Notizie Valute e materie prime Cacao da record, corre più forte di Nvdia e Bitcoin: ecco alcuni trend da inizio 2024

Cacao da record, corre più forte di Nvdia e Bitcoin: ecco alcuni trend da inizio 2024

27 Marzo 2024 14:44

Occhi puntati sulle commodity agricole e in particolare sul future del cacao, che ha recentemente raggiunto un nuovo livello record oltre 10.000 dollari per tonnellata ($/t), estendendo i guadagni da inizio anno a circa il 131%. Una performance da urlo che batte sia quella del titolo Nvidia (+87%) che quella del Bitcoin (+67%) in questi quasi tre mesi del 2024. Vediamo insieme quali sono i problemi attuali del mercato del cacao che hanno portato a questa crescita vertiginosa del prezzo e i livelli tecnici da monitorare sul grafico del future.

Segnali preoccupanti dal lato dell’offerta

Ieri i futures del cacao sono saliti fino a un massimo intraday a 10.080 $/t, il livello più alto mai registrato, a causa delle crescenti preoccupazioni per la carenza di offerta. Il mercato del cacao è attualmente alle prese con lo scarso raccolto nei principali paesi produttori al mondo che si trovano nell’Africa occidentale, ovvero Ghana e Costa d’Avorio. Recentemente, sono stati segnalati casi in cui alcuni stabilimenti di lavorazione del cacao in questi due Paesi hanno interrotto o ridotto le loro attività a causa dell’incapacità di acquistare semi di cacao.

Il Ghana ha rivisto al ribasso le sue previsioni di produzione di cacao, portandole a 650 mila tonnellate rispetto alle 850 mila tonnellate precedentemente previste per l’anno in corso. Nel frattempo, l’ente regolatore del cacao della Costa d’Avorio ha dichiarato di attendersi una riduzione del 33% nel prossimo raccolto medio che inizierà ufficialmente ad aprile. In particolare, sono attese solo 400-500 mila tonnellate a causa delle condizioni meteorologiche avverse e della mancanza di fertilizzanti, rispetto alle 600-620 mila tonnellate registrate un anno prima.

Il regolatore ha inoltre aggiunto che il clima giocherà un ruolo cruciale nel modellare l’equilibrio del mercato per la stagione. “Il fenomeno climatico El Niño ha portato forti piogge nel mese di dicembre, causando danni alle coltivazioni e la diffusione della malattia del baccello nero. Inoltre, il successivo caldo estremo, l’invecchiamento delle piante di cacao e l’estrazione illegale hanno ulteriormente ridotto la produzione” spiega Gabriel Debach, market analyst di eToro. Il calo della produzione di cacao in Costa d’Avorio e Ghana ha quindi ridotto le spedizioni dei semi, portando a un calo delle macinazioni trimestrali in Europa, Asia e Nord America.

La situazione difficile in Costa d’Avorio

Quasi la metà della produzione mondiale di cacao viene coltivata in Costa d’Avorio. Non solo l’economia dipende fortemente dal cacao, che dà lavoro a circa sei milioni di persone e rappresenta il 30% del valore delle esportazioni del Paese nel 2022. Uno dei problemi principali è che le rese di cacao del Paese si sono ridotte negli ultimi due decenni. L’Organizzazione internazionale del cacao (ICCO) aveva previsto che, in questa stagione, il rapporto tra scorte e macinatura scenderà al livello più basso degli ultimi quattro decenni. Il gruppo prevede inoltre che il deficit di offerta esistente salirà a 374 mila tonnellate in questa stagione, rispetto al deficit di 74 mila tonnellate registrato la scorsa stagione.

Di recente, il calo dei raccolti e la mancanza di manodopera per garantire la corretta manutenzione degli alberi di cacao stanno aggravando la situazione per i coltivatori. A complicare le cose, negli ultimi 20 anni la Costa d’Avorio ha vissuto guerre civili e disordini politici. A ciò si aggiungono i rigidi controlli governativi sulla produzione di cacao, che rendono difficile affrontare questioni come la diversificazione delle colture e dei redditi. A contribuire alla tendenza alla riduzione dei raccolti è il fatto che le coltivazioni di cacao sono molto sensibili ai cambiamenti climatici. La Costa d’Avorio sta subendo una desertificazione dal nord che, insieme alla deforestazione per destinare i terreni alle colture agricole, sta riducendo la superficie disponibile per la coltivazione del cacao.

“Se non si interviene per migliorare le rese, ad esempio coltivando varietà di cacao più resistenti, i produttori dell’Africa occidentale rischiano che gli acquirenti di cacao cambino semplicemente fornitore. L’Ecuador e il Brasile, ad esempio, offrono le giuste condizioni di coltivazione” afferma Daniel Wild, Chief Sustainability Officer di Bank J. Safra Sarasin. Alcuni Paesi del Sudamerica come Colombia, Perù ed Ecuador stanno infatti incrementando la produzione di cacao negli ultimi anni. Tuttavia, la loro offerta resta ancora limitata per quanto di elevato livello qualitativo. Infine, un recente rapporto del Cocoa Barometer stima che la quantità di cacao prodotta per ettaro in tutto il mondo è crollata a circa 350 chilogrammi per ettaro, con un appezzamento tipico di circa tre ettari.

Il confronto tra Cacao, Nvidia e Bitcoin da inizio anno

I problemi descritti sopra hanno provocare un rally delle quotazioni del future del cacao in questo inizio 2024. Nel grafico seguente possiamo notare che il rialzo ytd del cacao è di circa il +131%, sovraperformando di 44 punti percentuali il guadagno di Nvidia (+87% ytd), il titolo della big tech Usa al centro dell’attenzione per la tematica dell’intelligenza artificiale. Da inizio anno il cacao ha superato di ben 64 punti percentuali la performance del Bitcoin (+67% ytd), la maggior criptovaluta che è finita sotto i riflettori in seguito all’approvazione del primo Etf sul prezzo spot.

Fonte: Bloomberg. Dati normalizzati al 27 marzo 2024.

L’analisi tecnica sul future del cacao

Il quadro grafico del cacao è impostato fortemente al rialzo nel breve periodo. Dal minimo relativo dell’8 gennaio scorso a 4.000 $/t, il future della commodity ha intrapreso un trend rialzista molto forte che, dopo una breve fase laterale all’interno del trading range tra 5.275 e 6.648 $/t a febbraio, ha accelerato ulteriormente agli inizi del mese scorso e ha raggiunto ieri un nuovo massimo storico a 10.080 $/t per poi chiudere in marginale calo, in una seduta contraddistinta da forte volatilità intraday. “È curioso notare che una tonnellata di cacao risulta più cara rispetto ad una di rame, un’anomalia che non si verificava dal 2003 e che creò le basi per un massimo importante, che rimase inviolato fino al 2008” sottolineano gli analisti di MPS Capital Services.

In tale scenario, il superamento con forza della soglia psicologica a 10.000 $/t potrebbe spingere il cacao verso nuovi record assoluti. Al ribasso, invece, la rottura del supporto di breve a 8.939 $/t potrebbe innescare una fase di correzione con primo target 7.715 $/t e poi 6.648 $/t.

 

Ultimo prezzo: 9.622 $/t.

Supporti: 8.939; 7.715; 6.648 $/t.

Resistenze: 10.000; 11.000 $/t.