Notizie Notizie Italia Governo Meloni Giorgetti a Cernobbio su extraprofitti banche, Mps, Tim e manovra

Giorgetti a Cernobbio su extraprofitti banche, Mps, Tim e manovra

4 Settembre 2023 07:31

Il ministro Giorgetti al Forum Ambrosetti di Cernobbio affronta i temi più caldi del governo Meloni: la tassa sugli extraprofitti delle banche annunciata questa estate, la legge di bilancio, il dossier Mps. Le dichiarazioni su Ita, Tim e superbonus

Giancarlo Giorgetti a 360° al Forum Ambrosetti di Cernobbio (Como): il ministro dell’Economia e delle Finanze affronta i dossier più importanti a cui sta lavorando il governo Meloni:

la tassa sugli extraprofitti delle banche, la legge di bilancio per il 2024 e la necessità che, in base agli accordi con l’Ue, lo Stato riconsegni al mercato la banca senese Mps, di cui è azionista di maggioranza con una partecipazione nel capitale pari al 64%.

Riguardo alla tassa sugli extraprofitti delle banche italiane, che tanto sta facendo gridare allo scandalo diversi economisti ed analisti, e che è stata grande protagonista di questa estate facendo crollare al suo annuncio i titoli degli istituti di credito a Piazza Affari, Giorgetti ha detto che “sicuramente potrà essere migliorata”.

Ma “quello che non accetto è che si dica che è una tassa ingiusta, è una tassa giusta. Vi posso assicurare che alla fine, nella sua versione definitiva, tutti quanti la potranno apprezzare”.

LEGGI ANCHE

Tassa extraprofitti banche, Meloni non arretra. Ma a rischio anche BTP

Extraprofitti, parla Moody’s. Con Meloni VS banche e Bce rischio BTP?

Forum Ambrosetti: Giorgetti su Mps, Tim, Ita

Per quanto riguarda Mps-Monte dei Paschi di Siena, “risolveremo senza farci dettare tempi da nessuno e tanto meno dalla fretta per quanto riguarda il sistema bancario”.

Peccato che se il titolo era salito da inizio anno era proprio perchè i trader stavano scommettendo su una soluzione, forse non lampo, ma comunque decisa da parte del governo Meloni.

LEGGI ANCHE

Mps: boom del titolo post conti e upgrade Equita. Svetta sul Ftse Mib con rally +10%

Tra l’altro, alla fine di maggio, Giorgetti stesso aveva rinfocolato le speculazioni su un matrimonio tra il Monte di Stato e un’altra banca italiana, definendo Mps una “preda ambita”.

Mps può diventare preda ambita invece di qualcosa da tenere lontana, può diventare un elemento chiave anche per definire l’assetto del credito in Italia”, aveva detto il ministro.

Tim, Giorgetti: speriamo di aver risolto definitivamente vicenda tlc della rete

Il ministro Giancarlo Giorgetti ha rivendicato i successi, a suo avviso, incassati dal governo Meloni:

“Abbiamo risolto e sciolto, speriamo definitivamente, la vicenda Alitalia, e abbiamo finalmente, e speriamo definitivamente, risolto la vicenda delle telecomunicazioni della rete”, ha detto il titolare del Tesoro, riferendosi nello specifico alla vicenda Ita e a NetCo con il dossier Tim.

Giorgetti ha affrontato dunque al Forum Ambrosetti un altro tema caldo di Piazza Affari:

la rete fissa di TIM, grande protagonista di Borsa insieme al Monte dei Paschi di Siena, facendo riferimento al recente grande annuncio del governo Meloni:

quello di far entrare lo Stato attivamente nella partita NetCo, la società in cui andrà a confluire la rete fissa della compagnia di tlc guidata dall’AD Pietro Labriola, accanto al fondo americano Kkr.

Novità importanti sul caso Tim sono arrivate alla fine di agosto, lunedì scorso 28 agosto, con la prima riunione del Consiglio dei Ministri successiva alla pausa estiva.

Sfornato il decreto legge che, tra le altre cose, introduce “misure urgenti in materia di finanziamento di investimenti di interesse strategico”.

Con quel decreto legge, il governo Meloni ha dato l’ok all’accordo siglato tra il Mef, Ministero dell’Economia e delle Finanze, e il fondo americano Kkr sull’operazione NetCo, la società in cui andrà a confluire la rete fissa Tim, insieme a Sparkle.

L’accordo era stato annunciato dal  Tesoro lo scorso 10 agosto, infiammando subito il titolo TIM a Piazza Affari.

LEGGI ANCHE

Rete fissa TIM, lo Stato in NetCo. Il sì del governo Meloni

Sul Superbonus, il ministro: Mi viene il mal di pancia

“Credo che questo governo sia stato coraggioso, abbiamo preso decisioni coraggiose, sul superbonus, sul cosiddetto reddito di cittadinanza, abbiamo preso decisioni coraggiose anche in materie di partecipazioni”, ha detto ancora, parlando da Cernobbio, il ministro Giorgetti.

Non è mancata la stoccata al Superbonus, cavallo di battaglia del M5S di Giuseppe Conte:

“A proposito di superbonus e dei 100 miliardi, questo governo ne ha pagati 20 e altri 80 sono da pagare, ma tutti hanno mangiato e poi si sono alzati dal tavolo”.

La frase clou è stata la seguente:

A pensare al superbonus mi viene mal di pancia, ha effetti negativi sui conti pubblici, ingessa la politica economica, non lasciando margine ad altri interventi”.

Extraprofitti banche e il ‘caso Giorgetti’

Il ministro Giancarlo Giorgetti è intervenuto alla 49esima edizione del Forum Ambrosetti, che si è aperto venerdì scorso 1° settembre, per concludersi ieri, domenica 3 settembre, a Cernobbio (Como).

Riguardo alla tassa extraprofitti sulle banche, l’annuncio shock che ha travolto immediatamente Piazza Affari era arrivato con la cosiddetta manovra d’estate, lo scorso 7 agosto, dopo la riunione del Consiglio dei Ministri conclusasi con il varo dei due decreti omnibus: il dl Asset e investimenti e quello Giustizia.

La tassa annunciata da Salvini e rivendicata da Meloni

La paternità dell’imposta era stata rivendicata non tanto dal ministro Giorgetti, il cui iniziale silenzio era stato tra i fattori che avevano scioccato subito i mercati e l’Italia tutta – a motivare la tassa sugli extraprofitti, subito dopo il CdM, era stato piuttosto il vicepremier, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini – ma dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che è tornata sul dossier proprio qualche giorno fa.

“Il profitto è chiaramente il motore di un’economia di mercato – ha detto la premier, in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore – Ma questo vale quando il profitto deriva dall’intraprendenza imprenditoriale. Cosa diversa è quando registriamo profitti frutto di rendite di posizione”.

Mi sono assunta la responsabilità della decisione”, ha spiegato Meloni a Maria Latella, facendo notare che “Qualcuno dice: ‘Volete tassare la ricchezza guadagnata’”. E invece il punto è, ha precisato la premier, che “io non tasserò mai il legittimo profitto imprenditoriale, ma non intendo difendere le rendite di posizione”.

LEGGI ANCHE

Tassa extraprofitti banche, governo Meloni corregge il tiro. La reazione post Black Tuesday

Tassa extraprofitti banche, il Mef spiega il prelievo. A Piazza Affari istituti perdono quasi 9 miliardi di capitalizzazione

Tassa extraprofitti banche, per Salvini-Tajani colpa tassi Bce. Titoli KO in Borsa

Quale voce in capitolo nella tassa sugli extraprofitti ha avuto davvero il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti?

Il mistero rimane, anche se Giorgetti nella giornata di ieri ha rimarcato quanto messo in evidenza da Meloni, ovvero la natura “giusta” del prelievo sugli extraprofitti.

Tassa extraprofitti: il commento di Francesco Giavazzi su Giorgetti non pervenuto

Nei primi giorni successivi all’annuncio della tassa, anche la stampa internazionale aveva parlato del caso Giorgetti.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze di fatto, non si era neanche presentato alla conferenza stampa indetta per presentare i decreti sfornati dal governo Meloni.

La sua asssenza era stata messa in evidenza in particolare subito dall’FT (Financial Times), che aveva riportato in un articolo dedicato alla tassa sugli extraprofitti delle banche il commento di Francesco Giavazzi, professore di economia alla Bocconi, braccio destro dell’ex presidente del Consiglio Mario Draghi.

“Non si agisce in questo modo – aveva commentato Giavazzi – non si tassano le banche senza prima informarle e senza che il ministro delle finanze vada in televisione a spiegare” la mossa.

La tassa sugli extraprofitti delle banche si era rivelata fin dai primi giorni una sorta di pasticcio del governo visto che, subito dopo il suo annuncio e il crollo dei titoli bancari a Piazza Affari il Mef di Giorgetti aveva fatto un immediato dietrofront, senza però che il ministro uscisse allo scoperto.

Il dietrofront immediato del Mef

Dopo la Caporetto dei titoli delle banche italiane – con Mps e Bper crollate lo scorso 8 agosto di quasi l’11%%, Intesa SanPaolo scivolata di oltre l’8%, UniCredit di quasi il 7%,  a fronte di un sell off che si era tradotto in una sola seduta in una perdita di capitalizzazione di mercato di quasi 9 miliardi di euro – il Mef era intervenuto per correggere il tiro, cercando in qualche modo di stemperare i toni.

Ma proprio la giravolta aveva alimentato ulteriori critiche, in quanto vista come prova del nove della grande confusione sulla questione nel governo Meloni.

Confusione sospettata, poi confermata con l’attenti di Forza Italia.

Fino a qualche giorno fa, il ministro degli Esteri Antonio Tajani non ha nascosto infatti propri timori sulle conseguenze che la tassa sugli extraprofitti potrebbe avere sulle banche italiane, in un momento in cui c’è anche il problema NPL (crediti deteriorati), e in un contesto di evidente rallentamento dell’economia e di crescente paura di credit crunch.

“Sono preoccupato. È giusto che le banche in questo momento siano chiamate a dare un contributo ma come Forza Italia siamo in disaccordo sul metodo con il quale è stata introdotta” l’imposta, aveva detto il ministro in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore.

LEGGI ANCHE

Tassa extraprofitti, pronta lettera Bce: le critiche su ‘metodo e merito’

Tassa extraprofitti banche, governo Meloni corregge il tiro. La reazione post Black Tuesday

Giorgetti su legge di bilancio 2024: manovra limiterà le rendite

Sulla manovra per il 2024 a cui il governo Meloni sta lavorando, il ministro Giorgetti ha detto che “faremo una legge di bilancio prudente e che tenga conto delle regole di  finanza pubblica“.

Giorgetti ha sottolineato anche che, al momento, il governo Meloni non ha alcuna intenzione di rivedere le previsioni sulla crescita del Pil presentate con il Def.

“Il governo pensa di mantenere le previsioni, che ha fatto in sede di Def, per l’1% nel 2023″.

Detto questo, “inevitabili variabili esterne stanno radicalmente mutando il quadro e di questo bisogna prenderne atto anche a livello europeo”, ha continuato il ministro.

Dobbiamo cambiare. La prossima legge di Bilancio limiterà le rendite che non possiamo più permetterci, e premierà chi lavora e chi crea ricchezza effettiva, in primo luogo i figli” , ha detto Giorgetti.