Notizie Notizie Mondo Wall Street: Goldman Sachs sempre più bullish sullo S&P 500. Il nuovo target price 2024

Wall Street: Goldman Sachs sempre più bullish sullo S&P 500. Il nuovo target price 2024

19 Febbraio 2024 12:01

Dimostrazione di fiducia da parte di Goldman Sachs nei confronti di Wall Street, in particolare verso l’indice benchmark S&P 500.

Gli analisti della divisione di ricerca del colosso bancario americano hanno annunciato di aver rivisto al rialzo il target di fine 2024 del listino azionario, dai 5.100 punti precedenti a quota 5.200.

Wall Street: Goldman Sachs migliora ancora target price S&P 500

Il nuovo target price stilato da Goldman Sachs implica per l’indice S&P 500, che proprio qualche giorno fa è riuscito a chiudere al di sopra della soglia di 5000 punti per la prima volta nella storia, un rialzo pari a +4% rispetto ai livelli attuali.

Il motivo che ha portato Goldman Sachs a migliorare l’outlook sul trend dello S&P 500 è la maggiore fiducia verso la crescita degli utili delle società quotate sull’indice.

E’ la seconda volta che gli strategist rivedono al rialzo le prospettive del listino, dopo l’upgrade dai 4.700 previsti nel mese di dicembre, a quota 5.100 (ora a 5.200 punti).

Tra le ragioni, il rallentamento dell’inflazione degli Stati Uniti e le attese di una Fed pronta a tagliare i tassi sui fed funds nel corso del 2024.

Quest’ultimo upgrade è stato giustificato anche con la fiducia verso una crescita degli utili, da parte della Corporate America presente nel listino S&P 500, che Goldman stima per questo anno pari a +8%, grazie al miglioramento dell’outlook sull’economia Usa e ai margini di profitto più solidi delle mega cap.

C’è poi anche la view di un dollaro più debole.

Così si legge nel commento del responsabile della divisione strategist di Goldman Sachs, David Kostin:

“Ci aspettiamo che la crescita forte del Pil mondiale e un dollaro lievemente più debole sostengano l’eps (l’utile per azione), mentre un piccolo freno potrebbe essere costituito da tassi di interesse e prezzi del petrolio più bassi”.

La fiducia nella crescita degli utili dei Magnificent 7

Stando a quanto riporta l’articolo di Reuters che ha riassunto il contenuto del commento, Goldman Sachs è particolarmente fiduciosa nella solidità degli utili delle mega cap, ovvero delle Big Tech Usa, più nello specifico nei confronti di quelle azioni che, insieme, costituiscono il club noto come Magnificent 7, ovvero: Microsoft, Apple, Meta Platforms, Alphabet, Amazon, Tesla, Nvidia.

A suo avviso, la crescita del business dell’intelligenza artificiale e la solidità dei consumi saranno i fattori che contribuiranno a far salire ulteriormente i ricavi e i margini delle sette Big Tech.

Saranno di fatto proprio loro, si legge nel commento di Goldman Sachs, a incassare la crescita degli utili più forte tra le società appartenenti a diversi settori dello S&P 500.

Riguardo agli altri titoli scambiati sullo S&P 500, la prospettiva è di un miglioramento dei margini operativi, ma a un ritmo “molto più contenuto”.

“La nostra nuova stima sull’eps del 2024 rivista al rialzo (con una crescita pari a +8%), pari a $241, è superiore alle attese mediane degli strategist, pari a $235 (che implica una cresita dell’utile per azione pari a +6%) – si legge nel rapporto di Goldman Sachs – e riflette le nostre attese di una crescita economica più sostenuta e di utili più alti per i settori dell’Information Technology and Communication Services, di cui fanno parte cinque delle azioni Magnificent 7″.

Con questo nuovo target, ricorda Marketwatch.com, Goldman Sachs si affianca agli analisti più bullish sul trend di Wall Street, ovvero a John Stoltzfus di Oppenheimer e a Tom Lee di Fundstrat, che intravedono anche loro un valore di 5.200 punti per lo S&P 500 per la fine del 2024.

Ancora più bullish sulla borsa Usa è Ed Yardeni di Yardeni Research, che ha un target price sullo S&P 500 pari a 5.400 punti.

Da segnalare anche le recenti mosse di RBC Capital – che ha migliorato il target price dello S&P 500 di fine anno da 5.000 a 5.150 punti – e di UBS, che ha alzato il proprio outlook dai precedenti 4.850 punti a quota 5.150 from 4.850.

Goldman Sachs bullish anche con recenti dati su inflazione Usa

I recenti dati sull’inflazione degli Stati Uniti non hanno dunque frenato l’impostazione bullish di Goldman Sachs sull’azionario Usa.

Va ricordato il forte tonfo che gli indici azionari Usa hanno sofferto la scorsa settimana, a seguito della pubblicazione dell’indice CPI di gennaio, salito più delle attese.

Il dato, tra i termometri principali per monitorare il trend dell’inflazione, ha riacceso il timore che la Fed aspetti ancora un po’ di tempo prima di iniziare a tagliare i tassi sui fed funds Usa.

Tra l’altro, cautela in questo senso è stata manifestata più volte dallo stesso presidente della banca centrale Usa Jerome Powell, stando a quanto è emerso dal primo atto della Federal Reserve del 2024.

L’esito dell’inflation Day è stato così penoso che, nella seduta di martedì scorso, il Dow Jones è crollato nei minimi intraday della sessione della vigilia di oltre 700 punti, archiviando poi la sessione con un tonfo superiore ai 500 punti, e soffrendo così la seduta peggiore su base percentuale dal 22 marzo del 2023, quando il collasso della banca delle start up Silicon Valley Bank (SVB) riportò a Wall Street lo spettro del crac di Lehman Brothers.

Wall Street è caduta anche venerdì scorso, dopo la pubblicazione dell’altro dato termometro dell’inflazione Usa, ovvero dell’indice dei prezzi alla produzione.

Le ultime sessioni hanno portato l’azionario Usa a interrompere una scia rialzista che era durata ben cinque settimane consecutive. 

Oggi la borsa Usa è chiusa in occasione della festività nazionale Usa Presidents Day.

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Grande attesa per la giornata di dopodomani, mercoledì 21 febbraio, quando si conosceranno i numeri di uno dei componenti illustri dei Magnificent 7, ovvero del colosso dei chip americano Nvidia (NVDA).

Secondo diversi analisti, la trimestrale della Big Tech condizionerà in modo importante le prossime oscillazioni di Wall Street, sia nel bene che nel male.

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