Materie prime: Goldman punta su tagli tassi e ripresa manifatturiero
Il primo trimestre del 2024, che si concluderà tra pochi giorni, è stato positivo per diverse materie prime. Questo vale per commodities energetiche come il petrolio, ma anche per metalli come oro o rame. Secondo gli analisti di Goldman Sachs, lo scenario potrebbe ulteriormente migliorare nel corso dell’anno, grazie anche ai tagli dei tassi di interesse di Fed e Bce, che dovrebbero favorire la domanda di imprese e consumatori.
Il punto attuale sulle materie prime
L’inasprimento delle tensioni geopolitiche a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni ha parzialmente frenato le quotazioni del petrolio, che tuttavia rimangono in forte rialzo da inizio anno. In particolare, il Brent viaggia in prossimità degli 86 dollari al barile e il Wti poco sotto $82, rispettivamente a +14% e +12% nel 2024.
Oggi i prezzi hanno segnato una ripresa, in seguito alla debolezza legata all’attacco terroristico in Russia nel fine settimana. Nel frattempo, i continui attacchi di droni da parte dell’Ucraina alle raffinerie di petrolio russe mantengono più elevato il premio al rischio per il mercato petrolifero.
L’oro oscilla intorno ai 2.180 dollari l’oncia, in crescita di oltre il 5% da inizio anno, dopo aver toccato la settimana scorsa i massimi storici oltre i $2.200. In rialzo anche l’altro metallo prezioso per eccellenza, l’argento, utilizzato anche in diverse applicazioni industriali, mentre il rame ha superato momentaneamente i 9.000$ per tonnellata, tornando sui livelli di un anno fa.
In calo, invece, le quotazioni del gas, complice un clima piuttosto mite in Europa che ha determinato un basso assorbimento delle riserve stipate per la stagione invernale.
I fattori macro a sostegno delle commodities
Goldman Sachs mantiene un approccio “selettivamente costruttivo” sulle materie prime, supportato da tre fattori: il sostegno ciclico e strutturale alla domanda e il ruolo delle materie prime per una copertura dai rischi geopolitici.
Nonostante la rigidità molto variabile tra le diverse commodities, la ripresa del settore manifatturiero e l’abbassamento dei tassi di interesse tendono a stimolare la domanda. Questo in particolare vale per metalli industriali e prodotti petroliferi ciclici.
La banca d’affari prevede un consolidamento dei prezzi del Brent, che hanno già toccato le previsioni di picco estivo di 87 dollari al barile e superato di circa 4 dollari la stima di fair value, ma continua a intravedere valore nel greggio e nei prodotti petroliferi. Nel complesso, l’outlook rimane rialzista sulle materie prime energetiche, eccetto il gas, e sui metalli industriali, al netto di zinco e nichel.
Tagli dei tassi giocano a favore delle materie prime
Il total return delle materie prime da inizio anno si attesta al 9%, ma per Goldman potrebbe salire al 15% entro fine anno, con picchi del 20% per alcuni asset.
Questo, come detto, grazie al taglio dei costi di finanziamento ad opera della Federal Reserve statunitense e della Bce, alla ripresa della produzione manifatturiera (con i minimi degli indici Pmi ormai alle spalle) e ai persistenti rischi geopolitici. Anche l’impegno della Cina a sostenere la ripresa può rappresentare un fattore positivo per le commodities.
Rame, alluminio, oro e i prodotti petroliferi saliranno secondo Goldman, che invece rimane ribassista sui metalli delle batterie come nichel, cobalto e carbonato di litio. Gli investitori devono dunque rimanere selettivi, poiché i guadagni non saranno universali.
“I tagli dei tassi statunitensi in contesti non recessivi portano a un aumento dei prezzi delle materie prime, con una spinta maggiore per i metalli (rame e oro in particolare), seguiti dal petrolio greggio”, affermano gli analisti. “È importante sottolineare che l’impatto positivo sui prezzi tende ad aumentare con il tempo, man mano che si manifesta l’impulso alla crescita derivante da condizioni finanziarie più flessibili”.
Gli obiettivi di prezzo secondo Goldman
I target di fine 2024 di Goldman indicano per l’oro un livello pari a 2.300 dollari l’oncia, grazie anche all’allentamento previsto della Fed, che dovrebbe riattivare gli acquisti di ETF sul metallo giallo. Obiettivi al rialzo anche per il rame, a 10.000 dollari per tonnellata, e per l’alluminio, a 2.600 dollari/tonnellata.
Il petrolio Brent è atteso nella parte alta della fascia 70-90 dollari al barile.
Anche altri broker hanno pronosticato uno scenario favorevole per le materie prime nel prosieguo del 2024. Secondo Macquarie, le commodities stanno entrando in una nuova fase di ripresa ciclica, sostenute dalla riduzione dell’offerta e dalla ripresa dell’economia globale. Jeff Currie, ex Goldman e ora al servizio di Carlyle, ha previsto guadagni nel momento in cui la Fed taglierà i tassi, mentre JPMorgan si è soffermata sul potenziale rialzista dell’oro.