Notizie Notizie Italia Meloni: tutto quello che ha detto su PNRR, BTP Valore, Pil Italia

Meloni: tutto quello che ha detto su PNRR, BTP Valore, Pil Italia

12 Marzo 2024 16:16

Non solo BTP, nello specifico BTP Valore: anche il PNRR e il trend del Pil dell’Italia sono motivo di vanto per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Non che sia una novità.

Più volte il governo Meloni si è preso il merito della performance al ribasso dello spread BTP-Bund, della crescita economica italiana da prima della classe nell’area euro e di quel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che viene tuttora considerato il suo tallone d’Achille, sia dalle opposizioni che dalla comunità di diversi economisti.

Meloni parla da Trento, PNRR: Italia una nazione modello

La stessa incrollabile fiducia nei fondamentali dell’economia italiana è stata rivendicata oggi dalla premier, che ha parlato dalla città di Trento, in occasione della cerimonia di firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Provincia autonoma di Trento.

Per quanto riguarda il PNRR, Meloni ha detto chiaro e tondo che è stato merito del suo esecutivo se l’Italia, “spesso additata per l’incapacità di spendere le risorse, per una presunta assenza di serietà”, è riuscita a diventare una “nazione modello”.

Abbiamo ottimizzato le poche risorse a disposizione“, ha detto la presidente del Consiglio, aggiungendo di andare “molto feria” del fatto che sul PNRR il paese sia diventato, praticamente, un esempio, a dispetto di chi aveva più volte puntato il dito proprio sul Piano sfornato ai tempi del governo di Mario Draghi.

In prima fila anche diverse agenzie di rating, che avevano parlato del nodo PNRR  e dell’importanza, per il governo Meloni, di dare attuazione a quella occasione unica per l’Italia arrivata con la pioggia dei fondi Ue.

Ma Confindustria ricorda i numeri sull’attuazione del PNRR

L’orgoglio di Meloni per il PNRR si è scontrato tuttavia proprio oggi con le dichiarazioni rilasciate dal vice presidente di Confindustria, Maurizio Marchesini, nel corso dell’audizione in Commissione bilancio alla Camera.

Nel commentare il recente decreto PNRR, Marchesini ha intanto avvertito che, nel caso in cui l’attuazione del PNRR non dovesse andare a buon fine, “faremmo un danno enorme al Paese, anche perché non utilizzare queste risorse significherebbe condannarci a una crescita dello zero virgola per i prossimi anni”.

Marchesini ha menzionato anche i numeri inclusi nell’ultima Relazione del governo sullo stato di attuazione del Pnrr.

“Uno dei dati più importanti di quel documento riguarda il livello delle risorse finora impiegate: a fine 2023 l’Italia aveva speso 45,6 miliardi di euro, a fronte di 101,9 ricevuti. Rispetto al totale di 194,4 miliardi, che includono le nuove risorse REPowerEU, ne restano ancora da spendere 151,4″.

Il numero due di Confindustria ha dunque rimarcato in questo contesto l’esigenza di muoversi con l’attuazione del piano, facendo notare che di tempo non ce n’è neanche tanto, visto che l’Italia ha “a disposizione poco più di un biennio”.

Dal canto suo, la premier Meloni ha esultato per l’Italia che dispone “del PNRR più grande”, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa:

“Si è detto che se avessimo tentato di rinegoziarlo avremmo rischiato di perdere le risorse. Noi abbiamo sempre ritenuto che andasse rinegoziato, perché quando era stato scritto la realtà era diversa. Rinegoziare il Pnrr si poteva fare e si doveva fare, altrimenti alcune misure nel Pnrr non sarebbero state finanziate o non avrebbero potuto essere terminate nei tempi”.

BTP Valore, Meloni ripete il mantra

Non poteva mancare da parte della presidente del Consiglio il riferimento al successo del BTP Valore che, con l’emissione di inizi febbraio, è giunto alla sua terza edizione.

Meloni ha ricordato l’ennesimo boom per gli ordini del titolo di stato italiano rivolto esclusivamente alla platea degli investitori retail, ripetendo, così come aveva fatto in altre occasioni, la duplice funzione del BTP Valore.

Da un lato, uno strumento che permette al governo, in particolare al Tesoro, “di offrire ai cittadini uno strumento per mettere in sicurezza i risparmi”.

Dall’altro lato, un mezzo con cui il governo italiano punta “a rimettere più parte possibile del debito pubblico in mano italiane, perchè più si è padroni del debito più siamo padroni del nostro destino”. Frase, questa, che era stata proferita anche nei giorni dell’ultima emissione del BTP Valore, quando Meloni aveva sottolineato che, per l’appunto, gli italiani sarebbero diventati più padroni del loro “destino”.

Motivo?

“Quando il tuo debito pubblico è nelle tue mani, sei meno sottoposto alle pressioni esterne”, aveva spiegato.

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La premier si è riferita in generale anche al trend positivo dei titoli di stato italiani, in generale, dunque non solo al BTP Valore:

“I titoli di stato definiscono quanto una economia è percepita come solida” e noi, l’Italia, ha aggiunto, “abbiamo raggiunto il record di titoli di Stato italiani sul mercato estero”. Qualcosa che dimostra che, nonostante “le difficoltà, l’Italia è percepita come un’economia solida”.

Last but not least, per Meloni, l’orgoglio per il Pil dell’Italia, manifestato nello stesso giorno in cui sono arrivati i dati Istat, relativi all’andamento dell’economia italiana.

Dai dati snocciolati è emerso che, nel corso del 2023, “l’Italia ha registrato un incremento annuo del Pil dello 0,9%, in decelerazione rispetto al 2022, ma superiore a quello della media dell’area euro (+0,4%)”.

L’Istat ha reso noto inoltre che, “nel quarto trimestre del 2023, il valore aggiunto dell’industria in senso stretto ha mostrato una sostanziale stazionarietà”, e che “il settore dei servizi si è stabilizzato”.

“Sono fiera di alcuni dati economici – ha detto la presidente del Consiglio – l’Italia ha il record di occupazione, di crescita del lavoro femminile, di crescita dei contratti stabili”.

“L’Italia è una delle due nazioni nei Paesi Ocse a poter avere una crescita del reddito reale delle famiglie – ha continuato la premier, parlando da Trento – Il reddito nei Paesi Ocse è diminuito dello 0,2%, con due Paesi in controtendenza: in Gran Bretagna è aumentato dello 0,2% e in Italia dell’1,4%, sette volte di più rispetto alla media”.