Notizie Notizie Italia Bper: titolo peggiore a Piazza Affari post utili. Delusione dividendi, ormai l’esempio è UniCredit?

Bper: titolo peggiore a Piazza Affari post utili. Delusione dividendi, ormai l’esempio è UniCredit?

8 Febbraio 2024 13:05

Bper, la banca italiana guidata dal ceo Piero Montani, ha annunciato di aver terminato il 2023 con un utile netto consolidato a € 1,519 miliardi, dopo aver spesato nell’anno € 161,2 milioni relativi ai contributi ai fondi sistemici.

Nel quarto trimestre 2023, l’utile netto si è attestato a € 432,4 milioni.

La banca ha parlato di “risultati eccellenti in particolare grazie ad una forte accelerazione del margine di interesse e al positivo risultato delle commissioni nette”.

Sulla scia dei conti, il cda di Bper ha approvato la proposta per la distribuzione di un dividendo unitario in contanti pari a 30 centesimi di euro, per un ammontare massimo complessivo pari a € 424,7 milioni.

Utili banche e il fattore Bce: assist al NII ormai finito?

Dopo i conti delle principali banche italiane già resi noti, nella serata di ieri è stata Bper ad annunciare i risultati del quarto trimestre del 2023 e dell’intero anno.

Attenzione alla solidità del margine netto di interesse (NII, Net Interest Income), ovvero a quella voce di bilancio più interessata dalle mosse sui tassi della Bce. Tassi che sono stati lasciati tuttavia invariati per la terza volta consecutiva in occasione del primo atto della Bce del 2024 dello scorso giovedì 25 gennaio. E tassi che dovrebbero tra l’altro essere tagliati a partire da quest’anno, nonostante la paura per un eventuale nuovo scatto dell’inflazione che continua ad assillare Christine Lagarde.

Diversi, in questo contesto, sono stati gli analisti a dichiarare che il 2024, come minimo, non sarà stellare come il 2023, per le banche dell’area euro e in particolare per le banche italiane.

Detto questo, e a ripeterlo è stata la stessa Bce nella giornata di oggi con la pubblicazione del bollettino economico, che le “decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché sarà necessario”.

L’assist della Bce ai margini netti di interesse delle banche è destinato a permanere dunque ancora per un po’, a dispetto delle speranze e delle speculazioni dei mercati.

Bper: utili, ricavi e margine di interesse del IV trimestre 2023 e dell’anno

Tornando a Bper, le sorprese positive non sono mancate. Intanto, l’utile netto incassato nell’intero 2023 su base adjusted è ammontato a 1,5 miliardi, il che significa che la banca guidata dal ceo Montani ha battuto la propria guidance, che era per utili nell’anno superiori a 1,1 miliardi di euro.

Nel quarto trimestre del 2023 l’utile netto adjusted è stato pari a €390 milioni, meglio dei €368 milioni attesi nello specifico da Equita SIM.

La SIM  ha messo in evidenza la presenza di elementi straordinari, rappresentati dal “minore impatto da oneri straordinari legati alle fuoriuscite del personale (€295 milioni, rispetto ai €360mn previsti) e dal contributo positivo da DTA (BPE ha chiuso il quarto trimestre con imposte positive per €174 milioni, rispetto ai €-98 milioni attesi dal consensus).

Nell’intero 2023 i proventi operativi netti sono ammontati a € 5,493 miliardi, riportando quella che Bper ha definito una “ottima performance con una crescita del 29,0%” su base annua.

Nel quarto trimestre del 2024 i ricavi si sono attestati al valore complessivo di €1,468 miliardi, in rialzo del 7% su base trimestrale, meglio degli €1,392 miliardi stimati.

L’altra nota decisamente positiva di Bper è stata rappresentata dal trend del margine di interesse NII che, nell’intero 2023 è balzato del 78,1% su base annua, a quota € 3,251 miliardi.

Il margine netto di interesse, ha scritto Bper, ha segnato praticamente un rialzo “per otto trimestri consecutivi grazie in particolare all’incremento dello spread commerciale conseguente al rialzo dei tassi di interesse, al limitato impatto sul costo dei depositi e al contributo derivante dal portafoglio di investimenti”.

Nel solo quarto trimestre 2023 la voce ‘baciata’ dalla Bce è salita del 4% a 870,3 milioni, smentendo la cautela manifestata dagli analisti di Bloomberg che, nella loro preview su Bper, avevano considerato troppo ottimistico l’outlook di un margine netto di interesse di 840 milioni di euro, per il quarto trimestre dell’anno 2023. La banca ha fatto invece anche meglio.

Bene anche le commissioni, che nell’intero 2023 sono ammontate a oltre € 2 miliardi, salendo del 3,5% su base annua. Le commissioni sono salite anche nel quarto trimestre 2023, riportando una crescita pari a +8,9% su base trimestrale, a quota
€ 529,0 milioni.

Questa dinamica è da attribuire, ha spiegato Bper, al “solido contributo derivante dalle commissioni riferibili all’attività bancaria tradizionale (+2,0% a/a); positivo anche il contributo delle commissioni relative alla raccolta indiretta (+4,9% a/a) così come quello del comparto bancassurance (+7,5% a/a)”.

Titolo Bper: il peggiore a Piazza Affari. Pesa la delusione per i dividendi

Il titolo Bper tuttavia non solo non sta brindando ai conti, ma si conferma il peggiore del Ftse Mib di Piazza Affari.

La motivazione dei sell, riporta l’agenzia di stampa Radiocor, si spiega con la delusione degli analisti per i dividendi che la banca ha proposto a favore dei suoi azionisti.

In particolare gli analisti di Intermonte hanno scritto che, a fronte di numeri del quarto trimestre molto solidi a 360 gradi, “ci saremmo aspettati un miglioramento del payout che invece è in linea con il business plan (30%).

Idem Jefferies, che ha fatto notare che proprio la solida performance riportata da Bper nel quarto trimestre con i ricavi l’aveva indotta a scommettere su un dividendo più ghiotto.

Il caso UniCredit, Montani su dividendi: “Non vogliamo bruciare tutto”

Una spiegazione di quei numeri è stata data dallo stesso ceo di Bper, Piero Luigi Montani, nella call che è stata indetta per commentare i conti della banca e in un contesto in cui l’impressione è che quella scorpacciata di dividendi che stanno facendo gli azionisti di UniCredit abbia alzato l’asticella delle remunerazioni che gli istituti di credito erogano ai loro soci.

E così, se il giorno prima era stato il ceo di Intesa SanPaolo Carlo Messina a parlare di ricorso ai buyback a suo avviso “quasi patologico” da parte delle banche europee, ieri il numero uno di Bper Montani ha dovuto chiarire la propria politica di distribuzione dei dividendi.

“Mi spiace che lei lo giudichi basso – ha detto il ceo, facendo riferimento al commento di un analista che, come riporta l’agenzia Radiocor, aveva definito “abbastanza basso” il livello di payout – Noi siamo arrivati a dare 30 centesimi, che rappresentano un payout del 30%”. Payout, ha ricordato Montano, che tra l’altro è previsto ad arrivare al “50% al 2025”. Il che significa, praticamente, che Bper è anche “in anticipo”.

“Il nostro intendimento è quello di favorire i soci, ma per farlo dobbiamo mantenere la banca solida, non vogliamo bruciare tutto adesso per fare bella figura“, ha sottolineato Montani, ma “vogliamo continuare a crescere”.

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Proprio la banca italiana UniCredit continua a mettersi in evidenza con le cedole sempre più corpose con cui continua a premiare gli stakeholders.

In occasione della trimestrale appena pubblicata, il ceo Andrea Orcel è andato oltre, garantendo la distribuzione totale dell’utile netto 2023 agli azionisti e un riacquisto azioni proprie per una distribuzione totale di circa €10 miliardi nell’anno solare 2024 e ad un rendimento da dividendo di circa il 10%.

Outlook per il 2024. Cosa faranno il margine di interesse e le commissioni

Tornando a Bper, come andranno le cose per la banca italiana nel corso del 2024?

A rispondere, la stessa Bper:

“Per l’esercizio 2024 si ipotizza una guidance che presenta un margine di interesse in leggero calo conseguentemente ad una potenziale riduzione della forbice bancaria correlata ad una politica monetaria meno restrittiva”.

Per quanto la Bce abbia confermato di rimanere in guardia nei confronti dell’inflazione, quel maxi sostegno al margine netto di interesse è previsto dunque scendere dalla stessa Bper.

Bper stima inoltre per questo anno “commissioni nette con una dinamica positiva grazie allo sviluppo dei ricavi da gestione e intermediazione del risparmio e consulenza, oneri operativi in linea a quelli del 2023 rispetto ai quali va considerato il pieno effetto del rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro (‘CCNL’) del settore creditizio e finanziario”.

Per quanto riguarda la qualità degli attivi “si prevede di mantenere solidi livelli di copertura e una politica degli accantonamenti improntata alla prudenza con un costo del credito stabile rispetto al 2023”.

Inoltre, “la redditività netta ordinaria si ritiene possa prevedibilmente essere in linea con quella del 2023 al netto dell’impatto delle imposte anticipate per perdite su crediti pari a € 380 milioni“.

La banca prevede infine di confermare e rafforzare la propria solidità patrimoniale.

Nel commentare i risultati eccellenti della banca, il ceo Montani ha definito il 2023 “un anno particolarmente significativo”, che ha visto l’istituto riuscire a “conseguire risultati eccellenti che confermano la persistente capacità di generare ricavi”.

“Gli indicatori di rischio di credito si confermano su livelli molto contenuti e i livelli di patrimonializzazione permangono solidi. I risultati del 2023 sono in linea con il nostro posizionamento di grande banca italiana”, ha rimarcato il ceo, aggiungendo che, nel guardare al futuro, “consci delle incertezze di un complesso quadro macroeconomico, affrontiamo il 2024 con fiducia, convinti che riusciremo a confermare la qualità dei risultati ottenuti nel 2023”.

Montani ha anche fatto notare che i dividendi sono stati alzati a 0,3 euro per azione, corrispondente a un payout ratio di circa il 30%. Che non è basso, dunque, a suo avviso.

Tra l’altro, in quel 2023 che l’ad ha definito anno “da incorniciare” la banca ha riportato conti “ben oltre la congiuntura del sistema bancario”.

Per non parlare poi del fatto che “siamo riusciti a portare a termine tutte le azioni previste dal Piano industriale 2022-2025. Il che significa che alla fine del 2023 noi abbiamo chiuso un piano che doveva finire nel 2025″.

Dopo la diffusione dei conti di Bper, Equita SIM ha annunciato di avere alzato le proprie stime sull’utile netto adj. 2024-25 di Bper del 3%, motivando la decisione con i minori LLPs e i minori oneri sistemici per il 2024, e per il 2025 con una maggiore accelerazione delle commissioni.

La SIM milanese ha reiterato hold in ottica relativa preferendo altri nomi nel settore su cui riteniamo ci sia maggiore visibilità su profittabilità/remunerazione anche in fasi di mercato meno favorevoli di quelle attuali. Il target price è stato alzato del 3% a €4.7 per azione (2025E P/E = 6x, P/TE = 0.7x con ROTE al 12%). Equita ha scritto che il titolo Bper tratta a valutazione compresse (2025E P/E < 4.5x e P/TE = 0.5x), intravedendo uno spazio per il rerating.