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NPL e banche, Scope Ratings boccia proposta governo Meloni

5 Settembre 2023 11:18

Scope Ratings avverte l’Italia sulle conseguenze del decreto NPL del governo Meloni: rischio di gravi danni al mercato italiano degli NPL

NPL, ergo Non Performing Loans o anche, in italiano, crediti deteriorati. Il giudizio di Scope Ratings sulla proposta del governo Meloni è netto: “La proposta del governo potrebbe infliggere danni collaterali significativi al mercato italiano degli NPL”.

Scope riassume la sua view nel modo seguente:

“La proposta del governo italiano, volta a sostenere i mutuatari in difficoltà finanziaria dando loro la possibilità di riacquistare le esposizioni già vendute a terzi attraverso ABS o cessioni di crediti, ha creato notevoli turbolenze nel mercato degli NPL”.

Nella giornata di ieri, Equita SIM aveva ripreso le dichiarazioni rilasciate dal ministro Urso sulla proposta del governo sul tema degli NPL.

Il ministro, in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, aveva illustrato la proposta di legge sui crediti deteriorati, concepita per consentire ai debitori in default di estinguere la propria posizione attraverso la possibilità di pagare il credito al valore nominale (già svalutato) più una determinata percentuale.

La SIM aveva riassunto i principali elementi del dossier:

  • Diverse soluzioni sono allo studio. La proposta finale dovrà essere condivisa da tutta la maggioranza ed essere discussa anche con gli operatori di mercato.
  • La norma dovrà trovare larghissima condivisione anche da parte dei soggetti che operano nel settore – per ora la norma è pensata solo per le attività produttive e non per le famiglie.
  • In particolare, il focus è sulla micro-attività, e sui crediti incagliati, che ammontano a un valore inferiore a 1 milione.

Secondo Equita le  parole del Ministro Urso hanno indicato “un approccio conciliante verso gli operatori del credito deteriorato per l’individuazione di una proposta ampiamente condivisa che consenta loro di operare in modo efficace sul mercato”.

Diversamente, ” una norma di ampia portata costruita sulla base di quanto emerso dai rumors delle scorse settimane, avrebbe rischiato di limitare in modo significativo lo spazio di manovra di tali operatori (sia servicer che debt purchaser) e conseguentemente la loro presenza profittevole sul mercato”.

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Scope: con proposta turbolenze significative nel mercato NPL

Scope Ratings ha invece bocciato del tutto la proposta sugli NPL, rendendo noto anche che l’annuncio della misura ha provocato grandi turbolenze nel mercato degli NPL.

“La proposta del governo italiano AC 843, volta a sostenere i debitori in difficoltà finanziaria dando loro l’opzione di riacquistare le esposizioni già vendute a terze parte attraverso gli ABS o la cessione dei credito, ha creato turbolenze significative nel mercato degli NPL”.

Con l’opzione di riacquistare i debiti, ha ricordato Scope, “i debitori riuscirebbero a ripulire il loro merito creditizio presso la Centralde dei rischi del Credito, avendo così l’opportunità di ricorrere a nuovi finanziamenti”.

Secondo gli analisti dell’agenzia di rating tedesca, il problema non sarebbe tanto nel breve termine, almeno per le banche.

Nel commento si legge infatti che “la proposta non avrebbe un impatto immediato sulla qualità del credito delle banche”. Tuttavia, e l’alert è qui, gli effetti domino dovuti alla sua natura retroattiva potrebbero provocare un danno significativo al mercato degli NPL”.

Proprio “la natura retroattiva (dell’iniziativa) – ha fatto notare Scope Ratings – ha creato preoccupazione tra gli investitori e altri partecipanti al mercato, al punto che l’appetito per le transazioni che hanno per oggetto gli NPL italiani sarà destinato a scivolare, a causa dell’incertezza”.

Allo stesso tempo, Scope Ratings ha sottolineato che “la proposta avrebbe un impatto limitato sulla cartolarizzazione degli NPL italiani”.

La mano dello Stato anche nella restituzione dei debiti alle banche?

Non è solo Scope a guardare con preoccupazione alle ripercussioni che la proposta avrebbe sul mercato degli NPL. L’iniziativa, va ricordato, è stata lanciata dal governo Meloni per andare incontro ai debitori, schiacciati dai costi più alti di finanziamento, a causa dei continui rialzi dei tassi varati dalla Bce di Christine Lagarde. Lagarde, tra l’altro, non perde occasione per rimarcare la necessità di comunicare tutta la sua intenzione di imbrigliare la crescita dell’inflazione dell’Eurozona.

In questo contesto, il governo Meloni ha sfornato per l’appunto una iniziativa –chiesta soprattutto dal ministro Adolfo Urso – per permettere ai debitori di rimborsare i prestiti in caso di difficoltà.

L’iniziativa tuttavia è stata accolta con sospetto da diversi economisti fin dai primi rumor.

Alla fine di agosto, Bloomberg aveva diffuso le indiscrezioni su una misura volta a consentire ai debitori di onorare quanto dovuto alle banche, versando un importo massimo fissato dallo Stato.  E già quella frase: importo massimo fissato dallo Stato aveva fatto venire la pelle d’oca a chi era già sbottato contro l’annuncio della tassa sugli extraprofitti delle banche.

Precisazioni sul decreto NPL a cui sta lavorando il governo Meloni erano arrivate ancora prima, lo scorso 17 luglio 2023, con le Disposizioni per agevolare il recupero dei crediti in sofferenza e misure a tutela dei debitori ceduti“.

“L’articolo 1 della proposta ne individua finalità e ambito applicativo. In particolare, ai sensi del comma 1, scopo delle norme è di: agevolare le prospettive di recupero dei crediti in sofferenza; favorire e accelerare il ritorno in bonis del debitore ceduto, per contribuire allo sviluppo e alla competitività del sistema economico produttivo nazionale”.