Piazza Affari: Finecobank prima per transazioni nell’azionario, Intesa nell’obbligazionario
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Il primo semestre del 2024 si è chiuso in modo positivo per il mercato azionario italiano, come riportato dall’AMF Italia – Associazione Intermediari Mercati Finanziari (ex Assosim) che ha presentato un’analisti sui dati semestrali delle transazioni poste in essere dalle proprie associate sui mercati gestiti da Borsa Italiana, Vorvel, Equiduct e dagli intermediari associati.
In sostanza, il mercato azionario italiano ha mostrato una solida performance nel primo semestre del 2024, trainato principalmente dalla crescita del Ftse Mib. Anche il mercato obbligazionario ha beneficiato delle recenti politiche della Bce, con un aumento significativo dei volumi scambiati. Gli intermediari come Finecobank e Intesa Sanpaolo hanno consolidato la loro posizione di leadership nelle rispettive categorie di azioni e obbligazioni.
Categoria azioni: Finecobank domina quota di mercato
Anche il mercato obbligazionario ha avuto un avvio positivo nella prima metà dell’anno, complice il primo taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea nel mese di giugno. I volumi scambiati sono aumentati significativamente segnando DomesticMOT: +17,87%, EuroMOT: +83,62% ed infine Euronext Access Milan: +52,26%.
Nella categoria Azioni, Finecobank ha dominato con una quota di mercato del 26,52%, seguita da Intesa Sanpaolo (15,56%) e Banca Akros (10,01%). Per numero di operazioni, invece, le quote di mercato sono:
- Finecobank: 22,78%
- Intesa Sanpaolo: 18,46%
- Banca Akros: 9,68%
Intermediari Obbligazioni: Intesa Sanpaolo in testa
Per quanto riguarda gli intermediari obbligazionari, Intesa Sanpaolo ha ottenuto la prima posizione con una quota di mercato del 27,32%, seguita da Banca Akros (21,78%) e Finecobank (10,75%). La classifica per numero di operazioni rispecchia le stesse posizioni:
- Intesa Sanpaolo: 30,41%
- Banca Akros: 17,63%
- Finecobank: 12,65%
Si segnala anche la performance positiva dei mercati ETFPlus, SeDeX e Vorvel insieme alla chiusura in perdita, rispetto al primo semestre del 2023, del mercato degli strumenti derivati IDEM.