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Tassi Fed, annuncio Powell nel giorno dell’inflazione Usa: il segnale dot-plot che fa più paura ai mercati

12 Giugno 2024 12:17

Ci siamo: oggi è il giorno in cui i mercati finanziari globali capiranno il modo in cui la Fed di Jerome Powell potrebbe muoversi in questo 2024 sui tassi sui fed funds Usa.

Per la giornata di oggi nello specifico, in realtà non si attende nulla di nuovo: le previsioni sono di tassi invariati nel range compreso tra il 5,25% e il 5,5%, record degli ultimi 23 anni.

Sempre oggi è il giorno in cui gli stessi mercati e anche la Fed – qualche ora prima di fare il grande annuncio sui tassi -, capiranno se il processo disinflazionistico Usa stia andando avanti oppure no.

Proprio i mancati progressi della discesa del tasso di crescita dell’inflazione verso l’obiettivo del 2% fissato dalla Banca centrale americana avevano portato gli investitori a ritirare in modo significativo le speculazioni sull’arrivo di diversi tagli del costo del denaro nel 2024.

Fed pronta a tagliare i tassi, oppure no? Oggi è anche l’Inflation Day

Nelle settimane scorse non erano mancati neanche gli avvertimenti sul rischio che, invece di abbassarli, la Fed avrebbe potuto tornare ad alzare i tassi, nonostante le rassicurazioni arrivate dal presidente Jerome Powell (smentite però da alcuni stessi esponenti dell’istituzione).

Poi, la svolta positiva arrivata con la pubblicazione del parametro preferito dalla Fed per monitorare il trend dell’inflazione, ovvero dell’indice Pce core , reso noto di recente, aveva risollevato lo spirito delle colombe e dei mercati:

quelle indicazioni sul raffreddamento dell’inflazione – sebbene ancora non ai livelli desiderati dalla banca centrale Usa – sono state tuttavia affossate alla fine della scorsa settimana dal report occupazionale Usa di maggio, che, pur mettendo in evidenza un tasso di disoccupazione salito a maggio al 4%, ha confermato la creazione dei nuovi posti di lavoro decisamente più solida delle stime del consensus, descrivendo un’economia, quella americana, che non sta affatto lanciando alcun SOS alla Fed.

Quest’ultimo rapporto sull’occupazione Usa ha così sparigliato di nuovo le carte sul tavolo, portando diversi economisti a rivedere le loro attese sui tagli ai tassi che la Fed potrebbe varare nel corso di questo anno.

Sondaggio FT: un solo taglio nel 2024?

Occhio in particolare al nuovo sondaggio stilato congiuntamente dal Financial Times e dal Chicago Booth, con cui sono stati interpellati diversi esperti nell’ultima settimana di maggio.

L’esito del sondaggio non è confortante per chi ha aspettative dovish: più della metà dei 39 economisti intervistati ha detto di ritenere che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse soltanto una volta, quest’anno, per colpa di una inflazione ancora persistente.

Il taglio dei tassi atteso è mini, così come lo è stato quello della Bce, con il recente primo taglio dei tassi dell’area euro dall’era Draghi , pari ad appena 25 punti base.

Un quarto circa degli intervistati ha detto tra l’altro di credere che non ci sarà alcun taglio dei tassi, quest’anno.

Ultimo dato clou pre annuncio tassi: nel radar il CPI di maggio

L’ultima parola, prima dell’arrivo dell’annuncio sui tassi sui fed funds, spetterà a questo punto al fronte macro, da cui sarà diffuso l’altro parametro cruciale per valutare il trend dell’inflazione, ovvero il CPI, indice dei prezzi al consumo, che gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono in rialzo del 3,4% su base annua, allo stesso ritmo di aprile, e in crescita dello 0,1% su base mensile, in rallentamento rispetto al +0,3% del mese precedente.

L’indice CPI core – che esclude invece le componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni energetici e dei beni alimentari – è stimato in rialzo su base annua del 3,5% e in crescita dello 0,3% su base mensile, rispetto al +3,6% e +0,3% di aprile.

Senza alcuna ombra di dubbio il Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed che si è riunito nella giornata di ieri, e che annuncerà per l’appunto la decisione sui tassi oggi,  terrà gli occhi ben aperti al momento della pubblicazione del dato sull’inflazione, esaminando tutte le componenti dell’indice CPI.

Non che un solo dato macro basti a orientare la politica monetaria della Fed:

ma, certo, le dichiarazioni che stasera il presidente della Fed Jerome Powell rilascerà potrebbero indicare scenari ben diversi, nel caso in cui il CPI dovesse sorprendere al ribasso oppure al rialzo.

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La paura più grande si chiama dot plot. L’ultimo outlook tassi della Fed

La paura più grande, è che, oltre alla decisione già evidente di diversi economisti di rifare i calcoli e di prevedere ora una quantità di tagli dei tassi decisamente inferiore a quella precedentemente preventivata, sia la stessa Fed a stimare un numero di sforbiciate minore rispetto a quelli precedenti.

A far capire se questo timore sia infondato o no, sarà il dot plot, ovvero il documento che riassume la direzione dei tassi sui fed funds Usa prevista da ogni singolo funzionario della Fed:

è quello il grafico che Wall Street, nei Fed Day in cui è prevista la sua diffusione, tende attentamente a considerare.

L’ultimo dot plot è stato pubblicato nel meeting del Fomc della fine di marzo di quest’anno, quando Wall Street è scattata prezzando proprio la decisione di Powell & Co. di confermare il dot plot precedente, che aveva messo in conto per il 2024 tre tagli dei tassi, per un totale di 75 punti base.

Essendo un grafico diffuso su base trimestrale, il nuovo dot plot di oggi attirerà la massima attenzione dei trader e degli esperti.

Il vecchio dot plot di marzo ha indicato che i banchieri della Fed, nel mese di marzo, così come in precedenza a dicembre, mettono in conto per il 2024 tre tagli dei tassi, per un totale di 75 punti base.

Cosa succederebbe ai mercati se il nuovo dot plot di oggi rivelasse che i funzionari della Fed ora stimano appena un taglio dei tassi nel corso di quest’anno, dando così ragione all’outlook formulato dalla maggior parte degli economisti interpellati dall’Ft?

Quanti tagli Fed nel 2024: l’outlook di Goldman Sachs per il 2024

Sebbene un tale esito non sia escluso, la maggior parte degli esperti prevede che il nuovo dot-plot segnalerà in media lo scenario di due tagli dei tassi nel corso del 2024 – dunque un taglio in meno rispetto ai precedenti dot plot di marzo e di dicembre.

Interpellato dalla CNBC Jonathan Pingle di UBS ha avvertito che, nel caso in cui il dot plot della Fed indicasse un solo taglio dei tassi nel 2024, la prima sforbiciata dei tassi Usa non arriverebbe prima dei meeting di novembre e di dicembre.

Diversi sono gli outlook sfornati dagli economisti: quelli di Goldman Sachs prevedono due tagli dei tassi da parte della Fed, con il primo atteso nella riunione di settembre, mentre Bank of America ne stima soltanto uno, nel corso del 2024.

Decisamente più dovish la divisione di ricerca di Citigroup, che ritiene possibili tre tagli dei tassi, sebbene il proprio scenario sia di un nuovo dot plot che indica per quest’anno due sforbiciate.