Notizie Notizie Mondo Big Tech USA Meta: utili più che triplicati con AI e tagli. Zuckerberg annuncia primo dividendo della storia. Titolo boom

Meta: utili più che triplicati con AI e tagli. Zuckerberg annuncia primo dividendo della storia. Titolo boom

2 Febbraio 2024 10:01

Miracolo Meta: il ceo Mark Zuckerberg annuncia utili da sogno, più che triplicati, e fa la gioia degli azionisti comunicando che, per la prima volta nella storia, la Big Tech americana inizierà a distribuire i dividendi.

Il titolo viene inondato da una raffica di buy, che lo porta a schizzare di oltre il 15% nelle contrattazioni afterhours di Wall Street.

Meta: titolo +15% a Wall Street post utili

Meta, la Big Tech Usa che gestisce le piattaforme Facebook, Instagram e Whatsapp, continua a correre a Wall Street, dopo che le azioni hanno quasi triplicato il loro valore nel corso del 2023.

La corsa è tra l’altro proseguita anche YTD, con le azioni che hanno incassato un guadagno del 12% dall’inizio del 2024 fino al giorno precedente la diffusione dei conti.

Risultato: la capitalizzazione del colosso guidato dal ceo Mark Zuckerberg è balzata a quasi $1,2 trilioni.

La febbre Meta va avanti in queste ore, sulla scia di una trimestrale che è stata accolta con euforia dai trader, e che è stata annunciata dopo la fine delle contrattazioni di ieri della borsa Usa.

Il titolo scatta di oltre +15%.

Utile netto più che triplicato a $14 miliardi, fatturato +25%

Andando ad analizzare le principali voci di bilancio di Meta, nel quarto trimestre del 2023 l’utile netto è più che triplicato a $14 miliardi, o $5,33 per azione, rispetto ai $4,65 miliardi, o $1,76 per azione, dello stesso periodo del 2022.

Battute ampiamente le attese degli analisti, che avevano previsto un eps di $4,96.

Il fatturato Meta è scattato del 25% rispetto ai $32,2 miliardi del quarto trimestre del 2023, riportando il tasso di crescita più veloce dalla metà del 2021. Merito della continua ripresa delle entrate pubblicitarie online.

Meta ha assistito anche a un calo delle spese pari a -8% su base annua a $23,73 miliardi, a fronte di un margine operativo che è più che raddoppiato al 41%.

I numeri dimostrano come i tagli ai costi varati dalla Big Tech abbiano pagato, sostenendo la redditività del gruppo. Un argomento spinoso, visto che il taglio delle spese è avvenuto attraverso il piano di licenziamenti shock che il gigante di Zuckerberg ha lanciato lo scorso anno, e che ha portato la forza lavoro complessiva del gigante a scendere a quota 67.317 unità in data 31 dicembre 2023, in calo del 22% su base annua, sulla scia della raffica di licenziamenti inaugurata dal ceo.

Sempre quei tagli, traducendosi in risparmi sui costi, hanno permesso a Meta di veder balzare il proprio flusso di cassa a $65,4 miliardi, alla fine del 2023, rispetto ai $40,7 miliardi del quarto trimestre del 2022: un 2022, ricorderanno in molti, che si era confermato disastroso per la società, tanto che il titolo era crollato di oltre il 60% nel giro di pochi mesi, da quando Zuckerberg aveva deciso di cambiare il nome del gruppo da Facebook a Meta, puntando al contempo sulla grande scommessa del metaverso.

Scommessa che era stata praticamente ridicolizzata, che non aveva sicuramente dato i frutti attesi, e che era stata bocciata senza pietà, tra gli altri, dallo stesso Mr. Big Short Michael Burry.

L’investitore miliardario, noto per aver lanciato la Grande Scommessa Short nel 2008, attraverso la maxi puntata short da $1 miliardo sul crollo del mercato immobiliare Usa, aveva paragonato la strategia lanciata da Zuckerberg a quella flop che Coca-Cola aveva adottato decenni prima, nel 1985, quando aveva preso la decisione di sostituire la bevanda tradizionale della Coca-Cola con un’altra, la “New Coke”.

Un azionista di Meta, inoltre, verso la fine del 2022 sbottava, chiedendo a Zuckerberg di tagliare fino al 20% della sua forza lavoro.

E così Zuckerberg ha fatto.

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Un disastro totale, che aveva fatto temere ai mercati che Meta potesse finire per essere cacciata dall’Olimpo delle Big Tech americane. E invece no.

Il riscatto di Meta, anche nei confronti del Congresso Usa che più volte si era scagliato contro il gigante, c’è stato ed è partito proprio da lì, dalla raffica di tagli, con cui migliaia di dipendenti sono stati messi alla porta.

Meta annuncia primi dividendi della storia. E c’è anche buyback

Oltre a prendersi la rivincita, Meta ha appena fatto la storia, annunciando i primi dividendi agli azionisti.

Per la precisione, la Big Tech ha annunciato la distribuzione di un dividendo agli azionisti pari a 50 centesimi per azione, che sarà pagato il prossimo 26 marzo.

Il colosso ha annunciato anche un piano di buyback da $50 miliardi.

Così come nel caso di altre Big Tech, Meta deve ringraziare la grande febbre per l’AI, esplosa nel 2023, che sembra avere tutti i presupposti per confermarsi grande tema dei mercati anche del 2024.

Zuckerberg ha attribuito proprio all’intelligenza artificiale i grandi progressi compiuti dalla divisione pubblicitaria di Meta, che sta crescendo a un ritmo più veloce rispetto a quello della rivale Google.

Nel commentare i conti Zuckerberg ha confermato l’obiettivo di continuare a investire nell’AI, aggiungendo che la forza lavoro rimarrà snella, a seguito della raffica dei tagli.