Notizie Notizie Italia Governo Meloni Tassi BTP e spread: tutto ok? Gli effetti tassa Meloni, Nadef e manovra

Tassi BTP e spread: tutto ok? Gli effetti tassa Meloni, Nadef e manovra

17 Ottobre 2023 16:24

Nessuna soglia alert per i tassi dei BTP e, di conseguenza, per lo spread BTP-Bund. Nel giorno in cui il governo Meloni ha presentato la manovra 2024, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha rimandato al mittente la preoccupazione sui movimenti recenti dei titoli di stato italiani.

Non ci sono livelli di spread rossi, gialli o quant’altro. Ogni giorno come governo e come ministri dobbiamo dimostrare di lavorare seriamente”, ha detto Giorgetti, nella conferenza stampa con cui, al fianco della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha presentato ieri la legge di bilancio 2024. Una legge di bilancio che vale 24 miliardi circa, e che ora dovrà passare il test dell’Unione europea.

L’altro mal di testa: il nuovo Patto di stabilità e crescita

Giorgetti è tornato a parlare anche oggi di quell’altra questione cruciale che affianca la manovra e altri dossier caldi attenzionati dal governo Meloni:  il (nuovo) Patto di stabilità e crescita che, dopo essere stato sospeso per tre anni, tornerà l’anno prossimo a dare indicazioni, o meglio diktat, sulle soglie relative ai rapporti deficit-Pil e debito-Pil che i paesi dell’Unione europea saranno chiamati a rispettare

La Germania in queste ultime ore è tornata prontamente all’attacco.

Nonostante la grave crisi che sta attanagliando in Europa soprattutto l’economia tedesca, il ministro delle finanze Christian Lindner ha insistito sul fatto che l’Ue dovrebbe porsi target “più ambiziosi nel percorso di riduzione dei debiti”.

Lindner ha ribadito la necessità che vengano fissate, con la nuova versione del Patto di stabilità, regole e benchmark uguali per tutti i paesi.

Una posizione diversa dalla Francia, che crede invece che la soluzione migliore sia quella di permettere a ciascuna economia di negoziare il percorso migliore per rimettere in sesto i propri conti pubblici.

Dal canto suo, il Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni ha detto oggi che il nuovo Patto dovrà essere “basato sul giusto equilibrio tra la necessità di ridurre il debito e quella di promuovere la crescita”.

Gentiloni si è detto fiducioso nella capacità di tutti i governi del blocco di raggiungere un accordo per la fine dell’anno.

Manovra Meloni in deficit, ma Giorgetti & Co. non temono lo spread

I mercati e in particolare la stampa estera continuano a monitorare le novità che arrivano dall’Italia.

Dopo i vari commenti snocciolati sulla Nadef, la Nota di aggiornamento al Def che ha confermato l’intenzione del governo Meloni di fare più deficit, e soprattutto di rimandare addirittura al 2026 l’obiettivo di rispettare i paletti sulle finanze pubblicate che l’Ue sarebbe pronta ad annunciare, l’attenzione si sposta sulla manovra firmata da Meloni e i suoi.

Il ministro Giorgetti, si legge nella nota diramata dal Mef-ministero dell’Economia e delle Finanze , sottolinea che la manovra è in linea con “l’approccio prudente, responsabile e realistico dei precedenti provvedimenti economici” e non mostra particolari preoccupazioni su come il testo verrà valutato a Bruxelles.

Tutt’altro:

“Quando la manovra sarà letta nel particolare, potrà avere una favorevole valutazione da parte dell’Ue e dei mercati, oltre che degli italiani che recentemente ci hanno premiato acquistando il Btp Valore“.

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Giorgetti non nega la presenza di diversi ostacoli:

“È evidente che il quadro e la congiuntura hanno reso problematica la costruzione del bilancio – sottolinea – perché il peso superiore degli interessi del debito pubblico si fa sentire e ci sono delle variabili che in questo momento non sono ponderabili”, come i prezzi dell’energia.

Insomma, la piaga della spesa per interessi, che sarebbe destinata a sfondare anche la soglia monstre dei 100 miliardi di euro, per l’Italia, non viene di certo ignorata.

Ma Giorgetti, e la frase proferita nel corso della conferenza stampa lo dimostra, non teme lo spread né il trend dei tassi dei BTP.

E la sua posizione è in linea con quella di altri esponenti del governo Meloni, come ha detto subito dopo la pubblicazione della Nadef e la fiammata dello spread BTP-Bund il sottosegretario all’Economia Federico Freni.

Freni ha sottolineato di fatto che “200 punti di spread con un calo a 194-196, non è affatto un tasso preoccupante” ricordando che “noi avevamo ad aprile e maggio di quest’anno uno spread più alto” e presentando quella che, a suo avviso, sarebbe la soglia di guardia per il governo italiano.

Ieri, con quella frase post manovra “Non ci sono livelli di spread rossi, gialli o quant’altro”, il titolare del Tesoro Giorgetti ha confermato questa assenza di preoccupazione, almeno apparente, per il trend del differenziale che, anche nella giornata di oggi, viaggia attorno a quota 200 punti base.

Che i mercati siano tornati a guardare con una certa preoccupazione ai BTP è, tuttavia, un dato di fatto certificato dai numeri e dai grafici.

In particolare, è evidente lo scatto che lo spread BTP-Bund a 10 anni ha fatto da quando il governo Meloni ha iniziato a fare una sfilza di annunci che hanno affossato la narrativa di un esecutivo italiano market friendly.

Tassa extraprofitti banche: da allora spread BTP-Bund +20%

Basti pensare che, dal 7 agosto, giorno in cui il governo Meloni ha annunciato a sorpresa la tassa sugli extraprofitti delle banche italiane, provocando nel Day After una vera e propria Caporetto a Piazza Affari , i tassi dei BTP a 10 anni sono scattati al rialzo del 13%, dal 4,25% al 4,81%.

Da quel giorno, praticamente, i BTP sono diventati ostaggio di qualsiasi dichiarazione inerente alla tassa, tra l’altro immediatamente corretta dopo il bagno di sangue in Borsa , scatenato non solo dal testo del provvedimento ma anche a causa di un ministro Giorgetti praticamente non pervenuto.

Lo shock della tassa è rientrato nelle sessioni successive, ma non del tutto. Tra le vittime, si sono messi inoltre in evidenza ancora i titoli di stato italiani.

Il risultato è che, dal 7 agosto, lo spread BTP-Bund è balzato del 20%, salendo da 166 a quota 200.

In questo lasso di tempo, nel frattempo, la tassa sugli extraprofitti è stata annacquata dal governo Meloni.

L’altra grande sorpresa che ha portato i mercati a guardare ai BTP è stata, per l’appunto, la Nadef, arrivata sui mercati lo scorso 28 settembre.

Con la Nota di aggiornamento al Def, il governo Meloni ha rivisto al rialzo l’outlook sul rapporto deficit-Pil del 2023 dal 4,5% precedente (inciso nel Def di aprile) al 5,2%, tagliando contestualmente le stime sulla crescita del Pil dell’Italia a +0,8% per quest’anno e a +1,2% per il 2024.

Non solo: a pesare sui BTP e sullo spread è stato il fatto che l’esecutivo abbia aumentato anche le stime sul deficit dell’anno prossimo al 4,3% del Pil”.

Da allora, per la precisione dal 27 settembre, i tassi sui BTP sono così saliti dello 0,5%, passando dal 4,78 al 4,81%.

Lo spread è salito sempre da quella data del 2,6%, da 195 a 200 punti base.

Vale la pena sottolineare che i tassi dei BTP decennali sono tornati a crescere anche su base YTD, ovvero dall’inizio del 2023, portandosi al 4,81%, dal 4,7% dell’inizio di gennaio.

Per ora, invece, lo spread BTP-Bund rimane sotto pressione, in perdita del 5,8% a 200 punti base circa, rispetto ai 212 pb dell’inizio del 2023.

Mentre Giorgetti mostra calma e sangue freddo, il caso Italia, paese noto per avere un debito pubblico tra i più alti al mondo, è tornato protagonista di diversi articoli di stampa autorevoli, come l’Economist che, agli inizi di ottobre, aveva scritto chiaramente che i piani di Meloni sulla legge di bilancio (annunciata ieri) apparivano irresponsabili.

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Italy unveils tax-cutting 2024 budget amid debt worries: è inoltre il titolo dell’articolo di Reuters, che è stato pubblicato con l’intento di riassumere i contenuti della manovra 2024 presentati ieri, in particolare, dalla coppia Meloni-Giorgetti. Che, nel guardare allo spread e ai tassi BTP sembrano gettare acqua sul fuoco. Peccato che, a guardare il trend dello spread, sembra chiaro che la tensione è tornata a rinfocolarsi dopo una serie di misure annunciate dal governo italiano: a partire dalla tassa sugli extraprofitti delle banche fino alla Nadef.

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