Dividend yield, la classifica del Ftse Mib: chi rende di più e chi meno (06/06/25)

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Le azioni che offrono dividendi elevati generano flussi di reddito relativamente stabili e prevedibili, contribuendo a migliorare la performance complessiva del portafoglio. Le cedole, infatti, rappresentano una fonte di rendimento che non dipende dalle fluttuazioni di mercato e tende a crescere a un ritmo più costante rispetto agli utili. Le aziende che distribuiscono dividendi sostanziosi sono solitamente caratterizzate da solidi fondamentali, operano in settori ben consolidati e permettono all’investitore di diversificare maggiormente il proprio portafoglio. Di seguito un’analisi delle società del Ftse Mib con i dividend yield più alti, sia attuali che previsti.
Perché puntare sui dividendi
Lo scenario attuale dei mercati è in continua evoluzione, in un contesto dominato sempre dagli sviluppi commerciali e dalle implicazioni dei dazi a livello di crescita e inflazione.
Negli Usa si attendono i dati di oggi sul mercato del lavoro, che potrebbero alimentare le pressioni sulla Federal Reserve per tagliare i tassi di interesse. Intanto, tiene banco la discussione sul “Beautiful Big Bill” di Trump, che rischia anche di porre fine all’alleanza tra il presidente e il magnate Elon Musk.
In Europa, la Bce ha abbassato ancora il costo del denaro di 25 punti base, ma Christine Lagarde ha preparato il terreno per una possibile pausa estiva, complice l’incertezza sulle tariffe.
In tale contesto, la volatilità rischia di rimanere elevata e la scelta di inserire in portafoglio titoli ad alto dividendo potrebbe rappresentare un buon compromesso tra rischio e rendimento.
Cos’è il dividend yield e come si calcola
Per misurare i dividendi pagati da una società gli investitori non devono guardare soltanto all’ammontare della cedola, ma anche, e soprattutto, calcolarne il rendimento, espresso dal dividend yield: un valore percentuale che si ottiene dal rapporto tra il dividendo unitario pagato da una determinata azione e il prezzo di mercato dell’azione stessa.
La formula per il calcolo del dividend yield è quindi la seguente:
(Dividendo Annuale per Azione / Prezzo Attuale dell’Azione) × 100
Questo parametro, così come tutti i principali multipli, viene utilizzato soprattutto nell’analisi comparativa allo scopo di confrontare il posizionamento di un’impresa rispetto ad altre. Più è elevato il dividend yield, migliore è il giudizio sulla capacità dell’azienda di remunerare il capitale investito, offrendo un ritorno interessante ai propri azionisti.
Tuttavia, bisogna tenere presente che questo indicatore rappresenta una misura statica di rendimento e non prende in considerazione il rischio d’impresa.
Ftse Mib, la classifica dei dividend yield
Numerose società quotate a Piazza Affari si caratterizzano per rendimenti da dividendo particolarmente elevati. Nella tabella sottostante, i titoli del Ftse Mib sono ordinati in ordine decrescente in base al dividend yield, calcolato come rapporto tra il dividendo del 2025 (relativo agli utili del 2024) e il prezzo attuale. A lato, le indicazioni sul dividendo e il dividend yield stimato per il 2026 (sui risultati dell’esercizio 2025).
In cima alla classifica troviamo ancora molte banche: Mps (11,8%) e Banco Bpm (9,7%) dominano la graduatoria, ben posizionate anche Bper (7,7%) e Intesa Sanpaolo (6,9%). Rendimenti elevati anche per i titoli del settore oil & gas, con Eni (7,5%) e Saipem (7,4%), e Stellantis (7,9%). Nessun dividendo per TIM, che dovrebbe riprendere la distribuzione delle cedole a partire dal prossimo anno.
Titolo | Ultimo prezzo (€) | Dividendo per azione (€) | Dividend yield | Prossimo dividendo stimato (€) | Variazione stimata Dividendo a/a | Dividend yield stimato |
Banca MPS | 7,26 | 0,8600 | 11,8% | 0,8500 | -1,2% | 11,7% |
Banco BPM | 10,34 | 1,0000 | 9,7% | 1,0030 | 0,3% | 9,7% |
Stellantis | 8,56 | 0,6800 | 7,9% | 0,5740 | -15,6% | 6,7% |
BPER Banca | 7,80 | 0,6000 | 7,7% | 0,7720 | 28,7% | 9,9% |
Eni | 13,25 | 1,0000 | 7,5% | 1,0480 | 4,8% | 7,9% |
Saipem | 2,29 | 0,1700 | 7,4% | 0,1530 | -10,0% | 6,7% |
Intesa Sanpaolo | 4,94 | 0,3410 | 6,9% | 0,3730 | 9,4% | 7,6% |
Banca Mediolanum | 14,52 | 1,0000 | 6,9% | 0,7920 | -20,8% | 5,5% |
Azimut | 26,23 | 1,7500 | 6,7% | 1,6310 | -6,8% | 6,2% |
Bca Pop Sondrio | 12,09 | 0,8000 | 6,6% | 1,0870 | 35,9% | 9,0% |
Enel | 8,03 | 0,4700 | 5,9% | 0,4800 | 2,1% | 6,0% |
Poste italiane | 18,97 | 1,0800 | 5,7% | 1,1730 | 8,6% | 6,2% |
Italgas | 6,84 | 0,3812 | 5,6% | 0,4270 | 12,0% | 6,2% |
Snam | 5,23 | 0,2905 | 5,6% | 0,3000 | 3,3% | 5,7% |
Tenaris (*) | 15,14 | 0,8300 | 5,5% | 0,8530 | 2,8% | 5,6% |
Mediobanca (**) | 20,00 | 1,0700 | 5,4% | 1,1330 | 5,9% | 5,7% |
Inwit | 10,30 | 0,5156 | 5,0% | 0,5780 | 12,1% | 5,6% |
Unipol Gruppo | 17,38 | 0,8500 | 4,9% | 0,9690 | 14,0% | 5,6% |
Nexi | 5,31 | 0,2500 | 4,7% | 0,2550 | 2,0% | 4,8% |
Terna | 8,94 | 0,3962 | 4,4% | 0,3970 | 0,2% | 4,4% |
Generali Assicurazioni | 32,47 | 1,4300 | 4,4% | 1,5760 | 10,2% | 4,9% |
A2A | 2,33 | 0,1000 | 4,3% | 0,1000 | 0,0% | 4,3% |
UniCredit | 57,60 | 2,4025 | 4,2% | 3,1060 | 29,3% | 5,4% |
Pirelli&C | 6,12 | 0,2500 | 4,1% | 0,2560 | 2,4% | 4,2% |
FinecoBank | 19,17 | 0,7400 | 3,9% | 0,7570 | 2,3% | 3,9% |
Hera | 4,37 | 0,1500 | 3,4% | 0,1600 | 6,7% | 3,7% |
Moncler | 53,72 | 1,3000 | 2,4% | 1,2290 | -5,5% | 2,3% |
Recordati | 54,15 | 1,2700 | 2,3% | 1,4640 | 15,3% | 2,7% |
Iveco Group | 17,10 | 0,3300 | 1,9% | 0,4710 | 42,7% | 2,8% |
Buzzi | 46,38 | 0,7000 | 1,5% | 0,7850 | 12,1% | 1,7% |
STMicroelectronics (*) | 24,77 | 0,3600 | 1,5% | 0,3420 | -5,0% | 1,4% |
Amplifon | 20,73 | 0,2900 | 1,4% | 0,3090 | 6,6% | 1,5% |
Prysmian | 59,00 | 0,8000 | 1,4% | 0,8960 | 12,0% | 1,5% |
Diasorin | 91,26 | 1,2000 | 1,3% | 1,2350 | 2,9% | 1,4% |
Campari | 5,65 | 0,0650 | 1,2% | 0,0680 | 4,6% | 1,2% |
Leonardo | 53,68 | 0,5200 | 1,0% | 0,4890 | -6,0% | 0,9% |
Interpump Group | 35,28 | 0,3300 | 0,9% | 0,3320 | 0,6% | 0,9% |
Brunello Cucinelli | 103,60 | 0,9400 | 0,9% | 1,0510 | 11,8% | 1,0% |
Ferrari | 422,00 | 2,9860 | 0,7% | 3,0990 | 3,8% | 0,7% |
Telecom Italia | 0,38 | 0,0000 | 0,0% | 0,0080 | – | 2,1% |
(*) Dividendo in dollari
(**) Il dividendo è riferito all’esercizio chiuso il 30 giugno
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 6 giugno 2025
Le prossime cedole a Piazza Affari
Dopo il dividend-Day del 19 maggio, in cui circa metà delle società del Ftse Mib ha staccato la cedola, il prossimo appuntamento rilevante con le cedole sarà il 23 giugno, quando staccheranno il dividendo Hera, Leonardo, Snam, Stm e Terna.
Per la società di semiconduttori sarà la prima tranche del dividendo 2025, mentre Snam e Terna pagano i rispettivi saldi dopo gli acconti corrisposti a gennaio e a novembre.