Notizie Notizie Mondo New York Community Bancorp (NYCB): tranvata junk Moody’s riaccende spettro crisi banche Usa

New York Community Bancorp (NYCB): tranvata junk Moody’s riaccende spettro crisi banche Usa

7 Febbraio 2024 15:47

New York Community Bancorp (NYCB): si chiama così la banca regionale americana che, in questi ultimi giorni e soprattutto in queste ultime ore dopo la tranvata “junk” targata Moody’s, ha riportato a Wall Street lo spettro della crisi delle banche Usa, esplosa quasi un anno fa, nel marzo del 2023, con il crac di SVB, Silicon Valley Bank.

Il titolo rimane osservato speciale, dopo la notizia relativa alla decisione della banca di promuovere Alessandro DiNello, fino a oggi presidente non esecutivo, alla carica di presidente, con effetto immediato, al fianco del ceo Thomas Cangemi.

Obiettivo: “migliorare tutti gli aspetti delle operazioni della banca”, stando a quanto si legge nel comunicato diffuso alle 7:45 ora di New York.

L’annuncio ha risollevato le azioni dell’istituto solo per una manciata di minuti e nelle contrattazioni di premarket di Wall Street.

New York Community Bancorp: l’annuncio shock provoca crollo valore di mercato (-60%)

Il titolo New York Community Bancorp è stato tartassato negli ultimi giorni  da un’ondata di sell, che ha portato il valore di mercato della banca a collassare del 60% .

Il tracollo è iniziato la scorsa settimana con la pubblicazione dei conti, da parte della banca con sede a Hicksville, nello stato di New York,  relativi al quarto trimestre del 2023.

La trimestrale ha messo in evidenza a sorpresa una perdita netta di $252 milioni, costringendo il gruppo a sforbiciare i dividendi del 71%, per sostenere i suoi livelli di capitale.

Quel giorno il titolo di New York Community Bancorp è scivolato del 37%, chiudendo la seduta peggiore della sua storia.

I sell sono andati poi avanti nei giorni successivi: non ha aiutato il precedente della crisi delle banche Usa esplosa quasi un anno fa, nel marzo del 2023. Una crisi che aveva mandato nel panico i mercati di tutto il mondo, angosciati dal rischio di una nuova crisi finanziaria globale simile a quella esplosa nel 2008, iniziata con il crac di Lehman Brothers.

Crisi banche Usa 2023: l’inizio con il crac di SVB

Tutto, nel marzo del 2023, era iniziato con l’allarme fuga dei depositi, corsa agli sportelli, lanciato dalla banca californiana SVB (Silicon Valley Bank).

L’annuncio shock aveva scatenato il panico bank run, con gli investitori di tutto il mondo che si erano affrettati a scaricare i titoli delle banche presenti in portafoglio, senza fare particolari distinzioni.

La paura che le banche di tutto il mondo nascondessero scheletri nell’armadio aveva finito con il contagiare le borse mondiali, che si erano ritrovate così alle prese con altre patate bollenti, come quella ben nota di Credit Suisse, poi salvata dalla rivale di casa UBS e dalle autorità svizzere in primis.

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Qualche settimana dopo, la paura tornava a esplodere negli Stati Uniti con il caso dell’altra banca regionale Usa First Republic, che si chiudeva con il salvataggio da parte del colosso bancario numero uno degli Stati Uniti JP Morgan.

Il panico rientrava, con qualcosa di più di una preoccupazione, tuttavia, che sarebbe tornata ad affacciarsi nei mesi successivi, provocando di tanto in tanto qualche scossa sui mercati.

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New York Community Bancorp: la tranvata rating junk di Moody’s

L’allarme banche Usa è tornato a suonare la scorsa settimana, per l’appunto, con la trimestrale di New York Community Bancorp (NYCB).

Si tratta anche in questo caso di una banca regionale Usa, attiva in particolare nell’erogazione di crediti al mercato immobiliare commerciale.

Il colpo di grazia è arrivato ieri, con la nota dell’agenzia di rating Moody’s, che ha bocciato tutti i rating di lungo termine di NYCB, facendoli scendere dai precedenti “Baa3” a “Baa2”. Risultato: il rating del debito del gruppo è entrato ufficialmente nel girone junk (spazzatura).

Moody’s ha motivato il downgrade con il timore di una crisi di fiducia nei confronti di una banca nota storicamente per un’attività core incentrata sull’erogazione di prestiti al mercato immobiliare commerciale e, anche, a causa delle perdite significative e improvvise sofferte dal suo ufficio di New York e dalla proprietà multifamiliare.

Per Moody’s, tra l’altro, il ricorso ai finanziamenti del mercato “potrebbe limitare la flessibilità finanziaria della banca nel contesto attuale”.

Poco prima della mezzanotte di martedì, e subito dopo la scure di Moody’s, New York Community Bancorp ha diramato un comunicato, cercando di rassicurare gli investitori e i correntisti, ricordando in particolare che il valore complessivo dei suoi depositi ha riportato una crescita dalla fine del 2023 e che la liquidità totale, pari a $37,3 miliardi, eccede l’ammontare dei depositi non garantiti.

Il ceo Thomas Cangemi ha riferito inoltre che, “nonostante il downgrade dei rating da parte di Moody’s, i rating sui nostri depositi da parte (della stessa) Moody’s, di Fitch e di DBRS rimangono ‘investment grade’”.

A ridare fiato alle azioni di NYCB, tartassate dai sell, è stato anche l’annuncio della nomina di Alessandro DiNello alla carica di presidente.

“Abbiamo preso azioni decisive per rafforzare il nostro bilancio e rafforzare i processi di gestione del rischio nel corso del quarto trimestre”, ha ricordato il ceo Cangemi nel comunicato stampa – I nostri interventi implicano un investimento volto a rafforzare il quadro di gestione del rischio in proporzione alla complessità della nostra banca”.

A parlare, nel corso di una call con gli investitori, è stato anche DiNello.

Il neo presidente di New York Community Bancorp ha riconosciuto che la banca “ha dovuto gestire una situazione molto grave dalla pubblicazione degli utili del quarto trimestre”.

E che “quanto spero di fare questa mattina è instillare un po’ di fiducia nel fatto che questa banca rimane solida e che può tornare sulla giusta strada”.