Notizie Notizie Mondo SVB: l’annuncio shock scatena panico bank run

SVB: l’annuncio shock scatena panico bank run

10 Marzo 2023 09:43

Panico corsa sportelli SVB infetta Wall Street e il mondo

Caso SVB: è shock a Wall Street, dopo gli allarmi lanciati da alcuni nomi dell’alta finanza, in primis dal Founders Fund di Peter Thiel, che hanno invitato i loro clienti a scappare dalla banca di Santa Clara, California, ritirando immediatamente i loro soldi e chiudendo i conti. Cosa succede?

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Tutto è partito dall’annuncio della Silicon Valley bank (che fa capo a SVB Financial) quotata sull’indice Nasdaq, che ha reso noto a sorpresa una operazione di vendita di azioni del valore di 2,25 miliardi di dollari, al fine di coprire le perdite significative sofferte con lo smobilizzo del suo portafoglio da $21 miliardi, che comprendeva tra gli asset Treasuries Usa e strumenti finanziari garantiti dai mutui.

L’annuncio della banca, che ha tra i suoi clienti diverse start up hi-tech con bilanci non proprio in ottime condizioni di salute, ha scatenato il panico tra gli operatori di mercato, che si sono affrettati a bombardare di sell non solo il titolo SVB, ma anche i titoli del settore finanziario made in Usa.

Il risultato è che il sottoindice dei titoli finanziari dello S&P 500 è capitolato del 4,1%, chiudendo così la sessione peggiore dal 2020.

SVB: titolo -60% a Wall Street, bruciati $80 miliardi

Il titolo SVB Financial è precipitato del 60%, con le vendite che hanno azzerato una capitalizzazione di mercato di oltre 80 miliardi di dollari.

E le cose non migliorano, visto che le quotazioni continuano a crollare nelle contrattazioni afterhours della borsa Usa, portandosi dietro l’intera Wall Street, già stremata dalle vendite scattate questa settimana dopo il discorso al Congresso del presidente della Fed, Jerome Powell.

Il Dow Jones è crollato di 543,54 punti, o dell’1,66%, scendendo al di sotto della media mobile in 200 giorni, per la prima volta dallo scorso 9 novembre.

Il Nasdaq Composite ha perso il 2,05%, mentre lo S&P 500 è capitolato dell’1,85%, allontanandosi sempre di più dalla soglia psicologica dei 4000 punti bucata martedì scorso, dopo l’attenti di Powell sui tassi di interesse Usa.

SVB: il bank run sarebbe già iniziato

Nel frattempo, il fuggi fuggi non solo dal titolo SVB, ma dalla banca stessa – con il cosiddetto fenomeno ‘bank run’ o anche corsa agli sportelli -, a dispetto delle rassicurazioni dei vertici, è già in atto.

Reuters riporta la dichiarazione di una start up con sede a San Francisco, che ha riferito di aver prelevato tutti i suoi fondi dal conto detenuto presso la banca californiana, trasferendoli presso un’altra banca entro le 16 ora locale.

Stando a quanto riporta un articolo di Bloomberg il Founders Fund di Peter Thiel ha inoltre chiaramente chiesto alle start up che finanzia di ritirare i loro fondi da SVB.

Lo stesso consiglio ‘corsa agli sportelli’ di Thiel è stato dato ai loro clienti da Coatue Management, Union Square Ventures e Founder Collective, altri grandi nomi del venture capital, che finanziano il mondo delle start up.

A niente sembra essere servita la conference call indetta dal ceo di SVB Financial Greg Becker nella giornata di ieri: i

Il numero uno della Silicon Valley Bank ha invitato i clienti a “rimanere calmi”, secondo una fonte vicina al dossier, chiedendo loro di sostenere la banca, così come SVB  ha sostenuto i clienti nel corso degli ultimi 40 anni.

I dettagli dell’annuncio shock: quella esposizione verso i Treasuries Usa

Ma vieniamo ai dettagli dell’annuncio shock di SVB.

In una lettera firmata dal ceo Greg Becker, SVB ha annunciato di aver venduto “sostanzialmente tutto” il suo portafoglio di strumenti finanziari, costituito soprattutto da Treasuries Usa e da asset garantiti dai mutui, preparandosi a raccogliere contestualmente $2,25 miliardi attraverso la vendita di azioni ordinarie e azioni privilegiate convertibili.

Nella missiva, il ceo ha scritto che il fondo di investimenti General Atlantic si è già impegnato a partecipare all’emissione di azioni con un contribuito di 500 milioni di dollari.

L’aumento di capitale si rende necessario, visto che la vendita del portafoglio di strumenti finanziari si tradurrà in una perdita netta, per la banca, pari a 1,8 miliardi di dollari.

L’istituto, si legge nella lettera, ha rassicurato comunque che reinvesterà subito i ricavi che otterrà con la vendita degli asset, che ammontano a un valore di $21 miliardi, con l’obiettivo di renderli “immediatamente accretive”, facendo dunque in modo che l’impatto dello smobilizzo si traduca in un sostegno alla redditività della banca.

Il motivo della perdita di 1,8 miliardi che ha colpito la banca si spiega con la svalutazione di quei titoli di Stato detenuti in pancia, sulla scia della continua carrellata di rialzi dei tassi che la Fed di Jerome Powell sta portando avanti:

quelle strette monetarie, che vanno avanti ormai da un anno, hanno eroso il valore dei Treasuries Usa, soprattutto il valore di quelli che hanno una scadenza più avanti negli anni.

Non per niente SVB ha detto che la sua intenzione è quella di reinvestire i ricavi ottenuti dalla vendita del suo portafoglio in asset di breve termine.

Un caso di doom loop, dunque, di cui si parla in Italia da anni facendo riferimento a quell’abbraccio mortale tra le banche italiane e i BTP, ovvero i titoli di stato presenti nei loro bilanci.

Nel caso di SVB, il doom loop si riferisce all’abbraccio mortale tra la banca e i Treasuries, i titoli di stato americani, che si è tradotto per l’appunto nella decisione dell’istituto californiano di liberarsi di quella zavorra.

Nota per essere attiva soprattutto nell’erogazione dei prestiti a favore delle start up, SVB sta facendo fronte anche alla difficoltà del settore.

Sebbene il dispiegamento del venture capital si sia confermato in linea con le nostre attese, il ritmo con cui i nostri clienti hanno bruciato la loro liquidità è rimasto elevato, accelerando il passo nel mese di febbraio, fattore che si è tradotto in depositi inferiori rispetto alle nostre attese”, ha affermato Becker nella lettera agli investitori a cui Reuters ha avuto accesso.

Dossier SVB infetta anche Piazza Affari: UniCredit e Intesa -3%, Mps -4%

Il panico di una corsa agli sportelli ha affossato non solo la banca, ma l’intero settore bancario Usa.

Il titolo di First Republic, banca con sede a San Francisco, è crollato di oltre il 16,5% dopo aver testato il valore più basso dall’ottobre del 2020, confermandosi il secondo titolo peggiore dell’indice S&P 500 dopo SVB.

Zio Bancorp è capitolata di oltre il 12% e l‘SPDR S&P regional banking ETF è scivolato dell’8%, toccando il valore più basso dal gennaio del 2021.

I sell si sono abbattuti anche sui grandi colossi di Wall Street: Wells Fargo ha perso il 6%, JP Morgan il 5,4%, Bank of America il 6% e Citigroup il 4%.

E basta guardare al trend di Piazza Affari, con il Ftse Mib che va subito giù fino a -2,6%, per avere un’idea di come il dossier SVB stia infettando l’intero azionario mondiale.

Il sottoindice dei titoli delle banche europee scambiate sullo Stoxx Europe 600 segna un tonfo del 4% circa.  UniCredit perde il 3%, Intesa SanPaolo idem, Mps scivola di quasi -4%.