Mps, titolo scatta con Giorgetti. Utili III trim: nuovo grazie alla Bce?
Mps: stavolta le dichiarazioni del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti fanno da assist al titolo del Monte dei Paschi di Siena.
Giorgetti, che fino a venerdì scorso aveva rimarcato come il governo Meloni non avesse in mente una deadline precisa per riconsegnare il Monte di Stato al mercato, si è detto fiducioso, oggi, nella capacità del Mef maggiore azionista di privatizzare la banca entro il 2024.
L’istituto senese, che ha come azionista di maggioranza lo Stato italiano dal 2017, con una quota di capitale pari al 64%, sta facendo parlare di sé in queste ultime ore anche per la notizia relativa alla sua decisione di tagliare 50 sportelli dalla rete commerciale.
L’elenco degli sportelli pronti a sparire sarebbe stato già consegnato ai sindacati del gruppo.
Scatta intanto il countdown alla pubblicazione della trimestrale della banca, in calendario il prossimo 8 novembre, nel vivo della stagione degli utili che, nei giorni precedenti, avrà già visto protagonisti i conti di altri grandi nomi, come UniCredit (23 ottobre), Mediobanca (26 ottobre), Intesa SanPaolo (3 novembre), Banco BPM (7 novembre).
Effetto Giorgetti su Mps: la parola magica privatizzazione fa scattare i buy
Le dichiarazioni del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti piacciono al mercato:
dopo un esordio poco mosso, a metà giornata il titolo Mps accelera al rialzo a Piazza Affari, tornando a essere inondato di buy dopo il forte rialzo segnato giovedì scorso, in attesa della sentenza della Cassazione, che ha confermato poi l’assoluzione di 15 ex funzionari dell’istituto, tra cui l’ ex presidente della banca Giuseppe Mussari e l’ex AD Antonio Vigni.
Il titolo ha però concluso la sessione di venerdì scorso in ribasso, ostaggio delle dichiarazioni di Giorgetti che ha avvertito che il governo Meloni non si è posto alcuna data di scadenza entro la quale riconsegnare al mercato la banca, con un processo di privatizzazione.
Il ministro ha corretto poi il tiro, nella giornata di oggi,, affermando di credere che Monte dei Paschi di Siena possa essere finalmente privatizzata entro il 2024. E stavolta le sue parole sono state accolte con favore dai mercati.
Sicuramente, con la zavorra dei rischi legali più leggera dopo la sentenza della Cassazione, Mps è diventata la scorsa settimana una banca più appetibile di quanto lo fosse stata prima dell’annuncio della corte.
Rimane però sempre la difficoltà, da parte del Tesoro, nel riuscire trovare il partner ideale, e soprattutto disponibile, per il Monte dei Paschi di Siena.
Mps: preview conti. Le stime di Bloomberg e di Equita SIM
Ma quale sarà stata la performance della banca senese guidata dal ceo Luigi Lovaglio nel corso del terzo trimestre del 2023?
Il consensus degli analisti intervistati da Bloomberg prevede un eps rettificato di 0,180 euro, rispetto agli 0,277 euro del secondo trimestre.
L’eps GAAP è stimato a 0,144 euro, contro gli 0,304 del secondo trimestre.
Per quanto riguarda l’utile operativo, l’outlook di Equita è di 497 milioni, in calo del 5% su base trimestrale, a fronte di un rapporto cost-income al 48%.
I ricavi complessivi sono attesi da Equita in flessione del 2% su base trimestrale ma in rialzo del 31% su base annua, a 950 milioni di euro.
Bloomberg stima un calo dei ricavi più importante, a 911 milioni di euro.
Mps: ottimismo sul trend del margine netto di interesse
Gli analisti, in generale, rimangono ottimisti sul trend del margine netto di interesse, ovvero dell’NII, di Mps, che continuerà a beneficiare a loro avviso dell’effetto della carrellata dei rialzi dei tassi di interesse che la Bce di Christine Lagarde ha continuato a varare ininterrottamente fino all’ultima riunione del Consiglio direttivo del 14 settembre 2023, a partire dal luglio del 2022.
Il margine di interesse NII (net interest income) del Monte di Stato è previsto da Equita in rialzo del 4% su base trimestrale e del 58% su base annua, a 600 milioni di euro.
Bloomberg dal canto suo prevede per il margine di interesse del terzo trimestre un rialzo a oltre 581 milioni di euro.
Da segnalare che, quando la trimestrale di Mps sarà annunciata, sarà arrivato da un po’ di giorni l’annuncio della banca centrale europea sui tassi, in calendario giovedì prossimo, 26 ottobre.
Equita sottolinea che, “alla luce di uno spread commerciale ancora in aumento, ci aspettiamo che l’NII (il margine netto di interesse) confermi la propria traiettoria di crescita, con l’effetto tasso che più compenserà l’effetto volume (alla luce del rallentamento atteso sulle nuove erogazioni)”.
Per la SIM il terzo trimestre di Mps non si confermerà invece “particolarmente brillante lato commissioni”.
Per questa voce di bilancio, si stima infatti un ribasso del 6% su base trimestrale, “anche per effetto della tipica stagionalità del terzo trimestre), e del -3% su base annua, in quanto è possibile che le condizioni di mercato abbiano “influito negativamente sulle fees da bancassurance”.
Mps, Equita: costo del rischio coerente con la guidance della banca
Si prevede invece dal lato dei costi una “sostanziale stabilizzazione nel terzo trimestre, con costi operativi in area €450 milioni e un rapporto cost/income inferiore al 50%, un livello in linea con i peers più diretti”.
“Come per le altre banche, anche per Mps non è stimato inoltre per il terzo trimestre un deterioramento particolare dell’asset quality.
Il “CoR (costo del rischio) è atteso infatti in area 50- 55bps, coerente con la guidance FY della società”.
Equita SIM scrive ancora:
Con il trimestre impattato da oneri sistemici (che stimiamo in area 85 milioni), riteniamo che Mps possa chiudere il terzo trimestre con un pre-tax profit in area 300 milioni”, il che porta il pre-tax a un valore superiore ai 900 milioni nei primi nove mesi del 2023. Fattore che, a sua volta, avallerebbe una revisione della guidance a oltre 1 miliardo.
La SIM milanese precisa che il suo outlook non incorpora “particolari write-up di DTA né rilasci di provision legate alle recenti vicende relative ai rischi straordinari, che non escludiamo possano rappresentare una sorpresa positiva tanto a livello di bottom line quanto di capitale (atteso in ogni caso convergere verso area 16,5%)”.
Di conseguenza, riporta Equita, “incrementiamo le stime 2023 dell’8% e del 2024-25 del 3% in media, principalmente per riflettere un maggiore NII, parzialmente compensato da un approccio più cauto sulle commissioni”.
La SIM ha migliorato anche il target price sul titolo Mps a 3,4 euro per azione, valore che porterebbe il titolo a trattare con un “2024 P/TE pari a 0,4 volte”.
Le valutazioni correnti del titolo vengono reputate “attraenti, con un 2024E P/TE = 0.3x a fronte di un ROTE adj. > 8%”.
Le stime di Equita continuano ad assumere un picco del margine di interesse NII nel corso del 2023.
Nel frattempo, le parole del ministro Giorgetti sostengono al rialzo il titolo che, a pochi minuti dalle 15 ora italiana, sale di oltre l’1%, a quota 2,546 euro.