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Ue taglia stime Pil Italia, Gentiloni spiega l’effetto domino Germania

11 Settembre 2023 12:40

Le nuove stime della Commissione Ue sul trend del Pil dell’Italia e di Ue-Eurozona. Doccia fredda per il governo Meloni, il commento di Paolo Gentiloni già vittima di diverse critiche (vedi Meloni e Salvini) . L’outlook sull’inflazione.

La Commissione Ue ha annunciato di aver rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil dell’Unione europea precedentemente pubblicate: in evidenza il trend del prodotto interno lordo della Germania, che sarà l’unico a contrarsi in questo anno 2023. Ma occhio anche al Pil dell’Italia, con la doccia fredda per il governo Meloni annunciata dal Commissario Ue agli Affari economici e monetari Paolo Gentiloni:

“In Italia la crescita nel secondo trimestre ha sorpreso al ribasso”, con un calo del Pil “trainato dall’indebolimento della domanda interna”, ha ricordato Gentiloni.

“Sebbene sia atteso un leggero rimbalzo della crescita nella seconda metà dell’anno, le previsioni sono state riviste al ribasso”, ha aggiunto Gentiloni nel corso della conferenza stampa di presentazione delle ultime stime sfornate dalla Commissione sui Pil dell’Europa.

Il commissario ha spiegato in particolare l’effetto domino della Germania sul trend del Pil dell’Italia:

“Paesi come l’Italia potrebbero essere colpiti più di altri” dalla recessione in Germania, ha detto il commissario Ue, anche se “ovviamente” il rallentamento del motore dell’economia europea, quello appunto tedesco, è destinato a colpire “tutti i paesi Ue”.

Fatto sta che dall’Ue è arrivato un altro mal di testa per il governo Meloni, alle prese ora anche con l’ansia del deficit e al lavoro su una nuova legge di bilancio che difficilmente potrà essere particolarmente generosa con i cittadini italiani.

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In generale, l’economia Ue – si legge nel rapporto della Commissione europea – continua a crescere, sebbene a un ritmo ridotto.

Le nuove stime sono di una crescita del Pil Ue pari a +0,8% nel 2023, rispetto all’espansione al ritmo dell’1% attesa nelle previsioni di primavera e, anche, di una accelerazione al ritmo dell’1,4% nel 2024, inferiore rispetto al rialzo precedentemente atteso, pari a +1,7%.

La Commissione ha tagliato anche l’outlook della crescita del Pil dell’area euro, dal +1,1% atteso qualche mese fa al +0,8% per il 2023, e al +1,3% nel 2024 rispetto al +1,6% precedente.

Per quanto riguarda il trend dell’inflazione, Bruxelles stima ora un tasso, nell’area euro, pari al 5,6% nel 2023 e al 2,9% nel 2024, livelli in entrambi i casi decisamente superiori al target della Bce, pari al 2%.

Per il 2023, il  tasso di inflazione è atteso a un livello inferiore rispetto al 5,8% atteso a maggio. Per il 2024, l’outlook è stato rivisto invece al rialzo, rispetto alla crescita attesa in precedenza per l’anno prossimo, pari a +2,8%.

I downgrade sul Pil sono stati motivati dalla Commissione Ue con “la debolezza della domanda interna, in particolare quella dei consumi”, elemento che “mostra che gli elevati prezzi della maggior parte di beni e dei servizi, tra l’altro ancora in aumento, stanno avendo un impatto (sull’economia) più pesante di quanto atteso nelle stime di primavera. Questo, nonostante il ribasso dei prezzi energetici e le condizioni eccezionalmente solide del mercato del lavoro, contraddistinto da tassi di disoccupazione bassi a livelli record, alla continua espansione dell’occupazione e all’aumento dei salari”, si legge nel nuovo outlook annunciato da Bruxelles.

Downgrade Italia con ritiro aiuti durante pandemia Covid-19. Il fattore Superbonus

“Summer 2023 Economic Forecast: Easing growth momentum amid declining inflation and robust labour market” : è il titolo del rapporto elaborato dalla Commissione Ue da cui emerge che il tasso di crescita del Pil dell’Italia per il 2023 e il 2024 è stato rivisto dai precedenti rialzi pari a +1,2% a +1,1% a +0,9% e +0,8%.

Certo, il Pil dell’Italia non è stato l’unico a soffrire una revisione al ribasso.

Nella sezione dedicata al Pil dell’Italia, la Commissione europea ha praticamente messo in evidenza come la crescita degli ultimi anni sia stata supportata in modo particolare dagli incentivi che i precedenti governi avevano assicurato all’economia made in Italy.

Tra questi, l’assist del Superbonus, definito ‘eredità pesante sui conti’ dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“La crescita dell’economia dell’Italia ha iniziato a rallentare il passo l’anno scorso, fermando la ripresa successiva alla pandemia (Covid-19) che aveva alzato il tasso di crescita (del Pil) al +7% nel 2021 e al +3,7% nel 2022″.

“Dopo una ripresa nel primo trimestre del 2023, il Pil (dell’Italia) ha segnato un calo trimestrale pari a -0,4% nel secondo trimestre, scatenato dalla flessione della domanda interna, in particolare degli investimenti nel settore delle costruzioni. L’eliminazione degli incentivi di natura straordinaria e temporanea per le ristrutturazioni degli edifici, decisi durante la pandemia – fattore che ha sostenuto in modo significativo il settore edilizio nel corso degli ultimi due anni – si legge nel report – ha contribuito a questo trend”.

Detto questo “alcuni indicatori di breve termine, tra cui la produzione industriale, che stavano peggiorando da diversi mesi, si sono stabilizzati durante l’estate – si legge nel documento – suggerendo un recupero marginale nel secondo semestre dell’anno. In tutto, il Pil (dell’Italia) è stimato in crescita dello 0,9% nel 2023 e dello 0,8% nel 2024″.

Gli scenari implicano che il downgrade, in entrambi gli anni, è stato pari a 0,3 punti percentuali.

Maxi downgrade Ue su Pil Germania: sarà recessione

Guardando al Pil della Germania, Bruxelles prevede ora una recessione nel corso del 2023, che provocherà una caduta del prodotto interno lordo pari a -0,4%. Il downgrade è stato notevole rispetto al precedente outlook di maggio, pari a ben -0,6 punti percentuali.

Riviste al ribasso anche le previsioni di crescita per il Pil tedesco anche del 2024, dal +1,4% stimato in precedenza al +1,1%.

Nel commentare il downgrade che ha colpito le stime di tutta l’Unione europea e di tutta l’area euro, la Commissione ha parlato anche del “forte rallentamento dell’erogazione del credito delle banche all’economia”: una frenata, ha sottolineato, che “dimostra come la restrizione della politica monetaria (avvenuta con i continui rialzi dei tassi della Bce) stia producendo i suoi effetti sull’economia”.

I dati macro, in questo contesto, “indicano ora un rallentamento dell’attività economica durante l’estate e nei mesi successivi, con una debolezza continua nell’industria e lo smorzarsi del momentum nei servizi, nonostante la solida performance del turismo in diverse parti d’Europa”.

E’ stato ricordato che “l’economia globale ha riportato nel primo semestre dell’anno un trend migliore rispetto a quanto anticipato, nonostante la performance debole della Cina. Tuttavia, l’outlook per la crescita e per il commercio globale rimane ampiamente invariato rispetto a quello della primavera, fattore che mette in evidenza come l’economia Ue non possa fare affidamento sul forte sostegno della domanda esterna”.

“Nel complesso – ha avvertito la Commissione – il ritmo di crescita più debole dell’Ue dovrebbe estendersi al 2024, e l’impatto della politica monetaria restrittiva dovrebbe continuare a frenare l’attività economica. Per il prossimo anno, è prevista tuttavia una ripresa moderata, grazie all’inflazione, che continuerà a rallentare, al mercato del lavoro che rimarrà robusto e al recupero graduale dei redditi reali”.

Così ha commentato il Commissario Ue Paolo Gentiloni:

“L’Unione europea ha sventato lo scorso inverno una recessione, non qualcosa di facile, se si considera la grandezza degli shock che abbiamo dovuto affrontare. Questa resilienza, evidente soprattutto nella forza del mercato, testimonia l’efficacia della nostra risposta politica comune”.

“Tuttavia – ha continuato Gentiloni – i molti ostacoli che le nostre economie hanno fronteggiato quest’anno hanno provocato un momentum di crescita più debole rispetto a quello previsto in primavera. L’inflazione sta scendendo, anche se a ritmi diversi nei paesi dell’Ue. E la guerra brutale della Russia contro l’Ucraina continua a causare non solo sofferenze umane ma anche problemi all’economia. E tuttavia, dobbiamo avere fiducia nel futuro dell’economia europea. C’è molto che possiamo fare per aiutare una crescita sostenuta e sostenibile”.

“L’attuazione efficace dei piani nazionali di ripresa e di resilienza (PNRR) – ha rimarcato Gentiloni – rimangono una priorità chiave. Dovrebbero essere perseguite politiche fiscali prudenti, favorevoli ai mercati, in sintonia con gli sforzi continui delle nostre banche centrali volti a contrastare l’inflazione. Infine, dobbiamo lavorare con determinazione per concludere un accordo sulla riforma delle nostre regole fiscali entro la fine dell’anno”.

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