Notizie Notizie Mondo JPMorgan: il tuffo nell’AI con un ChatGPT tutto suo

JPMorgan: il tuffo nell’AI con un ChatGPT tutto suo

26 Maggio 2023 14:41

La febbre AI conquista anche JPMorgan: il colosso di Wall Street, banca numero uno degli Stati Uniti per valore di asset, è al lavoro per lanciare un proprio chatbot, simile a quello di ChatGPT. E’ quanto riporta il sito finanziario americano CNBC, aggiungendo che l’obiettivo del gigante americano gestito dall’AD Jamie Dimon, è di creare un software di intelligenza artificiale capace di dare consigli di investimenti ai suoi clienti.

JPMorgan è all’opera sul chatbot già da un po’, visto che all’inizio di questo mese avrebbe depositato, secondo le fonti, già il brevetto di un prodotto battezzato IndexGPT.

“Si tratta di un programma di intelligenza artificiale volto a selezionare strumenti finanziari”, ha spiegato l’avvocato esperto in materia di brevetti Josh Gerben, che ha ironizzato su come il progetto, se realizzato, sarebbe un dramma per l’ampia comunità di consulenti finanziari.

Un chatbot al posto di un consulente finanziario?

Ma davvero un chatbot potrebbe sostituire un consulente finanziario?

L’articolo della CNBC si sofferma sulla questione, ritenendo l’ansia al momento alquanto improbabile, nonostante i timori manifestati dagli stessi consulenti finanziari e le riflessioni che ogni giorno si susseguono sull’impatto che l’AI avrà sul mondo del lavoro: quello, per ora, ancora fisico, fatto di esseri umani, ma che un giorno potrebbe vedere come protagonisti principali chatbot varie, forme diverse di intelligenza artificiale, e robot di ogni tipo.

“We’ve Hit Peak Human and an Algorithm Wants Your Job. Now What?”: era il titolo di un articolo pubblicato su Bloomberg nel 2016, che descriveva uno scenario futuristico che oggi sembra piuttosto di attualità.

JPMorgan deposita il brevetto per il prodotto IndexGPT

Tornando a JPMorgan, l’avvocato interpellato dalla CNBC ha reso noto che il gigante finanziario americano potrebbe essere il primo del settore a lanciare un prodotto simile al chatbot GPT di OpenAI, da offrire direttamente ai suoi clienti.

L’aver depositato addirittura un brevetto con il nome di IndexGPT, secondo Josh Gerben, sarebbe “una chiara indicazione del fatto che (la banca) potrebbe lanciare un prodotto nel breve futuro”. D’altronde, “società come JPMorgan non registrano brevetti solo per il gusto di farlo” e la registrazione, ha continuato Gerben, include anche “la dichiarazione giurata di un manager che, praticamente, dice: ‘Si, abbiamo intenzione di usare questo brevetto”.

Ma per quando è previsto il lancio di IndexGPT?

L’avvocato ha spiegato che JPMorgan dovrebbe lanciare IndexGPT entro tre anni dall’approvazione per assicurarsi la titolarità del brevetto.

Ma quando potrebbe arrivare l’approvazione? Gerben parla di un tempo di attesa di quasi un anno, visti gli arretrati con cui l’Ufficio di brevetti degli Stati Uniti, lo U.S. Patent and Trademark Office, è alle prese.

Sul rischio che l’introduzione di chatbot di questo tipo finisca con il mettere alla porta i consulenti finanziari – in Italia se ne contano quasi 34.300 – è lo stesso articolo della CNBC a rassicurare i diretti interessati, riportando gli esempi di colossi di gestione patrimoniale (wealth management) del calibro di Morgan Stanley e di Bank of America’s Merrill che, pur offrendo servizi di roboadvisor, non hanno certo smesso di assumere consulenti in carne e ossa, affidando loro il compito di gestire miliardi di dollari di asset.

Su Twitter JPMorgan è in tendenza, con diversi tweet che fanno rimbalzare proprio la scommessa che la banca starebbe facendo sul settore dell’AI (o IA in italiano, intelligenza artificiale).

Il fermento nel comparto è sotto gli occhi di tutti: leader del settore si sta confermando Microsoft, dopo aver investito 10 miliardi di dollari in OpenAI, per la precisione nel chatbot Chat Gpt, che è stato tra l’altro integrato nel motore di ricerca Bing.

Polemiche AI: gli annunci di Microsoft, Meta, Google, Amazon

Accanto alla febbre AI, sono esplose però anche le polemiche, visto che Microsoft ha congelato gli stipendi dei suoi dipendenti proprio per investire nella grande scommessa dell’AI.

Di recente, sempre il colosso software americano si è messo in evidenza con la non opportuna paternale che il suo responsabile marketing Christopher Capossela ha fatto ai dipendenti, dopo aver incassato milioni di dollari con la vendita di azioni Microsoft.

E sull’AI stanno puntando anche i giganti delle Big Tech come Meta Platforms, sul punto di sfornare addirittura i suoi chip ad hoc; Google di Alphabet, pronta alla sfida contro Microsoft con il chatbot Bard; la Big Tech cinese Baidu e, tornando in Usa, il colosso dell’e-commerce Amazon.

E che dire del rally scatenato a Wall Street del titolo Nvidia, fomentato proprio dalla febbre AI?