Notizie Notizie Mondo Elezioni Francia, vittoria gauche Mélenchon ma con Parlamento appeso. Trend euro, Borsa Parigi, tassi OAT-BTP e spread

Elezioni Francia, vittoria gauche Mélenchon ma con Parlamento appeso. Trend euro, Borsa Parigi, tassi OAT-BTP e spread

8 Luglio 2024 14:11

Shock alle elezioni francesi: il secondo turno delle elezioni ribalta l’esito del primo turno del voto indetto dal presidente Emmanuel Macron dopo la disfatta alle elezioni europee del suo partito.

E’ la sinistra del Nuovo Fronte Popolare (NFP) a trionfare, non il Rassemblement National di Marine Le Pen-Jordan Bardella, che sembrava avere ormai in tasca la vittoria e che, dopo aver umiliato il capo dell’Eliseo, puntava alla maggioranza assoluta all’Assemblea Nazionale.

E invece no.

Ad avere la meglio è stata la gauche, frutto dell’alleanza tra France Insoumise (LFI), socialisti, verdi e partito comunista:

appunto, il Nuovo Fronte Popolare, nato il 10 giugno 2024, a seguito della decisione di Macron di convocare il ritorno alle urne dopo il voto europeo del 6-9 giugno.

Voto Francia: vince NFP. Ma senza maggioranza assoluta

Seguendo lo stesso copione che appena una settimana fa aveva visto Marine Le Pen sbandierare il diritto del Rassemblement National e del suo delfino Jordan Bardella a governare, il leader di France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha fatto lo stesso, rivendicando il potere della sinistra del Nuovo Fronte Popolare a prendere le redini della Francia.

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Siamo pronti, Macron riconosca la sconfitta, ha il dovere di chiamare il Nuovo Fronte Popolare a governare”.

Piccolo particolare a cui i mercati stanno già guardando:

anche Mélenchon e i suoi, così come era stato nel caso dell’RN di Le Pen, la maggioranza assoluta non l’hanno incassata.

Dai risultati emersi dal Ministero dell’Interno di Parigi, il NFP dovrebbe ottenere infatti tra i 180 e i 215 seggi, numero ben distante dai 289 seggi richiesti per ottenere la maggioranza assoluta. Maggioranza assoluta che, di fatto, non ha nessun partito.

Praticamente, la Francia travolta dal nuovo terremoto politico, stavolta firmato estrema sinistra, rimane divisa in tre blocchi. L’NFP ha conquistato 182 seggi, mentre il partito Ensemble di Macron è arrivato secondo, prendendosi la rivincita contro l’estrema destra. Il che significa che non si può certo parlare di disfatta del centro.

Il blocco repubblicano dell’Ensemble del presidente francese e dei suoi alleati si è assicurato di fatto 168 seggi, mentre Le Pen, che aveva parlato evidentemente troppo presto, in occasione della vittoria nel primo turno, ha guadagnato 143 seggi.

In questa situazione, è logico e naturale pensare che i moderati del presidente Macron non faranno alcuna alleanza né con la gauche di Mélenchon né con l’RN di Le Pen.

E così l’esito delle elezioni francesi è quanto era risultato già dal primo turno: un Parlamento appeso.

Il premier Gabriel Attal, facente parte del partito Ensemble di Macron, è già pronto a farsi da parte.

Nella giornata di ieri sera, Attal ha infatti dichiarato che, “fedele alla tradizione repubblicana e in linea con i miei principi, domani mattina (oggi per chi legge) presenterò le mie dimissioni al presidente della Repubblica. So che, alla luce dei risultati di questa sera (ieri sera), molti elettori francesi avvertiranno la certezza di una incertezza guardando al futuro, visto che nessuna maggioranza assoluta è emersa. Il nostro paese sta sperimentando una situazione politica senza precedenti”.

Interpellato dalla CNBC, Ludovic Subran, capo economista di Allianz, ha commentato lo shock made in France, facendo notare che Parigi “ha rigettato l’estrema destra, e ora deve sbarazzarsi dell’estrema sinistra e costruire una coalizione di centro sinistra per rassicurare i mercati”.

I mercati, va ricordato, erano spaventati infatti sia dall’estrema destra di Marine Le Pen che dall’estrema sinistra del Nuovo Fronte Popolare:

blocchi caratterizzati entrambi da proposte improntare al populismo e a riforme che, concretizzate, dissanguerebbero ulteriormente le finanze pubbliche francesi, già alle prese con rapporti deficit-Pil e debito-Pil che hanno portato Bruxelles ad attivarsi, e a lanciare verso la seconda metà di giugno la temuta (e scontata) procedura di infrazione per deficit eccessivo (stessa sorte è toccata all’Italia di Meloni).

Tra le proposte del Nuovo Fronte Popolare spicca un incremento del salario minimo a 2.000 euro lordi, l’abolizione della riforma sulle pensioni lanciata da Macron nel 2023 – che si è tradotta in un aumento dell’età minima pensionabile a 64 anni dai 62 anni precedenti – l’imposizione di un tetto per i prezzi dei beni di prima necessità, dunque dei beni alimentari ed energetici, così come una tassa patrimoniale a carico dei più ricchi e la scala mobile con l’indicizzazione di salari e pensioni.

Se concretizzate, le promesse elettorali rischierebbero di far impennare il debito e il deficit francesi, mettendo Parigi in rotta di collisione contro quel nuovo Patto di stabilità e crescita recentemente sfornato da Bruxelles.

Elezioni Francia: borsa Parigi ed euro in ripresa. Spread OAT-Bund giù

Sul forex l’euro azzera le perdite invariato a $1,083. Anche il Cac 40 della borsa di Parigi azzera le perdite iniziali, segnando un lieve rialzo.

L’indice Ftse Mib di Piazza Affari è solido con un rialzo dello 0,75%.

Osservati speciali oggi anche i trend dei titoli di stato francesi, dunque dello spread Francia-Germania, così come anche dei BTP e dello spread BTP-Bund.

I tassi degli OAT francesi a 10 anni salgono di appena 0,4 punti base al 3,211%, mentre i tassi dei BTP a 10 anni sono piatti al 3,932%, rimanendo dunque al di sotto della soglia psicologica del 4%.

A essere sotto pressione sono più i Bund tedeschi, che vedono i loro rendimenti decennali salire di 1,8 punti base, al 2,569%.


Il risultato del trend dei tassi è che sia lo spread BTP-Bund che lo spread OAT-Bund a 10 anni sono in calo.

Lo spread Francia-Germania cede a 63,8 punti base, mentre lo spread BTP-Bund arretra a 135,7 punti base.

Ansia elezioni che ha travolto anche spread BTP-Bund con dubbio Bce

I vari asset finanziari francesi, così come quelli dell’intera Europa, hanno vissuto sessioni particolarmente agitate a partire dall’esito delle elezioni europee e soprattutto dopo l’annuncio shock relativo alla decisione del presidente Emmanuel Macron di indire le elezioni anticipate.

Non sono mancati neanche gli attenti arrivati dal mondo delle istituzioni, come dalla Bce di Christine Lagarde e dal suo vice, numero due dell’Eurotower, Luis de Guindos.

Quest’ultimo, in particolare, ha spiegato i fattori che sconvolgerebbero in generale i mercati.

La tensione sul futuro della Francia è stata tale che gli investitori hanno subito punito i titoli di stato OAT, provocando una impennata dei rendimenti dei titoli di stato a 10 anni a livelli perfino superiori rispetto a quelli dei bond sovrani del Portogallo.

La paura di uno scontro contro l’Unione europea con il rischio di “un no” netto a quei paletti sul debito-Pil e sul deficit Pil imposti da Bruxelles ha gelato i mercati d’Oltralpe, scatenando una vera e propria corsa agli asset rifugio, che ha fatto la gioia dei Bund tedeschi, facendo balzare così non solo lo spread Francia-Germania, ma anche lo spread BTP-Bund.

Quest’ultimo è volato anche verso quota 160 punti base, scontando il mix tossico elezioni Francia, e dell’inflazione, schizzando sulla scia di tassi dei BTP a 10 anni volati ben oltre la soglia del 4%.

Dall’altro lato,  qualcuno ha parlato anche del rischio che gli OAT francesi finissero per fare anche la stessa fine dei BTP, macchiandosi dunque di una sorta di onta ‘italiana’.

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Altri si erano chiesti anche se la Bce di Christine Lagarde avrebbe cercato di salvare la Francia dalla speculazione, nel caso di una vittoria dell’estrema destra, con il noto scudo TPI lanciato dalla Francoforte lo stesso giorno in cui l’Italia si è ritrovata, più di due anni fa, orfana del governo Draghi, sebbene diverse fossero state le riserve sulla possibilità di attivare lo stesso strumento inizialmente equipato più a un salva BTP che a un salva OAT.

Così Peter Goves, Head of Developed Market Debt Sovereign Research di MFS Investment Management, ha commentato intanto l’esito finale delle elezioni francesi:

Politica divisa, minore visibilità politica e maggiori incertezze a medio termine: nell’immediato, sembra che il premier Attal presenterà le sue dimissioni. Ciò che accadrà in seguito è una questione aperta, data la spaccatura dell’Assemblea Nazionale. Una ‘coalizione arcobaleno’ o un ‘governo ad interim’ sono possibili. Questo non è sicuramente il risultato più appetibile dal punto di vista politico, ma non è nemmeno il più sfavorevole per il mercato”.

“Per gli spread OAT-Bund manteniamo il nostro intervallo di 70-90 pb nel breve termine – ha precisato Goves – Gli spread OAT-Bund possono trovare un po’ di conforto nel breve termine, ma ci troviamo ancora di fronte a un contesto potenzialmente instabile dal punto di vista politico nel medio termine”.