Notizie Notizie Italia Spread BTP-Bund tra tassi Bce e governo Meloni. Outlook 2024

Spread BTP-Bund tra tassi Bce e governo Meloni. Outlook 2024

9 Febbraio 2024 16:02

Lo spread BTP-Bund non mette ormai più ansia né agli investitori che guardano all’Italia né al governo Meloni.

Oggi il differenziale tra i tassi dei BTP e quelli dei Bund a 10 anni è stabile, attorno ai 157 punti base, oscillando vicino ai valori degli ultimi giorni, a fronte di tassi sui BTP a 10 anni che registrano un lieve rialzo al 3,93%.

Va ricordato che lo spread BTP-Bund, YTD (ovvero da inizi anno) ha segnato un calo di 10 punti base, mentre i tassi dei BTP a 10 anni, che avevano bucato la soglia del 4% alla fine del 2023 , sono risaliti dall’inizio del 2024 a oggi dal 3,71% al 3,93% circa.

Spread BTP-Bund: nessuno scossone a fronte di aumento rendimenti

Niente paura, però, almeno per il momento. Ulteriori rassicurazioni sulla tenuta dello spread BTP-Bund sono arrivate nelle ultime ore.

Il Wall Street Journal (WSJ) ha riportato nella giornata di oggi l’outlook sullo spread BTP-Bund stilato dagli analisti di Citi Research e, anche, la view sul mercato dei titoli di stato dell’area euro firmata dagli esperti di Société Générale.

La buona notizia, per il mercato dei titoli di stato dell’Eurozona, è che gli analisti non prevedono alcun grande scossone, in una situazione in cui, a fronte di spread stabili, i rendimenti dei titoli di stato sono comunque saliti.

A certificarlo è stato anche il bollettino economico della Bce , pubblicato nella giornata di ieri, da cui è emerso che “i rendimenti dei titoli di stato hanno seguito andamenti in linea con i tassi privi di rischio, che sono aumentati lievemente”.

Dal bollettino è emerso anche che “i differenziali sui titoli di Stato (incluso dunque anche lo spread BTP-Bund) si sono mantenuti nel complesso stabili”.

Se da un lato, infatti, le speculazioni dei mercati sull’arrivo imminente di tagli ai tassi da parte della Bce di Christine Lagarde si sono ridimensionate – com’è stato anche nel caso delle scommesse su sforbiciate ai tassi da parte della Fed di Jerome Powell – provocando dunque il rialzo dei rendimenti dei BTP, degli altri bond dell’area euro e dei Treasury, dall’altro lato la conferma da parte della stessa Bce della road map da seguire per porre fine al piano PEPP (noto anche come l’altro QE), non ha provocato alcuno scossone di rilievo, così come ha messo in chiaro prima di tutto la stessa Francoforte nel suo report.

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Citi pro BTP, taglia outlook spread per fine 2024

Per nulla preoccupati riguardo alla dinamica dello spread BTP-Bund gli analisti di Citi Research, che hanno anzi tagliato l’outlook sullo spread BTP-Bund a 10 anni previsto per la fine del 2024 a 130 punti base.

A presentare l’outlook è stato lo strategist della divisione dei tassi Aman Bansal, che ha fatto notare che, anche se la rottura al ribasso della soglia di 150 punti base appare difficile da concretizzarsi, “la situazione potrebbe cambiare presto, sulla scia dello smorzarsi delle pressioni che arrivano dal fronte dell’offerta”.

Lo strategist di Bansal ha citato anche altri motivi che avallano la sua view di uno spread BTP-Bund giù fino a quota 130 punti base, oltre allo smorzarsi della frequenza delle emissioni di nuovi titoli di stato che, di norma, si presenta piuttosto elevata all’inizio di ogni anno.

Altri fattori pro-BTP segnalati sono la prospettiva che i titoli di stato dei paesi periferici facciano meglio, e il fatto che, a dispetto dei paletti che la presidente Christine Lagarde mette puntualmente in ogni occasione, la Banca centrale europea dovrebbe comunque “iniziare a tagliare i tassi entro il mese di giugno”.

Un eventuale rischio chiave per i BTP, in questa fase, secondo Citi, potrebbe presentarsi nel caso in cui si manifestasse una qualsiasi significativa avversione al rischio scatenata dalle preoccupazioni per il sistema bancario.

Un commento a favore dei BTP e dei titoli di stato dell’area euro è arrivato anche da Societe Generale Research che, in una nota riportata anch’essa dal Wall Street Journal, ha scritto di ritenere che l’effetto della fine dei giochi prevista per il QE pandemico PEPP (“Pandemic Emergency Purchase Programme”) sarà lieve, in un mercato in cui i rischi politici si confermano relativamente bassi.

Gli spread rimangono vicini ai loro livelli minimi testati in un anno”, si legge nella nota della divisione di ricerca di SocGen.

Gli analisti hanno fatto notare che i differenziali “non sembrano troppo lontani dal fair value”.

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