Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Tassi Bce, Lagarde snerva governo Meloni. Dai Pmi Francia l’appello più tagli

Tassi Bce, Lagarde snerva governo Meloni. Dai Pmi Francia l’appello più tagli

15 Dicembre 2023 15:14

La Bce di Christine Lagarde va ancora contro i mercati: tagli dei tassi dell’area euro nel 2024? Nel suo ultimo atto del 2023 l’Eurotower non ha affrontato neanche la questione:

parola di Lagarde, che cerca di affossare le speranze e le speculazioni su imminenti riduzioni dei tassi volti a rivitalizzare l’economia del blocco.

Il paradosso è evidente: l’Eurozona rischia la recessione, il Pil Usa rimane più che solido.

Ma a parlare di tagli ai tassi, dopo la carrellata di rialzi lanciata per cercare di rimettere in riga la crescita dell’inflazione, non è stata questa settimana la Bce di Christine Lagarde, ma la Fed di Jerome Powell.

Lagarde rimanda al mittente scommesse tagli tassi

Oltre alla platea di economisti e strategist che fanno notare come l’Eurotower sia a questo punto più falco della banca centrale Usa, e come evidentemente l’inflazione assilli più Lagarde che Powell, a scattare è, di nuovo, il governo Meloni.

C’è chi dice chiaramente che, a questo punto, Christine Lagarde dovrebbe essere cacciata dalla posizione di presidente della Bce: un appello sicuramente non nuovo in Italia, da quanti hanno denunciato più volte la politica strozza-Pil dell’Eurotower.

Nella giornata di ieri, giovedì 14 dicembre, la Bce di Christine Lagarde ha confermato i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale, rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%, come da attese.

Lagarde non ha voluto dare tuttavia ragione ai mercati che, nelle ultime settimane, hanno scommesso su una Bce pronta a fare un passo indietro, tagliando i tassi dell’area euro a partire dall’inizio del 2024, sicuramente prima di una eventuale mossa nella stessa direzione da parte della Federal Reserve.

Se i tassi dei BTP a 10 anni sono capitolati sotto la soglia del 4%, già agli inizi di dicembre, e se ieri lo spread è scivolato sotto la soglia di 170 punti base, è stato proprio perchè i mercati, complici le indicazioni confortanti arrivate dal fronte dell’inflazione dell’area euro, hanno scommesso con vigore sul dietrofront della Bce sui tassi. Scommesse che, prima dell’annuncio dell’Eurotower sui tassi, sono state ulteriormente accese dall’esito del Fed-Day di Jerome Powell.

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La Bce ha preso le distanze dalla Fed. Con outlook Pil e inflazione rivisti al ribasso

La Bce di Lagarde ha preso subito le distanze dalla Fed di Jerome Powell.

Lagarde ha rilasciato infatti dichiarazioni che hanno tentato a tutti i costi di affossare le speranze dei mercati, ribadendo la necessità, della banca centrale, “di non abbassare la guardia” e di monitorare piuttosto la dinamica dei salari, a fronte di una inflazione domestica che, a suo avviso, non ha ancora dato grandi segnali di ritracciamento.

Tutto questo, nonostante lo staff della Bce abbia rivisto al ribasso l’outlook sull’inflazione “per il 2023 e soprattutto per il 2024”.

E nonostante lo stesso staff abbia tagliato anche le stime sulla crescita del Pil dell’Eurozona.

L’annuncio di una svolta da parte della Bce è arrivato, ma ha riguardato  i tempi e i modi con cui verrà messa la parola fine al piano PEPP, noto anche come QE pandemico, che finora è stato utile all’Italia soprattutto per la funzione di sostegno che ha dato ai BTP , riuscendo di conseguenza a contenere lo spread BTP-Bund.

Vero è che il rischio un bis dello shock di Natale è stato sventato in quanto, come ha fatto notare Annalisa Piazza, Fixed Income Research Analyst di MFS Investment Management, la “transizione graduale del PEPP” annunciata si è confermata “relativamente accomodante rispetto alle attese”, mostrando “chiaramente” l’intenzione della Bce di “non danneggiare la trasmissione delle precedenti mosse di politica monetaria”.

“La Lagarde – ha spiegato l’analista – è stata molto chiara nell’affermare che l’esecuzione del PEPP è un processo di normalizzazione ed è possibile grazie alle attuali condizioni di mercato favorevoli (soprattutto la bassa volatilità degli spread)”.

Anche Lagarde è stata tuttavia molto chiara nel manifestare la sua contrarietà al market mover tagli ai tassi che ha dominato in queste ultime settimane sui mercati, concentrandosi piuttosto sulla necessità di tenere d’occhio il trend dell’inflazione dell’area euro.

Governo Meloni contro la Bce, Gasparri chiede la testa di Lagarde

Il governo Meloni, noto per aver portato per tutto il 2023 la crociata contro Lagarde, non ha gradito.

In evidenza, stavolta, la critica del presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che ha reagito alla mancata apertura della Bce alla prospettiva di tagli ai tassi dicendo che “è già una cosa che la Bce non abbia proseguito nella sua suicida e folle politica di aumento dei tassi di interesse”.

“Ma non basta tenerli fermi – ha detto Gasparri – I tassi devono scendere. La Lagarde si muova. La sua politica è dannosa per le famiglie e le imprese. Meriterebbe di essere rimossa dalla guida della Bce. Una persona che sta creando danni gravi all’economia del continente. Tassi giù subito. Lagarde via subito”.

Il governo Meloni, che si è preso tra l’altro il merito di aver fatto scendere l’inflazione in Italia, è tornato dunque a tuonare contro l’Eurotower.

Proprio l’anno scorso, in questo stesso periodo, esplodeva la grande rabbia del governo Meloni contro la Bce di Lagarde, andata avanti poi per tutto il 2023.

I dati terribili della Francia, e la ‘gaffe’ del collega di Lagarde

Intanto, dai mercati emerge che la Bce di Lagarde è stata ancora sconfessata:

il tentativo di Lagarde di arginare le speculazioni dovish sui tassi non ha scalfito infatti i trader che, anzi, nella giornata di oggi, hanno continuato a scommettere con maggiore convinzione sull’arrivo dei tagli, in particolare dopo la pubblicazione della lettura preliminare degli indici PMI della Francia, compilati da S&P Global.

Il Pmi servizi, in particolare,  è scivolato a dicembre a 44,3 punti, minimo degli ultimi 37 mesi e in fase di contrazione – in quanto a un valore inferiore ai 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione e di espansione – per il settimo mese consecutivo.

Molto male anche il Pmi manifatturiero della Francia, crollato a dicembre a 42 punti, al valore più basso degli ultimi 43 mesi, rispetto ai 42,9 punti di novembre, peggio dei 43,3 punti attesi dagli analisti di Reuters.

Il risultato è che il PMI Composite è sceso a 43,7 punti dai 44,6 punti di novembre, sotto i 45 punti previsti.

L’ennesima prova, secondo gli operatori di mercato, del fatto che i tagli ai tassi arriveranno, e ben presto. Quando?

I trader scommettono sull’inizio dei tagli dei tassi dell’area euro, da parte della Bce, già a partire dai mesi di marzo-aprile.

Un articolo di Reuters ha riportato inoltre che, per tutto il 2024, le attese sono di tagli ai tassi di 155 punti base, in crescita rispetto ai 140 punti base di tagli attesi prima dell’annuncio arrivato dalla Fed di Jerome Powell di mercoledì scorso.

La stessa Reuters segnala che la probabilità di un taglio dei tassi già a marzo è di ben l’85%.

Proprio queste aspettative hanno continuato a blindare i BTP, facendo scendere i tassi decennali di ben 9 punti base, nella sessione di oggi, fino al 3,7%, valore più basso degli ultimi 11 mesi. Hanno toccato nuovi minimi anche i tassi dei Bund tedeschi, scesi fino al 2,031%.

In questo contesto, Andreas Steno Larsen, ceo di Steno Research, ha ricordato quanto detto proprio stamattina, all’indomani del Bce Day, dal governatore della Banca di Francia ed esponente del Consiglio direttivo della Bce, Francois Galhau-Villeroy.

“Villeroy (Bce): la recessione risparmierà l’Europa, la stessa cosa vale per la Francia”, ha detto il banchiere, ha fatto notare Steno, “praticamente 30 minuti prima della pubblicazione del dato terribile del Pmi Composite francese, pari a 43,7 punti”.

Altro che la recessione risparmierà l’Europa, ha fatto notare l’analista: “la Francia è già in recessione”.

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