Notizie Notizie Mondo Big Tech USA Amazon presenta utili e nuovo AI Rufus pro-shopping. Big Tech: licenziamenti il ‘New Normal’?

Amazon presenta utili e nuovo AI Rufus pro-shopping. Big Tech: licenziamenti il ‘New Normal’?

2 Febbraio 2024 13:19

Titolo Amazon in corsa a Wall Street, dopo la pubblicazione di una trimestrale solida, che ha messo in luce un utile netto schizzato su base annua, a un livello superiore alle stime, e un fatturato anch’esso in crescita.

I trader premiano il titolo AMZN, che sale di oltre il 7% a Wall Street, accompagnando il rally che oggi vede protagonista anche un’altra Big Tech Usa: Meta-Facebook, ergo il gigante guidato dal ceo Mark Zuckerberg, le cui quotazioni volano di oltre il 15%.

Amazon come Meta, più forte ‘grazie’ ai tagli. Utili triplicati

I titoli delle Big Tech Usa Amazon e Meta brindano oggi a Wall Street al miglioramento dei conti, sostenuto dal taglio dei costi. Taglio dei costi che tuttavia, in un momento in cui il dibattito sul rischio che l’AI, intelligenza artificiale, finisca per rendere inutili diversi posti di lavoro, si fa sempre più acceso.

Se la redditività di Meta e Amazon si è rafforzata, è stato di fatto proprio per quelle manovre shock annunciate lo scorso anno, che hanno portato i due colossi a mettere alla porta senza troppi problemi migliaia di dipendenti. E non è detto che i tagli si siano conclusi.

Tutt’altro, visto quanto è emerso da alcune riflessioni sul fenomeno riportate dalla stessa stampa americana.

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Così come ha fatto Meta, anche Amazon ha iniziato a sfoltire in modo sostenuto la propria forza lavoro negli ultimi anni.

Tra la fine del 2022 e la metà del 2023, Amazon ha messo alla porta qualcosa come 27.000 dipendenti, al contempo mettendo la parola fine ad alcune scommesse di business che non si erano rivelate giuste.

In generale, la Big Tech fondata da Jeff Bezos ha tagliato le spese in diverse altre divisioni.

L’emorragia di posti di lavoro non si è tra l’altro neanche conclusa, visto che, nel mese di gennaio, il colosso americano ha annunciato tagli in alcune sue unità, incluse quelle di Prime Video, MGM Studios e Twitch.

Ma veniamo ai conti pubblicati dal gigante americano.

Nel corso del quarto trimestre del 2023, l’utile netto di Amazon è balzato a $10,6 miliardi, o 1 dollaro per azione, rispetto ai $278 milioni, o 3 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente.

L’eps, pari a $1, ha battuto gli $0,80 attesi dal consensus degli analisti, interpellati da LSEG (ex Refinitiv).

Il fatturato è cresciuto del 14% a $170 miliardi nel corso del quarto trimestre del 2023, facendo meglio dei $166,2 miliardi attesi da LSEG (ex Refinitiv).

Nello specifico,  la divisione di Amazon Web Services (AWS) ha incassato $24,2 miliardi, in linea con quanto stimato dagli analisti intervistati da StreetAccount, mentre le entrate pubblicitarie sono state pari a $14,7 miliardi, meglio dei $14,2 miliardi attesi dallo stesso consensus.

Amazon: guidance I trim 2024. I fattori chiave del boom vendite

Non solo. Wall Street ha promosso la guidance annunciata dal gruppo.

Amazon ha comunicato di prevedere per il primo trimestre del 2024 un fatturato compreso tra $138 e $143,5 miliardi, in crescita dell’8-15%, rispetto ai $142,1 miliardi stimati dal consensus.

Il direttore finanziario CFO Brian Olsavsky ha riferito inoltre ai giornalisti che la Big Tech continuerà ad adottare un approccio attento nella scelta di eventuali nuovi investimenti.

“Continueremo a investire in nuovi progetti e nuove aree e prodotti che risuonano tra i consumatori – ha detto il cfo Olsavsky – E se riusciremo a trovare il modo di essere efficienti e di fare di più con meno, allora lo faremo”.

Il quarto trimestre del 2023, va puntualizzato, si è rivelato positivo per Amazon per due fattori chiave: la stagione dello shopping festivo, che ha portato i consumatori a cliccare più spesso il pulsante ‘Acquista‘ ,e l’evento Prime Day di ottobre.

In entrambi i casi, ha confermato il colosso, le vendite si sono confermate migliori delle stime.

“Questo quarto trimestre ha fatto la storia delle stagioni di shopping festivo e ha concluso un 2023 robusto per Amazon – ha commentato il numero uno di Amazon, il ceo Andy Jassy, stando a quanto emerge dal comunicato stampa con cui la Big Tech ha annunciato i conti – Entrando nel 29024, i nostri team stanno garantendo risultati a un ritmo veloce, e di fronte a noi c’è molto di cui essere entusiasti”.

Tornando al fatturato della divisione Amazon Web Services, il trend del quarto trimestre del 2023 è stato di un rialzo del 13% a quota $24,2 miliardi, in linea con le attese di Wall Street.

Il ritmo di crescita è stato superiore all’accelerazione pari a +12% del trimestre precedente, ma inferiore rispetto al quarto trimestre del 2022, quando le vendite di AWS erano aumentate del 20%.

Amazon presenta Rufus: l’intelligenza artificiale pro-shopping

Amazon si è confermata tra le Big Tech Usa a essere in prima linea nello scommettere sull’AI (artificial intelligence, intelligenza artificiale) tanto che,poco prima della pubblicazione degli utili, avvenuta dopo la fine della giornata di contrattazioni a Wall Street di ieri, il gruppo ha annunciato un assistente allo shopping basato sull’intelligenza artificiale, battezzato Rufus.

Al momento lo strumento è stato lanciato per essere testato in un gruppo di clienti americani.

Ma se sviluppato a livello globale, Rufus potrebbe permettere a ogni utente di Amazon di essere aiutato nella ricerca e nell’acquisto dei prodotti che sono più consoni alle proprie esigenze.

I potenziali acquirenti potranno porre una domanda specifica nella sezione “Cerca” dell’APP di Amazon, digitando la richiesta o pronunciandola a voce.

A quel punto si aprirà una finestra con una chat nella parte bassa dello schermo, che i clienti potranno utilizzare per porre domande di ogni tipo riguardo alle categorie dei prodotti a cui sono interessati.

Rufus migliorerà in modo significativo la capacità dei clienti di trovare e scoprire i migliori prodotti che soddisfino le loro esigenze”, ha riferito la stessa Amazon.

AI a braccetto con raffica licenziamenti: il New Normal?

Detto questo, si accende ulteriormente il dibattito sul rischio che l’AI (l’intelligenza artificiale) faccia sempre più rima con i licenziamenti.

Un articolo pubblicato qualche giorno fa ha fatto il punto della situazione, focalizzandosi su quanto è emerso nel mese di gennaio e nell’ultimo anno.

Fatti:

“L’anno scorso, sotto tutti i punti di vista, l’industria hi-tech è stata colpita da un bagno di sangue: più di 26o.000 posti di lavoro sono svaniti”, confermando l’azzeramento dei posti di lavoro in 12 mesi più forte per la Silicon Valley rispetto allo scoppio della bolla speculativa dot-com degli inizi del 2000″, si legge nell’articolo di NPR (National Public Radio)Nearly 25,000 tech workers were laid off in the first weeks of 2024. Why is that?” .

I vertici hanno giustificato i licenziamenti di massa citando quelle assunzioni, evidentemente eccessive, “che erano scattate subito dopo il periodo più buio della pandemia”.

Altri motivi addotti sono stati “l’inflazione elevata negli Stati Uniti e la debolezza della domanda dei consumatori”.

Ma ora, fa notare l’articolo, la situazione è diversa:

“La forza lavoro delle società hi-tech è tornata in gran parte ai livelli precedenti la pandemia, l’inflazione si è dimezzata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e la fiducia dei consumatori è in ripresa”.

Nonostante questo,”nelle prime quattro settimane di quest’anno, quasi 100 società hi-tech, incluse Meta, Amazon, Microsoft, Google, TikTok e Salesforce hanno licenziato qualcosa come 25.000 dipendenti, secondo i dati di layoffs.fyi, che monitorano il trend dei licenziamenti nel settore tecnologico.

La domanda sorge spontanea: perchè i tagli continuano?

Jeff Shulman, dcoente presso la University of Washington’s Foster School of Business, ha dato una risposta da pelle d’oca:

I licenziamenti sembrano sostenere i titoli azionari, dunque queste società non intravedono ragioni per fermarsi”.

Non solo: “queste società la stanno facendo franca perchè tutti stanno tagliando. E la stanno facendo franca anche perchè è il new normal”.

Roger Lee, che gestisce la stessa società layoffs.fyi. , ha così commentato: “Stiamo assistendo a queste società hi-tech che sono quasi premiate da Wall Street per la disciplina sui costi. E questo è un fenomeno che potrebbe incorraggiare quelle società, e altre società tecnologiche, a tagliare i costi e a licenziate i dipendenti”.

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