Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Bce, doccia fredda su spread e tassi BTP: la frase che gela l’Italia

Bce, doccia fredda su spread e tassi BTP: la frase che gela l’Italia

10 Ottobre 2023 14:27

Attenzione massima ai BTP e allo spread dopo le dichiarazioni arrivate oggi dalla Bce. A prendere la parola è stato il governatore della banca centrale austriaca Robert Holzmann, esponente del Consiglio direttivo della Banca centrale europea.

Holzmann ha riportato sui mercati il timore di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Bce di Christine Lagarde, affermando che l’Eurotower, nella sua lotta contro l’inflazione, potrebbe decidere di lanciare una nuova stretta monetaria, o anche due,  nel caso l’economia facesse fronte a “shock aggiuntivi”.

Oggi lo spread BTP-Bund segna una flessione in area 202 punti base, rimanendo però al di sopra della soglia psicologica dei 200 punti.

I tassi dei BTP a 10 anni viaggiano sotto il 5%, attorno al 4,8%.

Guerra Hamas-Israele: la ricerca dei safe asset premia i Treasuries

Nessuna scossa, oggi, sulla carta italiana, che continua a ricevere un assist da quella cautela che ha portato gli investitori e i trader, dopo il feroce attacco di Hamas a Israele di sabato scorso, 7 ottobre, a posizionarsi in generale sul mercato del reddito fisso.

Con il mercato dei Treasuries Usa che riapre dopo la pausa di ieri dovuta alla festività nazionale del Columbus Day, oggi gli investitori alla ricerca di asset rifugio stanno facendo un bel po’ di incetta di titoli di Stato Usa, tanto che i rendimenti decennali scivolano al 4,7%: un dietrofront rilevante, se si considera che la scorsa settimana i tassi si erano avvicinati alla soglia del 4,9%, scattando al record dal 2007, ovvero in 16 anni.

In calo anche i tassi dei Treasuries a due anni, che capitolano di ben 9 punti base, scendendo al 4,9843%

Ma Althea Spinozzi, ai microfoni di Wall Street Italia, spiega come il sentiment, al di là delle reazioni immediate dei mercati alla guerra tra Hamas e Israele, rimanga negativo sul mercato obbligazionario.

A suo avviso, i rendimenti starebbero vivendo una parentesi ribassista che, in quanto tale, dovrebbe lasciare ben presto il posto a nuovi rialzi.

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Market Talks – puntata del 10.10.2023

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Bce e tassi, l’avvertimento dall’Austria: ‘In caso di shock altri rialzi’

Tornando alle dichiarazioni del numero uno della Banca centrale austriaca Robert Holzmann, il banchiere che siede nel Consiglio direttivo della Bce ha detto che il ciclo dei rialzi dei tassi che la Bce di Christine Lagarde ha portato avanti senza sosta a partire dal luglio del 2022, nella sua indefessa lotta contro l’impennata dell’inflazione dell’area euro, potrà anche finire, “se tutto andrà bene”.

Ma, “nel caso in cui dovessero presentarsi nuovi shock – ha aggiunto Holzmann – e nel caso in cui le informazioni di cui disponiamo non fossero esatte, potremmo essere costretti ad alzare (i tassi) un’altra volta o anche due”.

Una vera e propria doccia fredda, quella arrivata con le dichiarazioni del governatore della banca centrale austriaca, e non solo per il governo Meloni, che ha chiesto diverse volte a Francoforte di dire basta alla carrellata di strette monetarie lanciate per cercare di respingere indietro la crescita anomala delle pressioni inflazionistiche: una crescita che, ricordiamo, è scattata prima con il reopening dell’economia globale dai lockdown imposti nel periodo più buio della pandemia Covid-19, e che poi è esplosa con la guerra in Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, giorno in cui la Russia di Vladimir Putin ha invaso il paese.

L’ultima volta in cui la Bce di Christine Lagarde ha alzato i tassi di interese principali dell’area euro è stato il 14 settembre scorso quando, con una stretta monetaria di 25 punti base, ha portato in particolare i tassi sui depositi presso la banca centrale, che fino a luglio del 2022 erano stati negativi, pari a -0,5%, al 4%.

Dieci, in tutto, sono stati i rialzi consecutivi annunciati finora dall’Eurotower.

Il governatore austriaco Holzmann ha parlato nel corso di una intervista rilasciata oggi alla CNBC, in occasione del meeting dei lavori del Fondo Monetario Internazionale (FMI) che si stanno svolgendo a Marrakech, in Marocco.

Tra l’altro proprio oggi, in occasione del meeting, l’Fmi ha annunciato le sue nuove proiezioni sul trend del Pil globale, confermando da un lato le precedenti stime sul trend dell’intera economia globale ma rivedendo al ribasso, nello specifico, l’outlook sul Pil dell’Italia e dell’intera Eurozona, proprio mentre il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti parlava di Nadef e di legge di bilancio nella sua audizione alle Commissioni bilancio di Camera e Senato.

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Spread osservato speciale: il commento di Althea Spinozzi (Saxo Bank)

In una situazione caratterizzata dalla presentazione di una Nadef che stima più deficit, e a fronte di una crescita dell’economia italiana decisamente più debole rispetto a quanto previsto in precedenza, lo spread BTP-Bund è tornato a essere grande osservato speciale dei mercati, complici le fiammate degli ultimi giorni.

Nella giornata di ieri, il differenziale ha puntato dritto verso quota 210 punti base, alimentando nuovi interrogativi sulla sostenibilità del debito dell’Italia.

Althea Spinozzi, strategist senior della divisione di reddito fisso di Saxo Bank ha pubblicato un post su Twitter che ha fatto notare anche come la caccia ai safe asset scattata sui mercati dopo l’attacco di Hamas a Israele abbia visto come grandi esclusi proprio i BTP.

 

Oggi il differenziale tra i tassi dei BTP e i tassi dei Bund tedeschi fa dietrofront, attestandosi a quota 202 punti base, a fronte di rendimenti decennali dei BTP che oscillano attorno alla soglia del 4,8%, in ritirata dunque rispetto a quella soglia individuata da molti come soglia pericolo, quella  del 5%, sfondata per la prima volta in un decennio qualche giorno fa.

Ma, ai microfoni di Wall Street Italia, Spinozzi non si è mostrata affatto ottimista nei confronti dei titoli di stato italiani.

Alla domanda se è possibile che ci sia per caso un New Normal per i BTP, ovvero una situazione in cui lo spread sia destinato a viaggiare ormai oltre la soglia dei 200 punti base, a fronte di un rendimento dei BTP a 10 anni vicino al 5%, l’esperta di Saxo Bank ha così risposto:

“Il tasto dolente per i BTP italiani è rappresentato dal fatto che abbiamo tante scadenze quest’anno e il prossimo anno. Tra il 2023  e il 2024 è in scadenza circa il 18-19% circa di tutti i BTP che sono stati emessi dallo stato italiano e il problema più grande è che lo Stato italiano dovrà rifinanziare questi BTP a tassi molto più alti, e quindi ci sarà un rialzo del deficit fiscale”.

Dunque?

Dunque “il problema dell’Italia – ha continuato Spinozzi – è appunto rappresentato da costi più elevati per mantenere queste emissioni e anche da una crescita molto più debole”, fattore che preoccupa gli investitori internazionali.

Althea Spinozzi ha detto anche di dubitare che lo spread BTP-Bund possa scendere dai livelli attuali, avvertendo che, nei prossimi mesi, a gennaio e febbraio, il differenziale potrebbe salire anche a 250 punti base. Per qualcuno, proprio la soglia che costringerebbe la Bce di Chrstine Lagarde a intervenire per salvare l’Italia.

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