Notizie Notizie Italia La Bce affossa i BTP: Crosetto e Salvini all’attacco

La Bce affossa i BTP: Crosetto e Salvini all’attacco

Pubblicato 16 Dicembre 2022 Aggiornato 26 Maggio 2023 10:36

E l’Italia del governo Meloni, in primis Guido Crosetto e Matteo Salvini, attacca la Bce, dopo il boom dei tassi dei BTP e dello spread successivo all’annuncio da parte della banca centrale del QT-Quantitative easing e dell’ennesima stretta monetaria.

Così il leader della Lega Matteo Salvini:

È incredibile, sconcertante e preoccupante che mentre c’è un governo che sta facendo di tutto per aumentare stipendi e pensioni e tagliare le tasse, la Bce, in un pomeriggio di metà dicembre, approvi una norma che brucia miliardi di euro di risparmi in Italia e in tutta Europa facendo schizzare lo spread”.

Il numero uno della Lega e ministro delle Infrastrutture ha aggiunto che “certe scelte dovrebbero essere meditate e spiegate”.

L’approccio, ha continuato Matteo Salvini, “è quantomeno discutibile. Non si fa così, non funziona così.

All’attacco della Bce anche il ministro della Difesa Guido Crosetto che, su Twitter, pubblica anche un grafico che illustra la fiammata dello spread tra Btp e Bund, che ieri è tornato sopra quota 200 punti base.

Bce e QT: Crosetto pubblica il grafico dello spread

Non ho capito il regalo di Natale che la presidente Lagarde ha voluto fare all’Italia”, ha twittato Crosetto, aggiungendo in un altro post su Twitter che ha parlato di “decisioni prese e comunicate con leggerezza e distacco“.

Di fatto nella giornata di ieri, BCE-Day, i BTP italiani sono andati letteralmente in corto circuito, scontando la decisione della Bce di Christine Lagarde di  iniziare a ritirare gradualmente quella che è stata la stampella dell’Italia (ma non solo), per tanti anni:

il bazooka QE-Quantitative easing, in termini tecnici APP (PPA in italiano), con cui la banca centrale ha fatto incetta per anni di BTP e titoli di stato dell’area euro, per evitare il bis di una crisi dei debiti sovrani, blindando i titoli pubblici più vulnerabili: quelli dei paesi più indebitati, in primis dell’Italia.

Se i rendimenti dei BTP non sono esplosi nonostante le fasi , anche, di ripetuta incertezza politica dell’Italia, è stato grazie all’azione salvifica della Bce, lanciata dall’ex presidente della Bce ed ex presidente del Consiglio, Mario Draghi.

E’ lui che, seduto sullo scranno più alto dell’Eurotower, annunciava il grande bazooka del QE.

Fine pacchia BTP: bazooka QE farà spazio al QT

Bazooka che sarà ora, per la precisione a partire dal mese di marzo del 2023, smantellato dalla stessa Bce che lo aveva varato, attraverso il suo opposto QT-Quantitative Tigthening, strumento già lanciato dalla Fed di Jerome Powell, teso a ridurre il bilancio di Francoforte.

Motivo della decisione? L’inflazione che corre.  Dunque, la necessità di ritirare quella liquidità monstre che era stata iniettata nei mercati, e che è stata, si può dire, una mano santa per i BTP e per il blocco dell’area euro.

Ieri la Bce ha annunciato l’atteso aumento di 50 punti base dei tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, dei tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginale e dei tassi sui depositi presso la banca centrale, portandoli rispettivamente al 2,50%, al 2,75% e al 2,00%, con effetto dal 21 dicembre 2022.

La mossa era ampiamente attesa.

I fattori che hanno innescato le vendite sui mercati, mettendo in particolare KO i BTP, sono stati l’annuncio del QT-Quantitative Tightening, che avrà inizio nel marzo del 2023, e la determinazione della Bce a continuare ad alzare i tassi “in modo significativo”, a fronte di una inflazione dell’area euro che rimane per Christine Lagarde ancora “troppo alta”.

La verità nuda e cruda è che i tassi continueranno molto probabilmente a correre, dopo essere stati alzati oggi e che, come ha preannunciato Lagarde, strette monetarie di 50 punti base potrebbero essere varate per ancora un po’ di tempo nel tentativo, che ad alcuni appare ormai quasi disperato, di far rientrare la minaccia dell’inflazione.

Proprio il rialzo di questi tassi si tradurrà in un aumento ulteriore dei costi di finanziamento dei debiti pubblici, che non saranno più blindati dalla Bce o che, almeno nel breve, lo saranno in misura inferiore.

Lagarde ha confermato quanto scritto nel comunicato con cui la Bce ha fatto l’annuncio sui tassi. Ovvero, così si legge:

Il Consiglio direttivo intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA (APP, dunque QE) sino alla fine di febbraio 2023. Successivamente il portafoglio del PAA sarà ridotto (partirà dunque il QT) a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto l’Eurosistema reinvestirà solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del secondo trimestre del 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo”.

LEGGI: La storia dei bazooka della Bce APP e PEPP

I tassi decennali dei BTP sono schizzati così sul mercato secondario, subito dopo l’annuncio del QT, fino a quasi 27 punti (26,8 punti), volando al 4,125% , e portando lo spread BTP-Bund a infiammarsi oltre la soglia di 200 punti, fino a 204 punti base circa. Oggi le cose non vanno diversamente, anzi.

Spread e tassi si infiammano ulteriormente

Nel frattempo, mentre c’è chi ritiene che la Bce di Lagarde stia esagerando, l’analista Fredrick Ducrozet pubblica un grafico che riassume i modi e i tempi con cui il QT dovrebbe avvenire, aggiungendo che l’effetto di questa misura dovrebbe portare la liquidità in eccesso a scendere dai €4,5 trilioni di oggi a 3 trilioni di euro entro la fine del 2023 e al di sotto dei 2,5 trilioni di euro entro la fine del 2024.

Governo Meloni in ansia. E Crosetto insiste

Tornando all’ansia sui BTP e alle prossime mosse della Bce, non è certo una coincidenza il fatto che lo Stato, o meglio il governo Meloni, per essere ancora più precisi la Lega di Giancarlo Giorgetti e di Giulio Centemero, stia pensando di convincere le famiglie italiane a investire i risparmi in BTP per soli italiani, un mix tra BTP Italia e BTP futura, che qualcuno ha definito già autarchici e/o sovranisti.

La preoccupazione di chi comprerà i BTP emessi dal Tesoro una volta che la Bce si sarà chiamata fuori è presente non solo sui mercati ma anche nel governo Meloni. Tanto che l’idea di convogliare la ricchezza delle famiglie italiane nell’acquisto di BTP suona piuttosto, oltre che come una vera e propria chiamata alle armi, come  un chiaro SOS di Stato al risparmio.

Nel frattempo Guido Crosetto insiste, pubblicando un nuovo tweet anti-Bce: