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Da Intesa SanPaolo a Isybank: partito Meloni e Antitrust contro ‘migrazione forzata’ correntisti

3 Novembre 2023 09:19

Caso trasferimento conti correnti da Intesa SanPaolo a Isybank, la nuova banca digitale del gruppo presentata il 15 giugno scorso.

Dopo essere finito nel mirino del partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni Fratelli d’Italia (FdI), l’istituto di credito capitanato dal ceo Carlo Messina ha fatto scattare anche l’Antitrust, che ha deciso di aprire un’istruttoria sulla migrazione dei conti.

Intesa SanPaolo ha risposto subito in serata, con un portavoce che ha reso noto che la banca ha operato in conformità con la normativa.

Cosa sta succedendo?

Da Intesa a Isybank: Antitrust apre istruttoria dopo segnalazioni correntisti

Il caso è esploso con  il  trasferimento dei correntisti da Intesa SanPaolo a Isybank, attenzionato anche da Bankitalia che, secondo le accuse di alcuni clienti della banca sarebbe avvenuto in modo forzato e senza preavviso.  Sulla questione ora vuole vederci chiaro anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che, nella giornata di ieri, ha annunciato di aver avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Intesa Sanpaolo S.p.A. e di Isybank S.p.A.

Oggetto dell’istruttoria: la migrazione di centinaia di migliaia di correntisti da Intesa Sanpaolo a Isybank. Così si legge nel comunicato dell’Autorità:

Arrivate all’Autorità circa 2.000 segnalazioni per il trasferimento di numerosi correntisti da Intesa Sanpaolo a Isybank. Secondo l’Antitrust la comunicazione inviata sarebbe ambigua e diffusa con modalità non coerenti con l’importanza della questione trattata.

“All’Autorità – continua il comunicato – sono infatti pervenute circa 2.000 segnalazioni relative al piano di cessione che prevede il trasferimento di clienti che Intesa Sanpaolo definisce, nella comunicazione a loro inviata, come ‘prevalentemente digitali ossia i clienti che ‘hanno familiarità con i servizi e i canali digitali, nonché i clienti consumatori che, in ogni caso, fanno un utilizzo nullo o limitato della filiale'”.

“Nello stesso documento ai clienti – continua l’AGCM – è stata data la mera facoltà di dichiararsi ‘non prevalentemente digitali’. Sotto la lente dell’Antitrust sono finite le modalità con cui le due società hanno comunicato e realizzato il trasferimento””.

Nessuno scossone in Borsa: il titolo Intesa SanPaolo sale dello 0,80% circa sul Ftse Mib di Piazza Affari, in attesa della pubblicazione dei conti della banca, relativi al terzo trimestre dell’anno, che saranno diffusi nella giornata di oggi, tra qualche ora.

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Della banca si è parlato ultimamente, così come di UniCredit, anche in merito alla sua decisione di non pagare la tassa sugli extraprofitti.

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La reazione della banca all’avvio dell’istruttoria dell’AGCM

Immediata la risposta della banca, con un portavoce che ha così commentato l’avvio dell’istruttoria:

“Abbiamo il massimo rispetto per l’Agcm e, come sempre si è verificato, siamo da subito disponibili a collaborare nell’esame e nella soluzione dei temi posti dall’autorità, nel miglior interesse della clientela. Allo stesso tempo, Intesa Sanpaolo  ritiene di avere operato in conformità con la normativa applicabile, inclusa la comunicazione alla propria clientela”.

Il portavoce ha specificato che la migrazione dei conti correnti, finora, ha interessato un “elevato numero di clienti, circa 300mila per circa 1,7 miliardi di raccolta diretta, passati da Intesa Sanpaolo a Isybank, a fronte di un numero molto contenuto, pari a circa 1.500, di richieste di rientro in Intesa Sanpaolo”.

Questo significa che “ad oggi i clienti che ci hanno espresso un reclamo sono molto limitati rispetto ai numeri complessivi e affronteremo singolarmente ogni situazione per offrire una soluzione adeguata e in linea con le necessità della clientela”.

“A incoraggiarci in questa innovativa e importante iniziativa del nostro gruppo è il numero dei nuovi clienti di Isybank provenienti dal mercato, che in poche settimane hanno superato i 50.000, e per questo l’obiettivo di 1 milione di nuovi clienti appare tranquillamente raggiungibile, a conferma delle componenti tecnologiche altamente avanzate e della convenienza delle condizioni economiche della banca”.

Caso Isybank finito già in Parlamento e sul tavolo di Bankitalia

La questione della migrazione dei conti correnti di alcuni clienti da Intesa Sanpaolo verso la banca online era finita anche in Parlamento alla metà di ottobre, con Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, che aveva fatto notare come la decisione relativa al trasferimento non fosse stata comunicata al ministero dell’Economia.

Ciriani aveva illustrato la questione:

“L’operazione di trasferimento di alcune categorie di correntisti di Intesa Sanpaolo, la cosiddetta, clientela digitale, alla banca online Isybank – parte del medesimo gruppo, ma completamente online e fruibile esclusivamente mediante una app dedicata non è stata comunicata al Ministero dell’economia e delle finanze e, pertanto, le informazioni sono state acquisite dalle compenti Autorità di vigilanza”, aveva fatto notare il ministro.

La questione era finita anche sul tavolo di Bankitalia. Che, riportava il ministro, aveva comunicato che, nell’interlocuzione con Intesa Sanpaolo sull’operazione, aveva “raccomandato all’intermediario di: curare attentamente la comunicazione alla clientela; di consentire ai clienti non interessati al passaggio in Isybank di mantenere il rapporto con Intesa Sanpaolo e di assicurare l’ordinato trasferimento dei rapporti”.

Bankitalia, continuava Ciriani, aveva tra l’altro ricevuto “diversi esposti relativi ai trasferimenti dei rapporti di conto corrente verso Isybank” da parte di quei clienti di Intesa SanPaolo che hanno lamentato di essere migrati nella piattaforma digitale in modo forzato”.

Via Nazionale aveva comunque affermato che la banca italiana aveva “fornito rassicurazioni al riguardo”.

Questione migrazione conti correnti a Isybank sollevata da Fratelli d’Italia (FdI)

La questione Isybank era finita in Parlamento dopo che Fratelli d’Italia, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aveva presentato una interrogazione al Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Giancarlo Giorgetti) allo scopo di proteggere i correntisti di Intesa SanPaolo, in particolare il loro diritto a scegliere se accettare o meno “una migrazione forzata” dei loro conti correnti.

A farsi paladina dei diritti dei correntisti di Intesa SanPaolo era stata in particolare la deputata di Fratelli d’Italia Letizia Giorgianni, esponente della commissione Bilancio, che si era così espressa alla Camera,  nel corso della replica alla risposta del Mef alla sua interrogazione sul caso.

“Il trasferimento dei conti correnti dei clienti da Intesa San Paolo alla banca digitale Isybank, che fa capo allo stesso gruppo ma è pensata esclusivamente per app, è stata un’operazione portata a termine senza rispettare gli obblighi di trasparenza e completezza delle comunicazioni che la banca avrebbe dovuto avere nei confronti dei correntisti. La risposta tempestiva fornita oggi dal Mef (ovvero il fatto che il ministero non fosse stato informato della migrazione) alla mia interrogazione sul tema ha fugato ogni dubbio in merito”.

“La richiesta di riaprire i termini per permettere ai clienti di non essere trasferiti è sacrosanta – aveva rimarcato Giorgianni – Da chi gestisce i nostri risparmi dobbiamo esigere lealtà e trasparenza”.

La deputata di Fratelli d’Italia aveva parlato di “metodi ‘padronali’ non ammissibili”.

Isybank: la nuova banca digitale di Intesa SanPaolo

Vale la pena ricordare quelle che sono le caratteristiche della banca digitale Isybank, che tanto sta spaventando il partito della premier Giorgia Meloni.

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Isybank: la nuova banca digitale di Intesa Sanpaolo rivoluziona il mobile banking

La banca digitale di Intesa SanPaolo, espressione massima della scommessa del ceo Carlo Messina sul mobile banking, è stata presentata lo scorso 15 giugno nel corso di un evento ad hoc, con cui i vertici hanno affrontato il tema della nuova rivoluzione delle banche, pronte sempre di più ad andare incontro alle esigenze di correntisti, essi stessi in primis più digitali.

Isybank è stata definita “la banca digitale di Intesa Sanpaolo che si rivolge principalmente ai 4 milioni di clienti Intesa Sanpaolo interessati ad usare servizi innovativi esclusivamente online e sullo smartphone”.

Con sede a Milano nella “Scheggia di vetro”,  Isybank è forte della partnership tecnologia siglata con Thought Machine, società fintech di servizi cloud per il settore banking , conosciuta per aver aver sviluppato le attività moderne di banking e per il suo motore di core banking Vault, già utilizzato dalle banche più importanti del mondo, tra cui la stessa Intesa Sanpaolo, JPMorgan Chase, Lloyds Banking Group, Standard Chartered e ING.

Nel corso dell’evento che si è tenuto alla metà di giugno, Intesa SanPaolo ha annunciato di aver collaborato di fatto con diversi player internazionali, tra cui Thought Machine e Google per la realizzazione di Isybank: in particolare, con la società fintech Thoght Machine per realizzare la piattaforma di digital banking, e con Google per la creazione di due Region Cloud.

Evidentemente, tuttavia, non tutti i clienti hanno gradito la migrazione dei loro conti a Isibank tanto che, nei giorni scorsi, la stessa Unione Nazionale Consumatori ha presentato un esposto all’Antitrust, accusando la banca italiana di non aver fornito informazioni adeguate.

Le indiscrezioni avevano parlato di una migrazione di 300.000 clienti “prevalentemente digitali”, che non si sarebbero però ribellati.

Un articolo di Reuters si era riferito alla crociata lanciata dal partito di Giorgia Meloni, ricordando come la mossa anti-Isybank facesse seguito ad alcuni provvedimenti anti-banche varati dallo stesso governo Meloni:

in primis quella tassa sugli extraprofitti delle banche che ha tanto scioccato i mercati e il mondo intero nel mese di agosto e, anche, quella proposta sugli NPL (crediti deteriorati e sofferenze) delle banche stesse, bocciata già da Scope Ratings e da S&P.

Il dubbio, sottolineava Reuters, è se la decisione di FdI di attenzionare Intesa SanPaolo potesse essere considerato un’altra prova del nove del della presunta strategia del governo Meloni, secondo i critici, di attaccare le banche, dopo aver varato il prelievo sugli extraprofitti.

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