Bce: alert fuga depositi anche per banche sistemiche
Bce, alert banche-shadow banking: alert fuga depositi anche per le Big Banks
La Bce lancia l’allarme fuga depositi dalle principali banche dell’area euro, facendo riferimento a quelle relazioni pericolose che esistono tra le banche tradizionali e lo shadow banking, o anche sistema bancario ombra.
Da un rapporto pubblicato dall’Eurotower è emerso, di fatto, che la banca centrale europea sta monitorando il rischio che gli istituti di credito più grandi dell’Eurozona – banche sistemiche in primis – assistano alla fuga di depositi, e dunque al fenomeno della corsa agli sportelli, da parte dei loro clienti finanziari, come fondi e compagnie di assicurazione che agiscono nell’ombra: più in generale, da parte delle società e banche ombra, note come shadow banks, che costituiscono per l’appunto il sistema bancario ombra.
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Lente Bce sullo shadow banking
Il rapporto stilato dalla Bce si focalizza sul rischio di un contagio dal sistema bancario ombra alle banche tradizionali , ma anche viceversa, ricordando come, allo shadow banking, le banche tradizionali, soprattutto quelle più grandi, siano esposte, in misura anche molto significativa.
Lo studio ha rilevato infatti che l’esposizione verso gli asset bancari come i prestiti, e verso le passività come i depositi, è concentrata in quelle che sono le 13 banche dell’Eurozona più importanti, che includono ben otto banche di rilevanza globale, note anche come banche sistemiche. Quelle conosciute per essere anche come “Too Big to Fail”, ovvero troppo grandi per fallire.
Il rischio numero uno è stato identificato da Francoforte nella eventuale decisione, da parte degli attori che fanno parte del sistema bancario ombra, di ritirare i fondi depositati presso gli istituti di credito, come depositi e contratti repo (pronti contro termine o repurchase agreements).
Il pericolo è decisamente elevato, visto che queste due voci incidono per il 13% su tutte le passività delle banche dell’area euro, e in misura maggiore nel caso degli istituti di credito più grandi.
In generale, tra l’altro, stando a quanto riporta un articolo di Bloomberg che fa riferimento alla stessa analisi della Bce, il 14% della raccolta delle banche europee arriva proprio dagli istituti finanziari non bancari, ergo dalle banche ombra.
Ancora, 13 grandi banche dell’Eurozona hanno inciso per l’80% sui prestiti pronti contro termine (repo) che gli istituti di credito dell’area euro hanno ricevuto dalle banche ombra, per la precisione dagli NBFI (non-bank financial intermediaries).
Lo scenario peggiore, per la Bce, potrebbe concretizzarsi nel caso in cui gli intermediari finanziari non bancari NBFI si trovassero alle prese con flussi in uscita, ovvero con la decisione dei loro clienti di correre agli sportelli per ritirare i soldi depositati, sulla scia di una crisi di fiducia nei confronti degli istituti stessi.
Fenomeno da non sottovalutare assolutamente e quanto mai attuale, se si considerano la recente fuga di depositi e corse agli sportelli varie che hanno sancito la fine dei giochi per le banche americane Silvergate, Silicon Valley Bank (SVB) , Signature Bank, e, più di recente, di First Republic, entrata a far parte alla fine della galassia di JP Morgan.
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Banche sistemiche e l’alert fuga depositi dalle banche ombra
Cosa accadrebbe di fatto a un colosso bancario tradizionale se un suo cliente banca ombra si trovasse a fronteggiare una crisi di liquidità tale da dover ritirare con urgenza i suoi depositi?
Cosa accadrebbe se fossero poi tanti gli attori del sistema bancario ombra a lanciare una frenetica corsa agli sportelli, in quanto a corto di finanziamenti?
E per la Bce non è detto che non possa accadere il contrario, ovvero che siano i problemi di una banca sistemica a infettare le banche ombra o il settore, in generale, degli intermediari finanziari non bancari (il settore NBFI, per l’appunto):
“Se una banca o un gruppo di queste banche (ovvero banche sistemiche) si trovasse in una condizione di stress, gli effetti sulla capacità di aree significative del settore NBFI di gestire i rischi di mercato e di liquidità sarebbero probabilmente significativi”, ha avvertito la Banca centrale europea.
Un articolo di Reuters ha riportato l’alert della Bce precisando che l’Eurotower non ha fatto nessun nome nella sua analisi.
Lo stesso articolo ha però ricordato che le banche dell’area euro considerate sistemiche sono BNP Paribas, Deutsche Bank, BPCE, Credit Agricole, ING, Santander, Société Générale e UniCredit.
L’altro doom loop che spaventa la Bce
C’è un altro doom loop, si potrebbe dire, attingendo a quella espressione che, nel caso dell’Italia, indica l’abbraccio mortale tra i BTP e le banche.
Un doom loop che riguarda invece l’intreccio crescente tra i grandi colossi bancari europei tradizionali e il sistema bancario ombra.
“Nel caso di banche ombra di dimensioni considerevoli, le ripercussioni potrebbero compromettere la stabilità dell’intero sistema finanziario, danneggiando l’economia. E poiché le nostre decisioni tengono conto dell’economia, anche la nostra politica monetaria ne è influenzata”, si legge nello stesso sito della Bce, dedicato alla questione dello shadow banking.
Non è certo la prima volta, dunque, che la Bce lancia l’attenti sul fenomeno dello shadow banking.
La scorsa settimana, è stato lo stesso vice presidente dell’Eurotower Luis de Guindos ad avvertire che, “nel caso in cui i fondamentali dovessero deteriorarsi in modo significativo, il settore finanziario non bancario sarebbe particolarmente esposto al rischio di credito e a quello di una correzione dei prezzi degli asset”. E, visto che queste banche ombra depositano i loro fondi nelle banche tradizionali, non sorprende la paura della Bce che lo stesso rischio finisca con il contagiare anche le Big Banks dell’Eurozona.