Notizie Notizie Italia Governo Meloni Tassa extraprofitti banche, Meloni non molla. View Antitrust-Abi

Tassa extraprofitti banche, Meloni non molla. View Antitrust-Abi

12 Settembre 2023 15:40

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni torna a difendere la tassa sugli extraprofitti delle banche annunciata dal suo governo agli inizi di agosto, mentre un commento sul prelievo shock arriva anche dall’Antitrust, per la precisione dal presidente Roberto Rustichelli, nel corso di un’audizione al Senato sul decreto asset e dall’Abi, ovvero dal direttore generale dell’Associazione bancaria italiana, Giovanni Sabatini.

Rustichelli ha avvertito che la tassa “si presta, in astratto, a produrre effetti potenzialmente distorsivi” aggiungendo tuttavia anche di ritenere che lo spread tra quello che gli istituti di credito pagano ai loro clienti e quanto ricevono invece dalla Bce sui depositi, abbia creato una situazione “non in linea con l’articolo 47 della Costituzione”.

Vale la pena ricordare che l’articolo 47 della Costituzione così recita:

“La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito. Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese”.

Tassa extraprofitti banche, Abi: vulnus alla fiducia verso mercato italiano

Dal canto suo, il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini, sempre al Senato, ha proposto che la tassa sugli extraprofitti delle banche sia deducibile ai fini Ires e Irap (al momento la tassa non è deducibile).

“Se così non fosse, la norma produrrebbe un improprio aggravio impositivo a danno dei soggetti passivi”.

Sabatini ha auspicato correzioni “migliorative” del decreto, lanciando anche un appello affinché vengano esclusi “dal computo dell’imposta gli effetti reddituali (margine di interesse) e patrimoniali dei titoli sovrani”.

L’annuncio del prelievo, ha avvertito ancora il dirigente dell’Abi, “ha prodotto un vulnus alla fiducia riposta sul mercato finanziario italiano” , sollevando tra l’altro “dubbi di compatibilità con i precetti costituzionali” .

La tassa, ha aggiunto ancora Sabatini, può rappresentare, anche, “una possibile violazione del principio di libera concorrenza riconosciuto dal Trattato sul funzionamento dell’Ue, nella prospettiva di una discriminazione”.

A Piazza Affari, sul listino principale Ftse Mib, Mps oggi è sotto pressione, dopo lo scatto della sessione della vigilia, quando la speranza di una revisione della tassa aveva riportato i buy sul settore bancario.

Positivi invece i titoli Bper e Banco BPM, con rialzi dei titoli poco inferiori al +1%, in una giornata di contrattazioni in cui il Ftse Mib riporta un trend ingessato, evidentemente in attesa di conoscere il nuovo verdetto della Bce di Christine Lagarde.

UniCredut arretra invece dello 0,40%, mentre Intesa Sanpaolo lascia sul terreno lo 0,60%.

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Cosa dice l’Antitrust di Rustichelli

Il numero uno dell’Antitrust Roberto Rustichelli si era già espresso sulla tassa degli extraprofitti sulle banche qualche giorno fa, in una intervista rilasciata da Il Sole 24 Ore:

Se le banche restituissero ai loro depositanti il 40% del tasso (3,75%) che la Bce gli riconosce, quindi l’1,5%, questo si tramuterebbe in uno spread dell’1,1% rispetto al tasso medio di interesse attualmente riconosciuto ai correntisti, che applicato ai 1.368 miliardi di depositi a vista, porta 15 miliardi di nuovi interessi. Tutto questo si tradurrebbe in una importante iniezione di liquidità. Ma anche lo Stato avrebbe il suo tornaconto: applicando ai 15 miliardi il 26% di tassazione, si arriverebbe a circa 4 miliardi di nuove entrate. A consumatori, imprese, onlus, enti previdenziali resterebbero quasi 11 miliardi”.

Rustichelli aveva precisato che “un presidente di un’autorità antitrust non può commentare, nella tutela della sua indipendenza e nel rispetto delle competenze che la Costituzione dà a governo e Parlamento”.

Il dirigente aveva anche sottolineato che “in un Paese democratico le aziende hanno il pieno diritto di perseguire il core business e di fare marginalità“.

Detto questo, le stesse “hanno però il dovere di contribuire al benessere comune, perché questa è la base di ogni democrazia. E immagino che il governo abbia voluto dire: ‘State guadagnando molto di più, date un po’ di più al Paese'”.

Parlando oggi in audizione al Senato Roberto Rustichelli ha tenuto a mettere in evidenza che “la liquidità a vista giacente sui conti correnti viene remunerata ad un tasso medio pari allo 0,32%, mentre al contempo la Bce riconosce alle banche un tasso sui depositi a vista pari al 3,75%”.

Il presidente dell’Antitrust ha ripetuto dunque di nuovo la frase relativa all’incostituzionalità dello spread tra tassi attivi e tassi passivi delle banche italiane.

A me pare che questa situazione non sia in linea con l’articolo 47 della Costituzione il quale prevede che la Repubblica incoraggi e tuteli il risparmio”, ha rimarcato Rustichelli.

Assemblea FdI, Meloni: la tassa racconta la fine di uno Stato forte con i deboli

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è tornata sul dossier della tassa sugli extraprofitti bancari, in occasione del suo intervento all’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia (FdI):

“Hanno avuto da ridire perfino sulla tassazione agli extraprofitti delle banche. Sapete perché? Perché loro non hanno avuto il nostro stesso coraggio. Ma io difendo e difenderò quel provvedimento, che non ha un intento punitivo, e che racconta la fine di uno Stato forte con i deboli e debole con i forti. E’ una norma giusta e vi invito a difenderne le finalità nel corso della conversione del decreto legge”, ha continuato la premier, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Radiocor.

Meloni ha già rivendicato da un po’ la paternità della misura, e in più di una occasione.

Oggi la premier è tornata a difendere a spada tratta la tassa, a dispetto delle perplessità che sono state sollevate dagli stessi tecnici del Senato ,che hanno parlato del rischio di incompatibilità costituzionale del prelievo.

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Oltre alla tassa sugli extraprofitti, Giorgia Meloni ha affrontato altri temi, come quello della legge di bilancio a cui il suo governo sta lavorando e quello relativo alle condizioni di salute dell’economia italiana, dopo il downgrade sulle stime di crescita (non solo del Pil dell’Italia), annunciato ieri dalla Commissione europea, per il 2023 e il 2024.

Riguardo alla manovra, la presidente del Consiglio ha rimarcato la disponibilità di “poche risorse da spendere, grazie ai nostri predecessori che hanno gettato dalla finestra miliardi per tentare di comprare il consenso dei cittadini”.

La premier ha continuato:

Concentreremo le risorse sulle nostre priorità, a partire dalla difesa del lavoro e dei salari, dalla sanità e dalla natalità”.

Riguardo invece al downgrade sul Pil dell’Italia di Bruxelles, Giorgia Meloni ha rimarcato il suo ottimismo.

“I dati macroeconomici ci danno ragione – ha detto – Siamo in una congiuntura economica difficile, ma abbiamo raggiunto alcuni record, di occupati e di contratti stabili. E le stime del Pil italiano, con tutta la revisione, sono al di sopra della media europea”.