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Bond Grecia meglio dei BTP? La view di Goldman Sachs e il nodo MES

23 Giugno 2023 13:30

Grecia meglio di Italia? Bond greci meglio dei BTP? Attenzione al dossier MES, che qui la Grecia rischia di incassare la fiducia dei mercati più dell’Italia. Non solo. Il rapporto debito-Pil della Grecia potrebbe scendere al di sotto di quello italiano.

A dirlo gli economisti di Goldman Sachs, che stimano un calo del debito-Pil della Grecia di 10 punti percentuali all’anno: una flessione che dovrebbe consentire al rapporto di scendere al di sotto di quello italiano nel 2026.

Goldman Sachs ha motivato il proprio outlook, riporta un articolo di Reuters, con l’effetto positivo sui bond ellenici del mix surplus di bilancio-forte crescita dell’economia della Grecia.

Goldman Sachs ritiene tra l’altro che, anche nel caso in cui si verificasse il suo worst case scenario, che prevede una contrazione del Pil della Grecia dell’1% circa o un allargamento dello spread Grecia-Germania di 100 punti base, Atene comunque riuscirebbe a far scendere il suo rapporto debito-Pil.

Va precisato che, di come l’Italia stia rischiando di strappare alla Grecia il triste primato di paese più indebitato dell’Eurozona si parla da parecchio, in una situazione in cui l’ansia per il debito dell’Italia, e per tutti i paesi del blocco, è stata scatenata dai rialzi dei tassi anti-inflazione e al piano QT lanciati dalla Bce.

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In Italia si discute sul Mes. Grecia verso il secondo turno delle elezioni

Nel frattempo, mentre in Italia si litiga sul Mes, soprattutto dopo la bomba sganciata dal Mef, che ha praticamente smentito gli scenari più disastrosi paventati dal governo Meloni, in particolare dalla stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal leader della Lega e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, in Grecia la politica si prepara all’appuntamento delle elezioni.

Saranno 10 milioni circa i cittadini greci che si recheranno alle urne domenica, 25 giugno.

Grecia: il giudizio di Moody’s post vittoria Mitsotakis

Il nuovo appuntamento segue quello che ha decretato la vittoria dei conservatori di Nea Dimokratia guidati dal premier Kyriakos Mītsotakīs.

Con il 40% circa dei voti Mitsotakis, vicino alla maggioranza assoluta (45%) ha preso la decisione di attendere il secondo turno delle elezioni, che cade, per l’appunto, nella giornata di dopodomani.

La vittoria che ha sbaragliato le opposizioni era stata già accolta con grande favore dai mercati, che avevano scommesso sulla stabilità politica del paese: un paese che è riuscito a liberarsi di quel marchio di paria dell’Eurozona,  facendo passi da gigante nel processo di riduzione del debito pubblico.

Moody’s Investors Service ha già dato la sua benedizione, definendo il risultato delle elezioni del mese scorso un “fattore positivo per il credito”.

A tal proposito, vale la pena di ricordare che Moody’s valuta il debito pubblico della Grecia con rating “Ba3”, pari a junk.

Va detto che l’Italia rischia il rating “junk” di Moody’s, che è riuscita comunque a schivare (per ora),

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Elezioni Grecia, vittoria Mitsotakis: Atene pregusta premio Moody’s

L’analisi appena pubblicata oggi da Reuters “Analysis: Greek bonds snapping at heels of southern Europe’s best in class” certifica tutti i progressi compiuti dai bond di Atene, facebdo notare come il premio che gli investitori chiedono per detenere in portafoglio i titoli di stato ellenici, rispetto ad altri considerati più sicuri, come quelli dei titoli spagnoli, si stia riducendo al punto che potrebbe anche azzerarsi del tutto.

Il merito è anche dei fondi che l’Unione europea ha concesso alla Grecia e, nell’ambito del piano Recovery Fund, in un momento in cui l’Italia continua a incontrare non poche difficoltà nel riuscire a beneficiarne, con il suo piano PNRR.

Grecia, Goldman Sachs: sostegno senza precedenti con questi fattori

“La combinazione di fattori come la bassa sensibilità ai tassi di interesse (della Bce), grazie ai programmi di assistenza finanziaria ancora in atto, e la spinta agli investimenti che arriverà con il Recovery Fund europeo (il 3% circa del Pil all’anno) assicura all’economia greca un sostegno senza precedenti“, ha commentato Filippo Taddei, economista della divisione europea di Goldman Sachs.

Reuters ricorda, a conferma della fiducia verso la Grecia che i mercati continuano a confermare, che la differenza tra lo spread Italia-Germania e lo spread Grecia-Germania si era praticamente azzerata la prima volta nel novembre del 2019, per tornare poi ad allargarsi dopo il risultato del primo turno delle elezioni, in Grecia, di maggio.

Reputazione governo Meloni a rischio con no MES e nodo PNRR

Un fenomeno che Piet Haines Christiansen, direttore della divisione di ricerca di reddito fisso di Danske Bank, ha così commentato:

“Il motivo per cui lo spread della Grecia è inferiore rispetto a quello dell’Italia è perchè la Grecia, di fatto, non ha alcun bisogno di rifinanziamento (del debito) nell’arco dei prossimi dieci anni, grazie alle misure che sono state adottate 10 anni fa durante la crisi dei debiti sovrani”.

Christopher Rieger, responsabile della divisione di ricerca sui tassi di Commerzbank, sottolinea inoltre che, nonostante i tentativi della presidente del Consiglio Giorgia Meloni di attenersi all’agenda Draghi, la reputazione del governo potrebbe smorzarsi, visto il “rifiuto di ratificare la riforma del MES e la difficoltà a sbloccare i fondi NGEU (Next Generation European Union)”.

Debito-Pil Grecia scenderà più velocemente rispetto a debito-Pil Italia

Il miglioramento dei conti pubblici della Grecia era emerso in modo inconfutabile già dai programmi di Stabilità riferiti al periodo 2023-2026 che sia Roma che Atene hanno presentato alla Commissione europea.

Il paragone tra i due piani ha consentito di apprendere che, in questo arco di tempo, il debito greco scenderà molto più velocemente rispetto a quello italiano, consegnando così all’Italia la triste palma d’oro che spetta al paese più indebitato dell’Eurozona, titolo per ora ancora nelle mani di Atene.

In base a questi piani, si prevede che il debito della Grecia, dopo essere sceso rispetto al Pil di 23,3 punti percentuali nel 2022, quando è calato al 171,3% del Pil, dovrebbe segnare ulteriori flessioni, fino al 162,6% a fine 2023, al 150,8% del Pil nel 2024, al 142,6% del Pil nel 2025 e al 135,2% del Pil nel 2026.

Anche il rapporto debito-Pil dell’Italia dovrebbe imboccare un trend ribassista, ma in misura decisamente inferiore, scendendo dal 144,4% del Pil del 2022 al 142,1% nel 2023, al 141,4% nel 2024, al 140,9% nel 2025 e al 140,4% nel 2026.

Goldman Sachs tra l’altro è ancora più ottimista, stimando che, proprio nel 2026, il rapporto debito-Pil della Grecia dovrebbe scendere al di sotto di quello italiano.

Tornando alla crisi dei debiti sovrani che ha visto Atene finire nelle mani della troika, va detto che la Grecia è stata salvata con ben tre operazioni di bailout, dall’Eurozona e dall’Fmi, ricevendo aiuti per un valore di 280 miliardi di euro dal 2010.

Il paese è uscito dall’ultimo piano di bailout nell’agosto del 2018, e fin da quell’anno è tornato a coprire il proprio fabbisogno di prestiti sui mercati del debito.

Il trend dei tassi e degli spread sul mercato secondario

Sul mercato secondario, lo spread Grecia-Germania è scambiato oggi a quota 122 punti base, a fronte di rendimenti sui titoli di stato ellenici a 10 anni al 3,55%.

Valori inferiori a quelli dell’Italia, visto che lo spread BTP-Bund si muove attorno a 163 punti base, e che i rendimenti dei BTP a 10 anni viaggiano al 3,96%.

Caos Italia con  MES, Salvini ripropone logica BTP autarchico

Si mette in evidenza in queste ultime ore, in Italia, ancora il caso MES, con il leader della Lega Matteo Salvini, che ha commentato il parere favorevole che il Mef ha dato alla ratifica della riforma del Mes, parlando di “parere tecnico”.

“Ma gli italiani – ha affermato in serata a Porta a Porta, stando a quanto ha riportato l’Ansa – hanno scelto un governo politico. Questo non è il governo Monti o il governo Draghi. Questo è un governo politico che ha idee politiche. E politicamente continuo a ritenere che il Mes non sia uno strumento utile al Paese”.

Voglia di BTP sovranista

Uno strumento utile, per Salvini, sarebbe piuttosto il cosiddetto BTP sovranista o anche BTP autarchico, di cui si parla ormai da mesi, che ha trovato la sua prima espressione, sebbene non dedicato solo agli italiani, nel BTP Valore, che il Tesoro ha emesso il 9 giugno scorso e che ha riscosso un enorme successo.

“Con le emissioni dei buoni del Tesoro -mio debito è in mano agli italiani. Il Mes è un meccanismo straniero, e non vorrei che i soldi dei risparmiatori italiani andassero a sostenere buchi da altre parti”, ha sottolineato Salvini, rimarcando l’auspicio che già era stato ben manifestato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con la sua chiamata alle armi: “Più titoli di stato agli italiani” .

Già dopo il successo del BTP Valore, Salvini aveva così commentato:

Il record del Btp Valore è indice di fiducia del Paese da parte degli italiani”, definendo il Mes uno strumento non utile.

Il caso Mes alla Camera: assente il centrodestra

Ieri, in quello che è stato definito un Aventino al contrario, il testo della ratifica del Mes è stato approvato dalla Commissione Esteri della Camera. Ma ad approvarlo è stata praticamente l’opposizione, in quanto i deputati del Centrodestra non si sono presentati.

Il testo è così passato con i voti favorevoli del Pd, di ItaliaViva/Azione e di +Europa. Con il M5s e Avs che si sono astenuti, il testo che chiede la ratifica del MES è stato così votato.

Ma ora cosa succede?

Oggi, sul MES, una dichiarazione è arrivata dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso che, in un intervento al 52esimo convegno annuale dei Giovani imprenditori di Confindustria a Rapallo (Genova), si è così espresso:

“Il Governo ha già detto che si rimetterà alle decisioni del Parlamento. Sono molto rispettoso delle forze politiche lì espresse e quindi per primo mi rimetto alle loro volontà”.