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Mercati: i 5 grafici chiave del primo trimestre 2024

28 Marzo 2024 15:40

Con la seduta odierna si conclude il primo trimestre del 2024 per le borse europee e per Wall Street, che domani resteranno chiuse per le festività legate alla Pasqua. È dunque tempo di bilanci per le principali asset class, dall’azionario, alle materie prime, passando per valute, crypto e obbligazionario. Ecco i cinque grafici chiave di questi primi tre mesi.

Ftse Mib sui massimi dal 2007

Nel primo trimestre i listini azionari hanno registrato performance molto significative, registrando nuovi record negli Usa e in Europa. A Wall Street, spiccano i 21 record dell’S&P 500 da inizio anno e i massimi del Nasdaq, mentre nel Vecchio Continente si segnalano i picchi toccati dal Dax tedesco e dal Cac francese. Sui massimi anche il Nikkei giapponese.

Il Ftse Mib non ha aggiornato i record ma viaggia sui massimi dal 2007, in area 34.800 punti, trainato soprattutto da banche e automotive. L’indice di Piazza Affari è in progresso del 14,5% da inizio anno.

ftse mib

Cacao sui masssimi storici

La prima parte dell’anno è stata molto positiva anche per diverse materie prime. In rialzo sia le quotazioni del petrolio (con il Brent a +13%), sia metalli come l’oro e il rame. Il primo ha registrato un nuovo massimo storico sopra i 2.200 dollari l’oncia, mentre il rame ha ritoccato i livelli di un anno fa a 9.000$ per tonnellata.

Ma c’è una commodity che ha fatto ancora meglio: si tratta del cacao. Il prezzo del future sulla materia prima agricola ha raggiunto un nuovo livello record oltre 10.000 dollari per tonnellata ($/t), con un impressionante rialzo del 131% da inizio 2024. Tra i fattori a sostegno di questa performance monstre, i timori per la carenza di offerta, la situazione difficile in Costa d’Avorio e la sensibilità ai cambiamenti climatici.

Bitcoin volatile in attesa dell’halving

Fra i protagonisti di questa prima parte dell’anno c’è senz’altro il Bitcoin, che a sua volta ha aggiornato i massimi storici, spingendosi fino a 73.797 dollari. La cryptovaluta ha guadagnato oltre il 68% da inizio anno, stabilizzandosi intorno ai 70.000$, sostenuta dall’approvazione dei primi ETF spot da parte della SEC, dall’imminente halving e in generale dalla propensione agli acquisti di asset rischiosi.

bitcoin

Il rally si è esteso anche ad altre cryptovalute, grazie anche all’ottimismo degli investitori per una futura approvazione di nuovi ETF in scia a quanto avvenuto per Bitcoin. Da segnalare in particolare i rialzi di Ethereum (+57%) e Dogecoin (+137%).

Cambio dollaro/yen sui massimi dai primi anni ’90

Sul fronte dei cambi valutari, il dollaro/yen si è messo in evidenza testando i massimi degli ultimi 32 anni. Una performance figlia soprattutto della divergenza tra le banche centrali dei rispettivi Paesi.

dollaro-yen

Da un lato, la Fed continua a lanciare messaggi prudenti sui tagli dei tassi (ultimi quelli del funzionario del Fomc Waller), spingendo i mercati a spostare sempre più in là le aspettative sulle prime riduzioni dei costi di finanziamento.

Dall’altro, la Bank of Japan ha mantenuto a lungo una politica decisamente accomodante e nemmeno la recente inversione di rotta, con la fine dei tassi negativi e del controllo sulla curva dei rendimenti, ha cambiato la situazione, spingendo le autorità a ventilare possibili interventi contro il deprezzamento dello yen.

Spread Btp-Bund in calo sui livelli di inizio 2022

Sul fronte obbligazionario, si segnala la forte discesa da inizio anno dello spread Btp-Bund, tornato in area 136 punti base (con un minimo di 122 bp), sui livelli di fine 2021 e inizio 2022.

spread

Tra i fattori che hanno trainato questo movimento, ci sono le differenti performance negli ultimi tempi dell’economia tedesca e di quella italiana nel quarto trimestre. Il Pil della Germania ha registrato una flessione dello 0,3%, mentre il Belpaese ha evidenziato un’espansione dello 0,2%. Anche le prospettive per il 2024 indicano una divergenza favorevole all’Italia.

Inoltre, gli elevati rendimenti continuano a spingere gli acquisti sui Btp, come dimostra il recente successo della terza edizione del Btp Valore, con una partecipazione sempre più forte alle aste anche da parte degli investitori retail.