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Nexi in rally dopo ipotesi opa del private equity CVC

18 Ottobre 2023 16:16

Nexi in rally con un balzo del 14% a 6,5 euro per azione a due ore dalla chiusura delle borse europee dopo le indiscrezioni dell’agenzia Bloomberg, secondo cui il fondo di private equity lussemburghese CVC Capital starebbe considerando una potenziale offerta per l’acquisto della società di pagamenti.

Nexi nel mirino dei fondi di private equity

Il gruppo famoso per le operazioni di buyout starebbe valutando un’opa su Nexi da tempo, sempre secondo le fonti anonime dell’agenzia Bloomberg. Le azioni di Nexi hanno raggiunto un record intraday dopo un teorico rialzo del 20% in apertura della seduta alle 09:00. Secondo indiscrezioni stampa anche altre società di investimento sarebbero interessate nel acquisto di Nexi. Addirittura secondo le indiscreszioni non si esclude un’offerta congiunta per la società di pagamenti italiana data la dimensione del potenziale accordo.

“La notizia ha risvolti positivi per Nexi visto il gap valutativo fra i multipli correnti e quelli di m&a e considerando anche che i fondi di private equity che sono entrati nell’azionariato di Nexi tramite il conferimento di Nets potrebbero richiedere un premio significativo per uscire visto che hanno un prezzo di ingresso elevato.” Scrive in una nota Equita.

Chi sono gli azionisti principali di Nexi?

La società di pagamenti milanese è cresciuta rapidamente attraverso una serie di acquisizioni negli ultimi anni fino a diventare uno dei principali protagonisti nel settore a livello europeo.

Secondo Bloomberg, i principali azionisti di Nexi sono Hellman & Friedman, Advent International e Bain Capital che attraverso diversi veicoli possiedono circa il 40% del capitale. Mentre l’istituto di credito italiano Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), controllata dal governo, detiene circa il 13,5% delle azioni Nexi, acquisite durante la precedente governo. E Poste Italiane con una partecipazione modesta del 4%.

Nel suo primo anno al potere, il governo Meloni ha mostrato un approccio pratico nei confronti delle società mede in Italy, cercando di mantenere un controllo di maggioranza nelle imprese italiane favorendo gli acquirenti nazionali rispetto alla presenza estera.

Non è chiaro se gli azionisti di Nexi sarebbero aperti a una vendita a breve termine visto il calo della capitalizzazione nell’ultimo anno. Nell’ultimo anno il titolo ha vissuto un momento complesso in borsa con un calo del 26% ed una capitalizzazione scesa a 7,5 miliardi di euro.

CVC, Nexi, Advent e Hellman & Friedman non hanno commentato le indiscrezioni.

Il commento di Equita

Equita ricorda che “nell’estate del 2023 i fondi di private equity sono stati attivi nel settore dei pagamenti: GTCR ha annunciato l’intenzione di acquisire una quota di maggioranza di Worldpay da FIS per una valutazione di 18,5 miliardi di dollari o circa 10x EV/EBITDA, mentre Brookfield ha annunciato un’OPA su Network International per circa 3 miliardi di dollari, 13x EV/EBITDA.”

“Ai prezzi attuali, si legge nel report di Equita, Nexi viene scambiata a 7x / 6x EV/EBITDA 2023E/2024E con un forte sconto sia rispetto al nostro prezzo obiettivo (9x EV/EBITDA 2024E a 10PS) sia rispetto alle recenti valutazioni m&a – range 10x-13x (e si consideri che Nexi ha un profilo di ricavi ed EBITDA migliore rispetto a Worldpay visto che quest’ultima è esposta a geografie il cui la penetrazione del contante è molto bassa e un rischio inferiore rispetto a Network International che ha sede negli Emirati Arabi Uniti).”

In ogni caso secondo Equita “la notizia ha risvolti positivi per Nexi visto il gap valuatativo fra i multipli correnti e quelli di m&a e considerando anche che i fondi di private equity che sono entrati nell’azionariato di Nexi tramite il conferimento di Nets (e che oggi hanno il 30% del capitale) potrebbero richiedere un premio significativo per uscire visto che hanno un prezzo di ingresso elevato, conlude Equita.