Notizie Notizie Italia Banche italiane sotto la lente post boom utili 2023: come navigare nel nuovo contesto 2024 (meno favorevole)

Banche italiane sotto la lente post boom utili 2023: come navigare nel nuovo contesto 2024 (meno favorevole)

13 Febbraio 2024 13:49

La stagione delle trimestrali ha visto nelle scorse settimane protagonista il comparto bancario. Un settore che ha registrato un vero boom di utili nel 2023, con generosi dividendi e operazioni di buyback. Un settore che ha beneficiato dei numerosi rialzi dei tassi da parte della Banca centrale europea (Bce) che si sono susseguiti nel corso dello scorso anno. Lo scenario potrebbe presto cambiare, con la Bce che dovrebbe iniziare il ciclo di taglio dei tassi (probabilmente a partire dall’estate). Cosa potrebbe comportare per le big bank di Piazza Affari? In un recente report firmato da Dbrs Morningstar, “i solidi risultati del 2023 aiutano le banche a orientarsi in un contesto che si prospetta meno favorevole nel 2024”.

Come navigare in un nuovo contesto: il commento di Dbrs

La cronaca delle ultime settimane ha visto le banche di Piazza Affari in primo piano con la pubblicazione dei numeri trimestrali e dell’intero 2023. Ne ha parlato anche il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel corso del suo primo intervento all’Assiom Forex.

Una carrellata di numeri davvero positive, con gli istituti che hanno annunciato anche importanti politiche di remunerazione degli azionisti declinati in dividendi e operazioni di buyback. Terminata gli annunci, gli esperti di Dbrs Morningstar analizzano il settore e fanno il punto in un report dal titolo “Italian Banks: Strong 2023 Results Help Banks Navigate the Likely Less Benign Environment in 2024”.

Dopo il boom di utili…

L’analisi parte proprio dai recenti risultati per il 2023 delle maggiori banche italiane (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm, Bper Banca e Banca Mps) che hanno registrato un utile netto aggregato di 6,3 miliardi di euro nel quarto trimestre del 2023, in crescita del 62% su base annua.

Guardando ai conti per l’intero 2023, l’utile netto aggregato è stato di 22,1 miliardi di euro, in aumento del 73% su base annua o del 57% su base annua escluse le voci una tantum. I risultati del 2023 spiegano gli esperti dell’agenzia di rating, sono stati supportati da maggiori ricavi, un buon controllo dei costi e minori accantonamenti per perdite su crediti (LLP) e hanno portato a un return on equity (ROE) pari al 14,5% rispetto al 7,7% nel 2022.

Gli utili operativi hanno beneficiato di un margine di interesse netto (NII) più elevato, di commissioni nette resilienti e di un controllo dei costi. Secondo Dbrs Morningstar, il NII ha probabilmente raggiunto il picco e in generale è atteso un trend meno favorevole nei prossimi trimestri. “Tuttavia, ciò non si tradurrà necessariamente in una diminuzione del NII nel 2024 poiché i margini medi dovrebbero rimanere al di sopra dei livelli storici e le banche si stanno proteggendo in un contesto di tassi più bassi attesi”, si legge nel report.

I solidi risultati del 2023 hanno portato a una sostenuta generazione organica di capitale nonostante le distribuzioni più generose agli azionisti tramite dividendi e buyback presso alcune banche – sottolinea ancora l’agenzia di rating. – Questo, unito a profili di rischio più forti, pone le banche italiane in una posizione migliore per affrontare un contesto probabilmente meno favorevole nel 2024. Con la liquidità del settore che si è leggermente ridotta ma che rimane solida”.

Banche europee, l’esortazione di Buch su extra profitti

Le banche europee sono meglio patrimonializzate e più resilienti rispetto all’avvio dell’Unione bancaria dieci anni fa. Ma non ci sono spazi per l’autocompiacimento. I cambiamenti strutturali nell’economia reale, i nuovi rischi che stanno emergendo, la digitalizzazione e l’aumento della concorrenza possono mettere alla prova i modelli di business delle banche”. A sottolinearlo Claudia Buch nel primo intervento come presidente del consiglio di Vigilanza bancaria della Bce intervenendo ieri alla “House of the Euro” di Bruxelles.

“Di recente, i profitti delle banche hanno beneficiato di tassi di interesse più elevati. Questo fornisce l’opportunità alle banche di aumentare la propria resilienza, in termini di creazione di riserve di capitale e infrastrutture Information Technology resilienti”, esorta Buch che ricorda che stiamo in tempi incerti in uno scenario in cui sono aumentati i rischi macroeconomici e geopolitici.

“La prima tendenza è l’aumento dei rischi macroeconomici e geopolitici, compresi i rischi legati al clima e all’ambiente- dichiara Buch che ha preso il posto di Andrea Enria all’inizio del 2024 -. I tassi di interesse e i prezzi dell’energia sono già aumentati, le proiezioni di crescita sono state riviste al ribasso, i rischi legati al clima stanno diventando sempre più visibili e il numero degli attacchi informatici è aumentato”.