Notizie Notizie Italia Mps e il doppio effetto Fitch. Raffica di buy, titolo +8% a Piazza Affari

Mps e il doppio effetto Fitch. Raffica di buy, titolo +8% a Piazza Affari

13 Novembre 2023 11:15

Mps prima della classe oggi a Piazza Affari, svetta subito sull’indice Ftse Mib volando fino a oltre il 7%, oltre i 2,88 euro.

Raffica di acquisti anche sulle altre principali banche italiane: il motivo porta il nome di Fitch, che ha confermato il rating e l’outlook sul debito pubblico italiano.

A Mps è andata anche meglio.

Nella serata di venerdì sera l’agenzia di rating ha alzato infatti anche la valutazione sul debito della banca senese, di cui lo Stato è azionista di maggioranza con una quota del 64%. Una dimostrazione di fiducia, a cui le azioni del cosiddetto Monte di Stato non esitano a brindare.

C’è poi anche la dichiarazione del vicepremier, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega Matteo Salvini che, subito dopo l’annuncio di Fitch su Mps, ha sfoderato di nuovo l’opzione, sempre presente ma nell’ultimo periodo oscurata, di Mps in quanto banca preda attorno a cui costruire un terzo polo bancario.

In generale, tutte le banche italiane sono forti dell’assist delle ultime trimestrali, che hanno messo in evidenza come l’effetto dei rialzi dei tassi vara5ti dalla Bce di Christine Lagarde abbia continuato a sostenere i loro margini netti di interesse, ovvero la loro redditività.

Occhio anche a UniCredit, che ha confermato il suo shopping in Grecia.

Mossa di Fitch non solo sull’Italia, ma anche su Mps. I nuovi rating

Sono le banche italiane che oggi fanno la fortuna di Piazza Affari.

Oltre a Mps, sul podio salgono oggi Bper e Banco BPM.

L’attenzione si concentra tuttavia su Mps, dopo l’annuncio sul rating della banca arrivato da Fitch.

E’ stata la stessa banca senese venerdì scorso a dare la notizia, rendendo noto che Fitch Ratings ha alzato i suoi rating di ben due gradini, portando il Long Term Issuer Default Rating (‘IDR’) a ‘BB’ da ‘B+’, e il Viability Rating (‘VR’) a ‘bb’ da ‘b+’.

Merito del “successo del successo del processo di ristrutturazione”, che ha consentito a Mps di “ricostituire in modo strutturale solidi buffer di capitale e di rafforzare la redditività operativa”.

Fitch ha motivato la promozione anche con la “stabilità della base dei depositi” e con la “capacità di accedere al mercato delle obbligazioni istituzionali dopo un periodo di assenza”.

L’agenzia ha puntualizzato inoltre che “il completamento con successo dell’aumento di capitale e del piano di esodi incentivati, consentono alla banca di essere ben posizionata per preservare la posizione di mercato in Italia e proseguire nel rilancio del proprio modello di business semplificato e focalizzato, in qualità di tipica banca commerciale, sull’attività alla clientela retail e alle SME”.

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L’outlook sul debito di Mps è stato confermato da Fitch a stabile.

A brindare alla mossa di Fitch sul Monte dei Paschi di Siena è stato subito il vicepremier Matteo Salvini che, dopo l’annuncio, si è così espresso:

“Sono orgoglioso di aver combattuto per difendere e rilanciare Mps, mentre altri la volevano svendere. Ora lo stesso Monte dei Paschi di Siena può diventare protagonista della creazione di un terzo polo bancario, con una particolare attenzione per le Pmi”.

Il titolo Mps continua tra l’altro a beneficiare dell’effetto della trimestrale pubblicata la scorsa settimana, che ha messo in evidenza un utile netto di 310 milioni di euro, ben superiore ai 238 milioni di euro attesi in media dal consensus degli analisti.

Tra l’altro lo stesso ceo del Monte dei Paschi Luigi Lovaglio, nel presentare con orgoglio i conti, ha affermato nella conference call con gli analisti che la banca senese è ora “tra le migliori banche del panorama italiano, con una capacità di essere redditizia in maniera sostenibile e di generare capitale in maniera organica trimestre su trimestre, con un Cet1 al 16,7%”.

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Lovaglio ha parlato di “risultati (di bilancio) molto solidi che testimoniano il miglioramento ottenuto dalla banca”, aggiungendo che Mps è ben posizionata “per competere sul mercato”.

Si attendono a questo punto le prossime mosse del Tesoro (Mef) primo azionista che, in base agli accordi presi con l’Unione europea, deve privatizzare la banca senese entro il giugno del 2024.

Alla fine di ottobre il Mef ha annunciato di aver scelto Ubs e Jefferies consulenti finanziari e Clifford Chance come legale per il piano relativo alla cessione delle quote della banca senese.

La privatizzazione di Mps viene considerata tra i capitoli principali del piano di privatizzazioni stabilito dalla legge di bilancio 2024, che prevede la vendita di asset per un valore di 20-21 miliardi di euro nell’arco dei prossimi tre anni, al fine di contribuire al risanamento dei conti pubblici della banca senese.

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Nel frattempo, proprio oggi UniCredit, la banca italiana guidata dal ceo Andrea Orcel, ha confermato l’acquisto della partecipazione in Alpha Services and Holdings.

Confermata dunque praticamente l’intenzione di puntare sulla Grecia e sulla Romania.

L’ennesima prova del nove di come Orcel non abbia per ora intenzione di indossare di nuovo le vesti di potenziale cavaliere bianco per tirare fuori dai pasticci Mps e il Mef.