Notizie Notizie Mondo Elezioni Grecia, vittoria Mitsotakis: Atene pregusta premio Moody’s

Elezioni Grecia, vittoria Mitsotakis: Atene pregusta premio Moody’s

22 Maggio 2023 13:50

Elezioni Grecia, vince Mītsotakīs. Esplode la febbre ad Atene, c’è anche fattore Moody’s

La borsa di Atene e i titoli di stato della Grecia brindano alla vittoria dei conservatori di Nea Dimokratia guidati dal premier Kyriakos Mītsotakīs.

La stabilità e la continuità dei governi premiano, ed è a questo che è dovuta la sbornia di buy.

Arriva inoltre subito il riconoscimento dell’agenzia Moody’s Investors Service che, in un comunicato diramato appena dopo il voto, ha scritto che l’esito delle elezioni “è un fattore positivo per il credito”.

Vale la pena ricordare che Moody’s ha un rating sul debito di Atene pari a “Ba3”, pari a junk.

Ma vale la pena di ricordare, anche, che nel corso del 2022 il rapporto debito-Pil della Grecia è sceso più velocemente di quanto abbia fatto qualsiasi altro paese in Europa.

Se ne sono accorte anche le altre due sorelle del rating, ovvero S&P Global Ratings e Fitch.

S&P ha confermato il rating a “BB+”, ovvero a un livello inferiore rispetto all’investment grade di un gradino, migliorando l’outlook a “positivo”, fattore che potrebbe portare la Grecia a uscire dal rating “junk”, dunque “spazzatura” nel corso di quest’anno, per la prima volta in più di 13 anni.

L’agenzia Standard & Poor’s ha motivato il suo upgrade con i recenti progressi compiuti da Atene nella realizzazione delle riforme strutturali, con il balzo degli investimenti e, anche, con il rapido miglioramento dei conti pubblici: tutti fattori che hanno reso l’economia una delle più veloci nel ritmo di crescita del Pil.

Tra l’altro, dai dati pubblicati da Eurostat, è emerso che lo scorso anno la Grecia è tornata a vantare un surplus primario, pari allo 0,1% del Pil, dopo due anni di deficit.

Vittoria Nea Dimokratia: Mītsotakīs chiede nuove elezioni

Per il partito dei conservatori, il risultato ottenuto alle elezioni di ieri, pari a un consenso del 40,79%, rappresenta il migliore dal 2007.

Nea Dimokratia è riuscita a battere il partito di sinistra Syriza guidato dall’ex premier Alexis Tsipras di oltre 20 punti percentuali.

Va detto che il premier Kyriakos Mītsotakīs, pur con il consenso record ottenuto, non è riuscito ad aggiudicarsi la maggioranza assoluta.

Per questo è stato lui stesso, nel corso di un incontro con il presidente della Repubblica Katerina Sakellaropoulou a chiedere nuove elezioni in Grecia, “possibilmente il 25 giugno”, in ogni caso “il prima possibile”.

Febbre Grecia: borsa Atene +7%, tassi bond inferiori a tassi BTP

La prospettiva di una continuità del governo, in ogni caso di stabilità politica, scatena la febbre sui mercati:

l’indice della borsa di Atene vola fin oltre il 7%, scattando al record in quasi un decennio, mentre l’ETF scambiato a Wall Street, ovvero il Global X MSCI Greece ETF GREK, balza del 6%.

Riguardo all’indice benchmark un articolo di GreekReporter ha ricordato che l’Athens Stock Exchange General Index, con i buy scatenati di oggi, ha esteso il rally YTD del 2023 a oltre +30%.

Il listino è scattato oggi fino a 1.213 punti. L’ultima volta che aveva toccato la soglia di 1.200 punti era stato durante la sessione del 28 luglio del 2014.

La vittoria di Mītsotakīs è stata una sorpresa, a seguito del disastro ferroviario del 28 febbraio scorso, costato la vita a 57 persone, e dello scandalo di intercettazioni.

L’effetto sorpresa è tutto inciso nel trend degli asset finanziari della Grecia.

Oltre alla borsa di Atene, schizzano verso l’alto i titoli di stato ellenici, proprio quelli che erano stati massacrati durante la crisi dei debiti sovrani dell’area euro, che aveva visto la Grecia attaccata dai sell.

Oggi le condizioni in cui versa il paese, e già da un bel po’, sono decisamente migliorate, tanto che, dai programmi di Stabilità riferiti al periodo 2023-2026 che Roma e Atene hanno presentato alla Commissione europea, è emerso che il debito greco scenderà molto più velocemente rispetto a quello italiano.

Non solo: l’Italia rischia di balzare al primo posto nella classifica dei paesi più indebitati dell’Eurozona, strappando il titolo proprio alla Grecia.

La fiducia nel miglioramento dei conti pubblici della Grecia, tuttora marchiati dal debito più alto in Europa e tra i più alti del mondo, è riflessa nel trend dei titoli di stato, già oggetto di buy dall’inizio del 2023.

Oggi nello specifico, nel Day After le elezioni, i buy esplosivi hanno portato i rendimenti dei bond sovrani con scadenza a 10 anni a crollare di 20 punti base, e a capitolare così fino al 3,809%.

Una bella differenza rispetto ai tassi dei BTP decennali, che arretrano dopo che l’Italia di Giorgia Meloni è riuscita a schivare (per ora) il “junk” di Moody’s, ma che rimangono in area 4,2%.

Il trend dei tassi dei bond greci è inoltre discendente da parecchio: i rendimenti a 10 anni sono crollati di più di 100 punti base rispetto ai massimi dello scorso anno, riducendo in modo significativo il differenziale, ovvero lo spread, con i tassi dei bond italiani.

Un articolo di Marketwatch.com di Steve Goldstein commenta il trend dei titoli di stato, facendo notare che i bond ellenici non hanno sofferto l’impatto della carrellata di rialzi dei tassi lanciata dalla Bce di Christine Lagarde, diversamente da quanto accaduto dai BTP e da altri titoli di stato dell’area euro.

Il motivo? Goldstein spiega che , “grazie agli aiuti finanziari ricevuti dal paese, ora la scadenza media ponderata del debito della Grecia è pari a 17,5 anni, stando a quanto emerge dall’agenzia di gestione del debito pubblico”. E questo fattore “rende il debito meno suscettibile all’aumento dei tassi di interesse varato dalla Bce, rispetto a quanto avviene nel caso di altri paesi”.

Focus su commenti Goldman Sachs e Teneo Intelligence

Fiducia nella Grecia anche da parte degli economisti di Goldman Sachs, ovvero dello stesso colosso bancario di Wall Street che consiglia agli investitori di shortare i BTP a 10 anni contro i Bonos :

Goldman Sachs prevede infatti una flessione del rapporto debito/Pil della Grecia di quasi 10 punti percentuali, nel corso dei prossimi tre anni.

Wolfango Piccoli, co-president di Teneo Intelligence a Londra, ha commentato a Bloomberg le elezioni in Grecia affermando che l’esito mette il paese nella strada giusta per “assicurarsi un rating investment grade, possibilmente prima della fine dell’anno” (mentre l’Italia rischia ancora il junk di Moody’s, per ora schivato solo perché la stessa agenzia di rating ha deciso di rimandare l’aggiornamento della valutazione).

Piccoli ha aggiunto, ancora che, “sebbene un upgrade (a investment grade del debito della Grecia) sia in gran parte prezzato dagli investitori, (la revisione al rialzo) si confermerà comunque un momento importante, in quanto la Grecia si libererà di uno stigma (il rating junk) che si è portata dietro dal 2010″.