Dividend yield, la classifica del Ftse Mib: chi rende di più e chi meno (29/05/25)

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Le azioni che pagano dividendi consistenti offrono flussi di reddito tendenzialmente prevedibili e regolari, che contribuiscono a migliorare l’andamento complessivo del portafoglio. Le cedole rappresentano una forma di rendimento indipendente dalle oscillazioni di mercato e solitamente crescono ad un ritmo più costante rispetto agli utili. Le aziende che distribuiscono cospicui dividendi, inoltre, presentano solidi fondamentali, operano spesso in settori consolidati e consentono all’investitore di ampliare la diversificazione. Ecco un’analisi delle società del Ftse Mib con i dividend yield più elevati, sia attuali che previsti.
Perché puntare sui dividendi
Lo scenario attuale dei mercati è in continua evoluzione. L’ultimo colpo di scena è arrivato ieri dalla sentenza della Corte federale del commercio degli Stati Uniti, che ha dichiarato illegali i dazi imposti da Trump. La Casa Bianca ha annunciato che ricorrerà contro la decisione, lasciando presagire una battaglia legale con forti implicazioni politiche ed economiche.
Sul fronte dei risultati societari, Nvidia ha riportato una trimestrale solida e ha confermato la guidance, nonostante i venti contrari nel mercato cinese. Queste due notizie hanno dato nuovo slancio all’azionario, ma il quadro generale rimane mutevole, con le incognite legate alle tariffe e al loro impatto su economia e politica monetaria e con le decisioni delle banche centrali all’orizzonte (la Bce si riunirà la prossima settimana).
In tale contesto, la volatilità potrebbe rimanere elevata, motivo per cui può essere utile inserire in portafoglio titoli in grado di fornire ritorni sicuri e indipendenti dalle fluttuazioni del mercato.
Cos’è il dividend yield e come si calcola
Per misurare i dividendi pagati da una società gli investitori non devono guardare soltanto all’ammontare della cedola, ma anche, e soprattutto, calcolarne il rendimento, espresso dal dividend yield: un valore percentuale che si ottiene dal rapporto tra il dividendo unitario pagato da una determinata azione e il prezzo di mercato dell’azione stessa.
La formula per il calcolo del dividend yield è quindi la seguente:
(Dividendo Annuale per Azione / Prezzo Attuale dell’Azione) × 100
Questo parametro, così come tutti i principali multipli, viene utilizzato soprattutto nell’analisi comparativa allo scopo di confrontare il posizionamento di un’impresa rispetto ad altre. Più è elevato il dividend yield, migliore è il giudizio sulla capacità dell’azienda di remunerare il capitale investito, offrendo un ritorno interessante ai propri azionisti.
Tuttavia, bisogna tenere presente che questo indicatore rappresenta una misura statica di rendimento e non prende in considerazione il rischio d’impresa.
Ftse Mib, la classifica dei dividend yield
Diverse società a Piazza Affari si distinguono per rendimenti da dividendo piuttosto elevati. Nella tabella sottostanti i titoli del Ftse Mib vengono ordinati in maniera decrescente sulla base del dividend yield, calcolato come rapporto fra il dividendo del 2025 (a valere sugli utili del 2024) e il prezzo attuale. Il prossimo dividendo stimato e il corrispondente dividend yield stimato fanno riferimento al 2026 (a valere sull’esercizio 2025).
Nella parte alta della classifica ci sono ancora diverse banche: Mps (11,9%) e Banco Bpm (9,8%) occupano i vertici della graduatoria, ma anche Bper (7,7%) e Intesa Sanpaolo (7,0%) sono ben posizionate. Rendimenti elevati anche per due titoli dell’oil & gas, Saipem ed Eni (7,7% per entrambi), oltre a Stellantis (7,3%). Niente dividendo per Tim, che dovrebbe tornare a distribuire cedole dall’anno prossimo.
Titolo | Ultimo prezzo (€) | Dividendo per azione (€) | Dividend yield | Prossimo dividendo stimato (€) | Variazione stimata Dividendo a/a | Dividend yield stimato |
Banca MPS | 7,25 | 0,8600 | 11,9% | 0,8480 | -1,4% | 11,7% |
Banco BPM | 10,16 | 1,0000 | 9,8% | 1,0020 | 0,2% | 9,9% |
Saipem | 2,20 | 0,1700 | 7,7% | 0,1560 | -8,2% | 7,1% |
Eni | 13,03 | 1,0000 | 7,7% | 1,0480 | 4,8% | 8,0% |
BPER Banca | 7,82 | 0,6000 | 7,7% | 0,7720 | 28,7% | 9,9% |
Stellantis | 9,30 | 0,6800 | 7,3% | 0,5530 | -18,7% | 5,9% |
Intesa Sanpaolo | 4,86 | 0,3410 | 7,0% | 0,3730 | 9,4% | 7,7% |
Azimut | 25,96 | 1,7500 | 6,7% | 1,6310 | -6,8% | 6,3% |
Banca Mediolanum | 14,86 | 1,0000 | 6,7% | 0,7920 | -20,8% | 5,3% |
Bca Pop Sondrio | 11,90 | 0,8000 | 6,7% | 1,0650 | 33,1% | 8,9% |
Enel | 7,96 | 0,4700 | 5,9% | 0,4800 | 2,1% | 6,0% |
Italgas | 6,96 | 0,4060 | 5,8% | 0,4450 | 9,6% | 6,4% |
Poste italiane | 18,99 | 1,0800 | 5,7% | 1,1630 | 7,7% | 6,1% |
Snam | 5,18 | 0,2905 | 5,6% | 0,3000 | 3,3% | 5,8% |
Tenaris (*) | 14,80 | 0,8300 | 5,6% | 0,8170 | -1,6% | 5,5% |
Inwit | 10,08 | 0,5156 | 5,1% | 0,5780 | 12,1% | 5,7% |
Mediobanca (**) | 21,00 | 1,0700 | 5,1% | 1,1310 | 5,7% | 5,4% |
Unipol Gruppo | 17,11 | 0,8500 | 5,0% | 0,9690 | 14,0% | 5,7% |
Nexi | 5,40 | 0,2500 | 4,6% | 0,2550 | 2,0% | 4,7% |
Terna | 8,86 | 0,3962 | 4,5% | 0,3970 | 0,2% | 4,5% |
A2A | 2,24 | 0,1000 | 4,5% | 0,1000 | 0,0% | 4,5% |
Generali Assicurazioni | 32,72 | 1,4300 | 4,4% | 1,5760 | 10,2% | 4,8% |
UniCredit | 57,32 | 2,4025 | 4,2% | 3,1040 | 29,2% | 5,4% |
Pirelli&C | 6,25 | 0,2500 | 4,0% | 0,2560 | 2,4% | 4,1% |
FinecoBank | 19,15 | 0,7400 | 3,9% | 0,7570 | 2,3% | 4,0% |
Hera | 4,27 | 0,1500 | 3,5% | 0,1600 | 6,7% | 3,7% |
Recordati | 52,10 | 1,2700 | 2,4% | 1,4580 | 14,8% | 2,8% |
Moncler | 56,62 | 1,3000 | 2,3% | 1,2290 | -5,5% | 2,2% |
Iveco Group | 17,70 | 0,3300 | 1,9% | 0,4910 | 48,8% | 2,8% |
STMicroelectronics (*) | 23,30 | 0,3600 | 1,5% | 0,3420 | -5,0% | 1,5% |
Buzzi | 46,82 | 0,7000 | 1,5% | 0,7850 | 12,1% | 1,7% |
Amplifon | 20,02 | 0,2900 | 1,4% | 0,3110 | 7,2% | 1,6% |
Prysmian | 59,02 | 0,8000 | 1,4% | 0,8960 | 12,0% | 1,5% |
Diasorin | 91,46 | 1,2000 | 1,3% | 1,2330 | 2,8% | 1,3% |
Campari | 5,81 | 0,0650 | 1,1% | 0,0680 | 4,6% | 1,2% |
Leonardo | 54,28 | 0,5200 | 1,0% | 0,4890 | -6,0% | 0,9% |
Interpump Group | 35,18 | 0,3300 | 0,9% | 0,3320 | 0,6% | 0,9% |
Brunello Cucinelli | 109,25 | 0,9400 | 0,9% | 1,0510 | 11,8% | 1,0% |
Ferrari | 424,60 | 2,9860 | 0,7% | 3,0450 | 2,0% | 0,7% |
Telecom Italia | 0,38 | 0,0000 | 0,0% | 0,0090 | – | 2,3% |
(*) Dividendo in dollari
(**) Il dividendo è riferito all’esercizio chiuso il 30 giugno
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 29 maggio 2025
Le prossime cedole a Piazza Affari
Dopo il dividend-Day del 19 maggio, in cui circa metà delle società del Ftse Mib ha staccato la cedola, il prossimo appuntamento rilevante con le cedole sarà il 23 giugno, quando staccheranno il dividendo Hera, Leonardo, Snam, Stm e Terna.
Per la società di semiconduttori sarà la prima tranche del dividendo 2025, mentre Snam e Terna pagano i rispettivi saldi dopo gli acconti corrisposti a gennaio e a novembre.