Notizie Notizie Mondo NYCB come SVB? E’ fuga depositi dalla banca ‘junk’. Focus su aumento capitale, dividendi e rating

NYCB come SVB? E’ fuga depositi dalla banca ‘junk’. Focus su aumento capitale, dividendi e rating

8 Marzo 2024 10:07

NYCB (New York Community Bancorp) stretta nella morsa della fuga dei depositicorsa agli sportelli da parte dei suoi clienti.

A mollare la banca regionale newyorchese, in queste ultime settimane, non sono stati solo gli investitori, che hanno bombardato il titolo di sell, come ha ben dimostrato il tracollo a Wall Street di qualche giorno fa, superiore a -40%. A essere sceso, è stato anche il valore complessivo dei depositi.

La situazione in Borsa sembra essersi comunque calmata, con il titolo che sale in premark di oltre il 2%, dopo aver guadagnato nella sessione di ieri il 5,78%, a quota 3,66 dollari.

Ansia NYCB esplode a un anno esatto da crisi banche Usa e crollo SVB

Il caso vuole che i ripetuti sell che si sono abbattuti sul titolo NYCB, uniti all’imminente fine dei giochi di un piano Fed a favore di tutte le banche Usa, abbiano riacceso negli Stati Uniti la paura di una nuova crisi bancaria, a un anno esatto dal panico che, nel marzo del 2023, travolse prima Wall Street, per contagiare poi  gli altri mercati finanziari.

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Silicon Valley Bank (SVB): davvero come Lehman?

Il grande evento dello scorso anno fu il crac della banca californiana delle start up SVB-Silicon Valley, che venne paragonato da alcuni perfino allo shock di Lehman Brothers, che inaugurò la crisi finanziaria del 2008.

Lo shock SVB esplose proprio con un annuncio che scatenò il panico bank run, dando il via a una crisi che poco dopo avrebbe scritto anche la parola fine per Signature Bank,  banca di New York specializzata nell’erogazione dei prestiti a società attive nel mondo crypto .

Ancora prima, a chiudere i battenti era stato l’istituto Silvergate.

Il collasso di SVB provocò una forte crisi di fiducia nei confronti delle banche Usa, facendo finire nell’occhio del ciclone tutte le banche regionali.

Dopo qualche settimana dal crac di SVB, esplodeva anche il caso  First Republic, che si sarebbe concluso con il salvataggio dell’istituto da parte della banca numero uno degli Stati Uniti per valore di asset, JP Morgan.

NYCB annuncia il bank run-fuga depositi e maxi taglio dividendi

Ieri, giovedì 7 marzo – NYCB ha confermato di essere rimasta vittima del fenomeno del bank run, pagando la decisione di alcuni suoi correntisti che si sono dati alla fuga, temendo evidentemente un altro caso SVB-Silicon Valley Bank.


La corsa agli sportelli, ha reso noto l’istituto, ha fatto scendere il valore dei depositi di ben il 7% nell’arco dell’ultimo mese.

Non solo: NYCB ha reso noto anche, per la seconda volta dall’inizio del 2024, di aver sforbiciato i dividendi trimestrali, a 1 centesimo per azione, rispetto ai 5 centesimi per azione: il taglio è stato pari a ben l’80%.

La banca di Long Island  era stata protagonista di Wall Street anche alla vigilia, quando aveva annunciato un aumento di capitale, blindato con la iniezione di 1 miliardo di dollari da parte di Liberty Strategic Capital, società fondata dall’ex segretario al Tesoro Usa Steve Mnuchin nel 2021, così come anche di Bay Capital, Reverence Capital Partners e Citadel Global Equities.

Tornando al bank run che sta colpendo NYCB, il valore complessivo dei depositi, ha reso noto la banca, è sceso a $77,2 miliardi in data 5 marzo, rispetto agli $83 miliardi di depositi registrati lo scorso 5 febbraio.

Va precisato che l’80% circa dei depositi di New York Community Bancorp è garantito dalla Federal Deposit Insurance Corporation, l’agenzia federale Usa di garanzia dei depositi.

Il 20% circa, tuttavia, non dispone di alcuna garanzia, il che significa che un eventuale collasso dell’istituto metterebbe a rischio i fondi dei correntisti non assicurati.

Non per niente, la fuga dei depositi ha visto protagonista proprio l’emorragia dei depositi non garantiti.

Aumento di capitale con l’assist dell’ex segretario al Tesoro Usa

L’annuncio sui depositi è arrivato all’indomani dell’altra grande notizia che ha visto protagonista NYCB: la nomina di un nuovo amministratore delegato e di un aumento di capitale guidato da un gruppo capitanato da Steven Mnuchin, l’ex segretario del Tesoro Usa e partner di Goldman Sachs.

Il titolo New York Community Bancorp, dopo essere capitolato del 42% nella sessione di mercoledì, è rimbalzato sulla scia della notizia.

Tra le notizie positive, anche il commento dell’agenzia Fitch Ratings che, con la diffusione di un comunicato ad hoc, ha affermato che l’iniezione di nuovi capitali in NYCB rappresenta “uno sviluppo di breve termine positivo per i creditori” e un fattore che “potrebbe limitare la fase di downgrade sul rating”.

La settimana precedente, sempre Fitch aveva bocciato il rating sui debiti di NYCB al livello “junk”, ovvero spazzatura.

Questo rating junk è stato confermato nelle ultime ore dall’agenzia che, a dispetto della notizia relativa all’iniezione di fondi da parte del consorzio di investitori corsi in soccorso della banca, ha ribadito l’outlook negativo.

Fitch, va detto, non è stata neanche l’unica a calare l’accetta sul rating dei bond di NYCB:

già all’inizio di febbraio Moody’s aveva bocciato la valutazione a junk, per poi portarla ulteriormente in territorio spazzatura la scorsa settimana, tagliando il rating dei bond di NYCB a “B3” da “Ba2”.

NYCB: Moody’s mette rating sotto osservazione in vista possibile upgrade

Rispetto alla collega Fitch, Moody’s è stata più magnanime nelle ultime ore, dopo la notizia relativa all’aumento di capitale di NYCB, annunciando di aver messo sotto osservazione il rating sui bond in vista di un possibile upgrade.

La mossa è stata spiegata con il fatto che, secondo gli analisti di Moody’s, l’iniezione di capitale da $1 miliardo migliorerà la solidità patrimoniale del gruppo misurata dal common equity tier 1 (CET1) ratio, portando il parametro al 10,3% su base pro forma, sempre che si realizzi la conversione piena delle azioni privilegiate in azioni ordinarie, rispetto al CET1 pari al 9,2% riportato in data 31 dicembre 2023.

Per Moody’s, “l’aumento di capitale pianificato potrebbe aiutare a stabilizzare la rete di franchising (di NYCB), dopo la serie turbolenta di eventi che si sono manifestati nelle ultime settimane, e potrebbe dunque migliorare il merito creditizio” di NYCB.

Moody’s ha tuttavia avvertito anche di continuare a ritenere che NYCB potrebbe essere costretta ad aumentare ulteriormente i suoi accantonamenti per far fronte a eventuali future perdite sui crediti (NPL).

L’altra grande novità che è emersa in questi ultimi giorni è stata il nuovo rimpasto dei vertici.

NYCB ha deciso infatti di dare il benservito ad Alessandro DiNello, che aveva preso il timone della banca il 6 febbraio e che era diventato ufficialmente AD la scorsa settimana a seguito dell’uscita di scena del precedente ceo Thomas Cangemi, nominando Joseph Otting, terza persona che si siederà a questo punto sullo scranno più alto dell’istituto nell’arco delle ultime settimane.

La paura degli investitori è che i problemi di NYCB possano essere solo la punta dell’iceberg: la banca di New York è diventata infatti l’esempio illustre dei problemi del settore bancario, che continua a pagare l’esposizione verso la crisi del mercato immobiliare commerciale degli Stati Uniti. Esposizione che vede protagonisti non solo gli istituti americani, ma anche banche europee e del resto del mondo.

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