Notizie Notizie Italia Mps: Mef va avanti con piano cessione quote, sceglie advisor. Titolo giù

Mps: Mef va avanti con piano cessione quote, sceglie advisor. Titolo giù

23 Ottobre 2023 10:37

Titolo Mps protagonista di Borsa negativo nella giornata di oggi: le quotazioni del Monte dei Paschi di Siena arretrano fino a oltre l’1,5% dopo l’annuncio di venerdì scorso del Mef, per poi ridurre le perdite.

Con un comunicato diramato a mercati chiusi, il Tesoro italiano maggiore azionista ha annunciato di aver individuato Ubs e Jefferies come consulenti finanziari e Clifford Chance come legali per il piano relativo alla cessione delle quote della banca senese, di cui è azionista di maggioranza con una quota del 64% circa.

Dossier Mps: il Mef sceglie Ubs, Jefferies e Clifford Chance per piano cessione quote

Spetterà dunque a Ubs, Jefferies e Clifford Chance stabilire il modo con cui il Mef riconsegnerà al mercato Mps, nota anche come Monte di Stato, proprio per quella partecipazione di maggioranza che il Tesoro italiano detiene, dai tempi della ricapitalizzazione precauzionale avviata nel 2007 per salvare l’istituto di credito.

La privatizzazione di Mps viene considerata tra l’altro tra i capitoli principali del piano di privatizzazioni stabilito dalla legge di bilancio 2024, che prevede la vendita di asset per un valore di 20-21 miliardi di euro nell’arco dei prossimi tre anni, al fine di rimpinguare le casse dello Stato italiano, ostinatamente in rosso.

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Un articolo di Reuters riporta intanto, stando ad alcune fonti vicine al dossier che,”vista l’assenza di potenziali acquirenti interessati (a rilevare Mps) nel breve termine, l’opzione più probabile finalizzata allo smobilizzo della quota detenuta dallo stato italiano (in Mps) rimane il collocamento di partecipazioni direttamente sul mercato”.

Viene ricordato a tal proposito il decreto emanato nel 2020 che contempla la possibilità da parte del Tesoro di privatizzare Mps anche attraverso un’offerta di azioni a investitori istituzionali o investitori retail, inclusi i dipendenti.

Di questa opzione si è parlato più volte nel corso delle ultime settimane, proprio per l’apparente difficoltà del Tesoro a trovare una banca italiana che sia disposta ad accollarsi il Monte dei Paschi di Siena.

Ben noto è il tentativo del Mef di sbarazzarsi della zavorra del Monte attraverso la vendita di un perimetro di asset a UniCredit, la banca italiana guidata dal ceo Andrea Orcel, culminato in un clamoroso flop.

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Monte di Stato: il nodo dei potenziali cavalieri bianchi non pervenuti

E se UniCredit ha deciso, almeno in apparenza, di chiudere il capitolo Mps, altre banche italiane considerate come possibili acquirenti di Mps, come Banco BPM e Intesa SanPaolo, più che mostrare un eventuale desiderio di vestire i panni del cavaliere bianco, si sono fatte notare con i loro no quasi ostinati a qualsiasi ipotesi di aggregazione, a dispetto dei desiderata del governo Meloni; governo Meloni che, nei mesi immediatamente successivi alla sua nascita, si era mostrato piuttosto deciso a mettere la parola fine al dossier del Monte di Stato, come ben dimostra la frase che venne proferita dalla stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel dicembre del 2022:

“Siamo al lavoro, ad esempio, sul dossier Mps, un’altra delle grandi questioni ereditate, una situazione molto difficile, gestita fin qui abbastanza pessimamente, con decine di miliardi spesi a carico dei contribuenti”, diceva Meloni.

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Una determinazione, quella di fare di Mps “preda ambita” ambita di altre banche italiane – così come l’aveva definita il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che poi sembra essersi frantumata con la quasi impossibilità di trovare un potenziale pretendente per la banca che nessuno vuole (e anche da anni).

Tanto che è stato lo stesso Giorgetti a indicare l’assenza di una qualsiasi deadline da rispettare per privatizzare il Monte.

Da Marrakech, Marocco, in occasione dei meeting annuali del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, il numero uno del Mef affermava  giorni fa che la privatizzazione del Monte sarebbe arrivata al momento opportuno, ripetendo come non ci fosse alcuna data di scadenza.

Ma la data di scadenza c’è, invece, visto che, in base ai nuovi accordi presi con l’Unione europea, il Tesoro dovrà sbarazzarsi della quota di maggioranza entro il prossimo giugno.

Alla fine, in queste ultime settimane, il Mef ha dato prova della sua intenzione di darsi da fare per risolvere l’impasse di Stato del Monte.

Giorgetti è tornato a dire la sua su Mps giovedì scorso, 16 ottobre, con la presentazione della legge di bilancio 2024,affermando di credere che Monte dei Paschi di Siena potrebbe essere finalmente privatizzata entro il 2024.

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Poco si sa delle prossime mosse del Tesoro, visto il comunicato difffuso venerdì scorso, a dir poco stringato, del Tesoro maggiore azionista.

Sembra in ogni caso farsi più probabile, in base alle fonti, la decisione del Tesoro di piazzare le azioni sul mercato e smobilizzare così la sua quota nel Monte, praticamente, a tappe: qualcosa che il mercato ha dimostrato già di non apprezzare.

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