Bce e tassi: no pausa da Lagarde. E ai BTP sberla ‘più QT’
Bce Day: mossa Lagarde sui tassi. Ma c’è anche rischio per i BTP con più QT . Aggiornamento
Il BCE-Day di Christine Lagarde ha fatto l’annuncio sui tassi, meno di 24 ore dopo la decisione sui tassi comunicata dalla Fed di Jerome Powell.
I tassi dell’Eurozona sono stati alzati di 25 punti base per l’ottava volta consecutiva.
Così si legge nel comunicato della Bce:
“Il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4,00%, al 4,25% e al 3,50%, con effetto dal 21 giugno 2023“.
Il rialzo è stato, come previsto, di 25 punti base.
Non finirà qui, visto che la Banca centrale europea, a dispetto degli ultimi dati macro e degli appelli e critiche che vedono protagonista in Italia il governo Meloni, è sul punto di rafforzare il piano QT-Quantitative Tightening: non una buona notizia per i BTP e per lo spread BTP-Bund, nel caso dell’Italia. Non una buona notizia per tutti i titoli di stato dell’Eurozona.
Attesa a questo punto per la conferenza stampa di Christine Lagarde, che prenderà il via alle 14.45
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La Bce di Lagarde non replica pausa tassi Fed
Ieri la Fed di Jerome Powell ha lasciato i tassi fermi al 5%-5,25%, facendo una pausa per la prima volta, dopo aver lanciato in poco più di un anno dieci strette monetarie consecutive.
Il presidente della banca centrale americana ha fatto capire tuttavia che il lavoro per sconfiggere l’inflazione non è finito e che una pausa non è praticamente uno stop.
Nel caso della Bce di Christine Lagarde, nessuna pausa.
La precedente mossa della Bce di Christine Lagarde risale al 4 maggio scorso, quando Francoforte ha annunciato di aver alzato i tassi di 25 punti base, portando i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 3,75%, al 4,00% e al 3,25%, con effetto dal 10 maggio 2023.
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Tornando al rischio di un QT-Quantitative Tightening più severo, vanno ricordate le caratteristiche del programma.
Il comunicato della Bce: focus sul QT
Di seguito le dichiarazioni della Banca centrale europea guidata da Christine Lagarde relative al futuro dell’APP, il QE-Quantitative easing, che è stato soppiantato dal QT-Quantitative Tightening, con cui la Bce sta smobilizzando quegli asset che ha acquistato per diversi anni, BTP e titoli di stato dell’area euro inclusi:
“Il portafoglio del PAA (APP in inglese) si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema reinveste solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine di giugno 2023. Il Consiglio direttivo porrà fine ai reinvestimenti nell’ambito del PAA a partire da luglio 2023″.
L’istituzione di Francoforte ha aggiunto che, per quanto concerne il QE Pandemico, ovvero il “PEPP (pandemic emergency purchase programme)”, l’intenzione è di “reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno sino alla fine del 2024”.
“In ogni caso, la futura riduzione graduale del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria”, si legge ancora nel comunicato della Bce.
“Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PEPP, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia”, ha rassicurato la Bce di Lagarde.
Soprattutto, ed è questa la frase che interessa ai BTP e ai titoli di stato dell’area euro:
“Il Consiglio direttivo conferma che porrà fine ai reinvestimenti nell’ambito del Programma di acquisto di attività a partire da luglio 2023”-
La Bce di Lagarde rivede al rialzo outlook inflazione
La Bce di Christine Lagarde ha annunciato oggi di aver rivisto al rialzo l’outlook sull’inflazione dell’Eurozona. Le previsioni aggiornate sono di un tasso di inflazione headline al 5,4% nel 2023, in rallentamento poi al 3% nel 2024 e al 2,2% nel 2025.
Tutte le stime sono state riviste al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto all’outlook precedente.
Per quanto riguarda l’inflazione core, Lagarde & Co stimano una crescita dei prezzi più persistente rispetto quanto previsto in precedenza:
“Gli indicatori relativi alle pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti, sebbene indichino qualche segnale preliminare di rallentamento. Lo staff ha rivisto al rialzo le proiezioni per l’inflazione escludendo i prezzi energetici e dei beni alimentari (inflazione core) per quest’anno e il prossimo”, spiega l’Eurotower.
La revisione al rialzo è stata motivata anche con la presenza di “un mercato del lavoro solido”.
Il tasso di inflazione core è atteso ora al 5,1% nel 2023, in calo al 3% nel 2024 e al 2,3% nel 2025.
La Bce ha al contempo rivisto al ribasso l’outlook sul Pil dell’area euro relativo al 2023 e al 2024, come riassume nel suo tweet Althea Spinozzi, strategist del mercato del reddito fisso di Saxo Bank.
Le previsioni sul Pil dell’Eurozona sono ora di una crescita, nel 2023, dello 0,9%, rispetto al +1% dell’outlook precedente; di un’espansione dell’1,5% e dell’1,6% nel 2024 e 2025, rispetto alle precedenti stime, pari entrambe all’1,6%.
Minaccia QT più severo, rischio per BTP e bond area euro
Il piano QT è diametralmente opposto al QE-Quantitative easing varato dall’ex presidente della Bce Mario Draghi, e comporta lo smobilizzo da parte della Bce di quegli asset, titoli di stato dei paesi dell’Eurozona, di cui la Bce ha fatto incetta negli ultimi anni.
Partito nel mese di marzo di quest’anno, il QT è stato visto da subito come fumo negli occhi per i debiti sovrani del blocco, e per i BTP in primis.
Considerando gli acquisti dei titoli di stato avvenuti con il programma APP (termine tecnico del QE, acronimo di Asset Purchase Program), ormai conclusi, e i successivi smobilizzi dei debiti sovrani con l’inizio del QT, la Bce ha reso noto che il valore dello stock dei bond dell’Eurosistema detenuti era di €3,388 trilioni alla fine di maggio 2023.
Questo ammontare di BTP & Co, ma anche di altri strumenti finanziari che intasano il bilancio della Bce, è destinato a scendere, e dunque a drenare liquidità: una mossa necessaria, insieme al rialzo dei tassi, per combattere l’inflazione.
Il 15 dicembre del 2022, il Consiglio direttivo ha deciso infatti che, a partire dall’inizio di marzo del 2023, il portafoglio APP si sarebbe ridotto in modo graduale e a un ritmo prevedibile.
Quel giorno – caratterizzato dalla furia dell’Italia, ovvero del governo Meloni – l’Eurotower ha deciso che lo smobilizzo sarebbe stato in media di 15 miliardi di euro al mese fino alla fine del secondo trimestre del 2023 e che il ritmo dei successivi smobilizzi sarebbe stato determinato nel corso del tempo.
Ci siamo: il secondo trimestre del 2023 si concluderà alla fine di giugno.
Oggi la Bce di Lagarde, oltre ad alzare i tassi dell’area euro, ha annunciato che la riduzione dei bond presenti nel suo bilancio prosegue al ritmo di uno smobilizzo di 15 miliardi di euro al mese nell’ambito del piano QT e che così sarà fino alla fine del 2023.
Va precisato che il piano specifico con cui la Bce ha acquistato i titoli di stato dell’area euro è noto con il nome di Public sector purchase programme (PSPP), contenuto sempre nel piano APP. E che il QT da mesi viene considerato dai mercati alla stregua di una minaccia per il debito pubblico italiano e i BTP .
L’Italia ha più di un motivo per temere un QT ancora più severo, visto che per tanti anni era stata proprio la Bce il principale acquirente netto delle emissioni dei BTP da parte del Tesoro.
Non per niente, il governo Meloni ha lanciato il BTP Valore, il primo titolo di stato italiano rivolto esclusivamente alla platea degli investitori e risparmiatori retail, con l’intento di far partecipare in misura maggiore, gli italiani, alla zavorra del debito pubblico.
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Rialzi tassi con alert Bce su Giappone e fuga depositi. C’è anche fine TLTRO
L’Eurotower ha confermato la determinazione di Christine Lagarde a sfiammare la crescita dell’inflazione in Eurozona, nonostante il contesto attuale di recessione tecnica.
Non solo: sempre riguardo ai BTP, la Bce di Lagarde ha lasciato nelle ultime settimane l’ alert Giappone, che si affianca agli altri SOS lanciati per la stabilità finanziaria e perfino all’avvertimento fuga depositi dalle banche sistemiche.
A dispetto di tutte le banche dell’area e, in particolare, di quelle italiane, c’è inoltre ora anche lo scoglio della fine del programma TLTRO , ovvero di quel piano lanciato dalla Bce di Mario Draghi, con cui l’Eurotower aveva erogato finanziamenti agli istituti di credito a tassi praticamente stracciati.
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Con le sue ultime dichiarazioni, la numero uno della Bce Christine Lagarde è stata chiara: “Non ci sono prove che l’inflazione sottostante abbia toccato il picco”.
Preoccupa ancora di più quanto detto dal falco tedesco Isabel Schnabel, membro del Consiglio direttivo della banca centrale che, anche se l’inflazione sottostante dovesse toccare il picco, la Bce non potrebbe dichiarare vittoria, in quanto permarrebbe la necessità di portare il tasso al “nostro target del 2%, in modo tempestivo e sostenibile”.
Insomma: non ci siamo ancora.
Va detto tuttavia, a chi soffia sul fuoco, che l’insieme di manovre che la Bce di Lagarde sta lanciando deve essere sempre considerato alla luce delle attuali condizioni di liquidità, che non sono sicuramente disperate.
Tutt’altro. Al punto che, nell’ultima riunione del 4 maggio scorso, la presidente dell’Eurotower ha detto che, con il QE lanciato da Mario Draghi, dunque con il piano PPA, l’Eurotower ha fatto un acquisto tale di titoli che per “portare a zero l’intero programma saranno necessari almeno 12-15 anni”.