Notizie Notizie Italia Governo Meloni Tassa extraprofitti banche, per Salvini-Tajani colpa tassi Bce. Titoli KO in Borsa

Tassa extraprofitti banche, per Salvini-Tajani colpa tassi Bce. Titoli KO in Borsa

8 Agosto 2023 15:22

Il governo Meloni decide a favore di una tassa sugli extraprofitti delle banche italiane. I titoli UniCredit, Mps, Intesa SanPaolo, crollano subito a Piazza Affari. In cosa consiste la stangata, mentre i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani danno la colpa alla Bce di Christine Lagarde. (Aggiornamento 15.15)

Alla fine la stangata sugli extraprofitti delle banche è arrivata, con la cosiddetta manovra d’estate annunciata dal governo Meloni. E Piazza Affari accusa subito il colpo, con una ondata di sell che si abbatte sul settore, e che manda in fumo in poche ore 9,5 miliardi di euro di capitalizzazione delle banche italiane.

Bper e Mps si confermano i titoli peggiori del Ftse Mib, con cali superiori a -10%.

Intesa SanPaolo segna un tonfo dell’8%, Banco BPM scivola di quasi il 9%, UniCredit va giù di oltre il 6%.

Riunitosi nel pomeriggio di ieri, 7 agosto, il Consiglio dei ministri ha approvato due decreti omnibus, il dl Asset e investimenti e quello Giustizia, con cui sono stati affrontati diversi dossier.

Tra questi, il prelievo sugli extraprofitti delle banche, questione di cui si era spesso parlato nei mesi precedenti, lasciata poi in sospeso dal governo Meloni. Lasciata così in sospeso che il suo annuncio si è rivelato una vera e propria sorpresa.

La prospettiva di una tassa sugli extraprofitti delle banche italiane pari al 40% ha subito gelato Piazza Affari, zavorrando il Ftse Mib.

Effetto a catena anche sui titoli di altre banche europee, in una giornata dominata dall‘altra cattiva notizia che si è abbattuta a Wall Street:

la decisione dell’agenzia di rating Moody’s di bocciare i rating di ben dieci banche americane, minacciando ulteriori downgrade, che potrebbero abbattersi anche su alcuni dei grandi nomi del panorama finanziario made in Usa.

Nel primo pomeriggio il governo italiano ha pubblicato il comunicato stampa relativo al Consiglio dei Ministri che si è svolto nel pomeriggio di ieri.

Dalla nota è emerso come il governo Meloni abbia corretto lievemente il tiro, apportando modifiche alle soglie da attenzionare, superate le quali scatterebbe la tassa sugli extraprofitti.

Le soglie, fissate inizialmente rispettivamente al 3% per il primo anno e successivamente al 6%, sono state alzate rispettivamente al 5% e al 10%.

LEGGI ANCHE

Tassa extraprofitti banche, il comunicato. Governo Meloni cambia le soglie che fanno scattare il prelievo

Tassa extraprofitti banche, Tajani: inevitabile conseguenza rialzo tassi Bce

Interpellato da Il Corriere della Sera, con un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano, il vicepremier e ministro Antonio Tajani ha spiegato la stangata contro le banche con gli errori della Bce di Christine Lagarde, sottolineando però anche che la misura sugli extraprofitti del settore non è contro le banche.

Da mesi diciamo che la Bce sbaglia ad alzare i tassi di interesse e questa è l’inevitabile conseguenza”, ha detto il ministro, precisando che “non è una misura contro di loro (le banche), ma un provvedimento a protezione delle famiglie e di tutti quei soggetti che si sono trovati in difficoltà per il pagamento dei mutui”.

Tajani ha affermato inoltre che “la misura dura soltanto un anno e in ogni caso potrà essere approfondita in Parlamento”.

Che la tassa sugli extraprofitti delle banche fosse una misura comunque valutata dal governo Meloni, lo si sapeva da un po’.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti aveva d’altronde più volte strigliato le banche, colpevoli a suo avviso di non aver adeguato prontamente i tassi sui depositi ai rialzi dei tassi della Bce allo stesso modo in cui avevano apportato aggiustamenti ai tassi sui prestiti.

Non per niente, le stesse trimestrali delle banche italiane continuano a confermare il trend di uno spread commerciale in forte risalita, proprio a causa del mancato adeguamento dei tassi sui depositi.

Le dichiarazioni di Giorgetti erano state tali che, verso la metà di maggio, gli stessi analisti di Mediobanca Securities scrivevano che una tassa sulle banche non potesse ormai escludersi. Nonostante, gli stessi istituti italiani, scrivevano da Mediobanca, non avessero “addebitato tassi di interesse negativi sui depositi durante gli anni in cui il costo del denaro era sottozero”.

Stangata banche, Salvini: aiuto per mutui prima casa e per taglio tasse

Nella giornata di ieri, è stato il leader della Lega, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini a spiegare la novità, nella conferenza stampa che è stata indetta dopo la fine del Consiglio dei ministri.

Salvini ha spiegato la tassa sugli extraprofitti delle banche sottolineando anche che “gli introiti serviranno per dare un aiuto per i mutui prima casa e per il taglio delle tasse”.

“Non stiamo parlando di qualche manciata di milioni ma si possono ipotizzare alcuni miliardi – ha continuato il leader della Lega, facendo riferimento anche lui, così come Tajani, all’effetto della continua carrellata di rialzi dei tassi della Bce di Lagarde:

A fronte dell’ “innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese” lanciato dalle banche a seguito delle strette monetarie dell’Eurotower, ha detto,  “non c’è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori. Quindi, in questo gap, si verrà a contare un 40% di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche”.

Matteo Salvini ha giustificato la misura anche con un post su Twitter

“Usare parte dei profitti miliardari delle banche per aiutare famiglie e imprese colpite dall’aumento dei tassi. Una norma di buonsenso approvata in Consiglio dei Ministri per sostenere chi è in difficoltà. Avanti così”.

Commenti anche da parte dei capigruppo della Lega di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, che hanno commentato la misura in una nota in cui hanno parlato di “stop agli extra profitti delle banche” per destinare “le risorse alle famiglie in difficoltà per i mutui”.

Tassa del 40%. Nel comunicato cambiano le soglie da attenzionare

La tassa sugli extraprofitti delle banche annunciata dal governo Meloni varrà sui bilanci 2022 e 2023.

La tassa, o prelievo, del 40% scatterà nel caso in cui il margine di interesse del 2022 dovesse eccedere “per almeno il 5%” (rispetto al 3% della soglia inizialmente comunicato) il valore dell’esercizio 2021. Una percentuale che si attesta al 10% confrontando il 2023 col 2022 (rispetto alla soglia del 6% contenuta nella bozza).

Così si legge nel comunicato:

L’imposta straordinaria è determinata applicando un’aliquota pari al 40 per cento sul maggior valore tra:

  • l’ammontare del margine d’interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023 che eccede per almeno il 5 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022;
  • l’ammontare del margine di interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 che eccede per almeno il 10 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022.

La tassa non potrà avere un importo superiore al 25% del valore del patrimonio netto alla data di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al primo gennaio 2023.

L’imposta straordinaria inoltre non è deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.