Banche: per le Big d’Europa utili 2023 per oltre 100 MLD euro. JPMorgan: ora fine pacchia dividendi
Per la prima volta nella storia le banche più grandi in Europa hanno incassato nell’intero 2023 un utile netto superiore ai €100 miliardi di euro, beneficiando dei continui rialzi dei tassi di interesse. E’ quanto emerge dai dati raccolti da Bloomberg.
Detto questo, secondo un’altra analisi stilata da JPMorgan, la pacchia dividendi che le stesse banche europee hanno erogato e promesso ai rispettivi azionisti è giunta ormai al capolinea.
Banche europee: nel 2023 le Top 20 macinano utili per oltre 100 mld euro
“Europe’s top banks exceed €100 billion in profit for the first time“: è il titolo dell’articolo di Bloomberg che riporta la grande notizia che interessa il sistema bancario europeo, ovvero il record di profitti incassati in un anno, citando in primis i profitti dell’italiana UniCredit e della francese BNP Paribas.
Dall’analisi è emerso che 3/4 delle banche hanno riportato gli utili più alti della loro storia.
Più che indicativi in tal senso gli utili del 2023 che sono stati annunciati in questo mese dalle principali banche italiane, ovvero da UniCredit, Intesa SanPaolo, Mps-Monte dei Paschi di Siena, Banco BPM e Bper.
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Proprio la pioggia di utili ha permesso alle banche europee di promettere dividendi più che ghiotti agli stakeholders, come è stato in particolare nel caso di UniCredit, la banca italiana guidata dal ceo Andrea Orcel che continua a premiare i soci con una remunerazione da sogno, tra cedole e buyback e la banca che, dopo la diffusione dei conti, ha visto la propria capitalizzazione superare una importante soglia psicologica per la prima volta dai tempi precedenti il crac di Lehman Brothers.
Occhio anche all’annuncio sui dividendi arrivato da Mps-Monte dei Paschi di Siena, nota anche come Monte di Stato per la partecipazione ancora di maggioranza che è nelle mani del Tesoro italiano.
Numeri alla mano, Bloomberg ha calcolato che gli utili netti dei 20 principali istituti di credito europei sono balzati nel corso del 2023 a 103 miliardi di euro, rispetto ai 78 miliardi di euro del 2022.
E la fiducia non manca, visto che dall’indagine è emerso anche che molte banche europee prevedono di continuare a fare utili grazie all’aumento previsto per le commissioni.
L’ assist dei tassi della Bce , invece, sicuramente non ci sarà più visto che, invece di continuare ad alzare i tassi di interesse dell’area euro come è avvenuto nel 2022 e nel 2023, Christine Lagarde & Co. saranno costretti a innestare la retromarcia, sempre a patto che non si manifesti un nuovo shock inflazionistico.
Le banche europee, più nello specifico le banche dell’area euro, rimarranno praticamente orfane di quell’assist dato al margine netto di interesse (NII net interest income) dalle continue strette monetarie anti-inflazione:
questo dato di fatto è stato messo in evidenza da diversi report dedicati alle banche europee e, nello specifico, alle banche italiane.
Tornando al report di Bloomberg, va precisato che nella lista delle 20 banche europee più grandi non è stata inclusa la svizzera UBS.
JPMorgan scrive la parola fine alla pacchia dividendi
Nelle ultime ore è arrivato anche il commento sul settore bancario europeo firmato da JPMorgan.
Stando a quanto emerge dall’articolo di Bloomberg “JPMorgan Says Shareholder Returns Are at Peak for European Banks”, gli strategist del gigante di Wall Street hanno avvertito che è possibile che le ghiotte remunerazioni che le banche europee hanno assicurato ai loro azionisti abbiano testato già il picco e che le cedole attuali che sono state promesse “siano probabilmente il meglio che ci si può aspettare”, in vista di quelle manovre da parte della Bce di Lagarde che prenderanno la forma di tagli ai tassi, e non più di rialzi.
Gli strategist hanno confermato di rimanere “underweight” sul settore anche perchè “notiamo che di recente le revisioni sugli eps (utili per azione) delle banche europee sono diventate negative”.
Di conseguenza, “è improbabile che i dividendi e le operazioni di buyback siano al sicuro”, sia “in caso di indebolimento del contesto macroeconomico e del credito, che a fronte di un eventuale maggiore controllo da parte delle autorità di mercato“.
Occhio intanto alla classifica stilata da Bloomberg sui dividend yield a livello settoriale, con le banche che vantano il primato in Europa.
JPMorgan ha fatto notare tuttavia che il giudizio “underweight” che ha deciso di riservare alle banche si conferma tra “quelli su cui riscontriamo la maggiore resistenza da parte degli investitori”, a conferma di come i mercati debbano forse ancora resettare le proprie scommesse sui vari settori.
Eppure, in un contesto in cui i tassi dei bond hanno testato il picco, hanno detto gli strategist, “anche le banche dovrebbero essere pronte a toccare il picco”.
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