Notizie Notizie Italia Tassa extraprofitti, pronta lettera Bce: le critiche su ‘metodo e merito’

Tassa extraprofitti, pronta lettera Bce: le critiche su ‘metodo e merito’

18 Agosto 2023 11:36

Il tassa sugli extraprofitti alle banche italiane. Questo l‘oggetto della lettera che la Banca centrale europea (Bce) presto invierà all’indirizzo di Palazzo Chigi nella quale Lagarde & Co. danno la loro “opinione” sul prelievo sugli extraprofitti annunciato lo scorso 7 agosto. Un’anticipazione de “Il Corriere della Sera“, in un articolo pubblicato oggi dal titolo “Tassa sulle banche, Bce contro. In arrivo una lettera al governo” a cura di Mario Sensini. Insomma, sarebbe “questione di giorni, un paio di settimane al massimo”. Nella missiva Francoforte punterebbe il dito sia contro il merito sia il metodo del provvedimento per la mancata consultazione prevista dal Trattato Ue, in linea con quanto fatto con misure analoghe di altri governi europei.

Un’iniziativa della Bce? Parrebbe di no, secondo un portavoce della Bce interpellato dal “Sole24Ore” che la presidente Christine Lagarde avrebbe ricevuto “la richiesta ufficiale di consultazione” da parte del ministro italiano delle Finanze.

Le critiche

Ma quali sono le critiche principali arrivate dalla Bce? Possono essere sintetizzate, secondo l’analisi di Equita, in 4 punti. In particolare, la Bce criticherebbe:

– la scelta di tassare il margine di interesse “perchè non si considerano i costi, e si indebolisce la loro capacità di resistere ad eventuali choc”;
– l’indebolimento del sistema nella capacità di assorbimento di eventuali shock macroeconomici;

– potenziali effetti negativi sull’offerta di credito a famiglie e imprese;

– la destinazione delle risorse.

“Le nostre stime sull’ammontare della tassa sono pari a circa 2 miliardi di euro, potenzialmente riducibili a circa 1,5-1,6 miliardi in caso venisse approvata la deducibilità della stessa”, ricordano  gli analisti di Equita.

Cosa dice la decisione del consiglio Ue

Una decisione che non è stata comunicata alla Banca d’Italia, ricorda il quotidiano di via Solferino, e che non sarebbe stata annunciata in maniera preventiva nemmeno alla Bce. In questi casi, si fa riferimento alla decisione del Consiglio europeo del 29 giugno 1998 relativa alla consultazione della Banca centrale europea da parte delle autorità nazionali sui progetti di disposizioni legislative. In particolare, nell’articolo 2, si precisa che “le autorità degli Stati membri consultano la Bce su ogni progetto di disposizioni legislative che rientri nelle
sue competenze ai sensi del trattato” e, in particolare, per quanto riguarda:

  •  le questioni monetarie,
  •  i mezzi di pagamento,
  • le banche centrali nazionali,
  •  la raccolta, la compilazione e la distribuzione delle
    statistiche monetarie, finanziarie, bancarie e sulla
    bilancia dei pagamenti,
  • i sistemi di pagamento e di regolamento,
  • le norme applicabili agli istituti finanziari nella misura
    in cui esse influenzano la stabilità di tali istituti e dei
    mercati finanziari.

Le prossime tappe

Intanto si guarda alle prossime tappe sul fronte della tassa sugli extraprofitti. Il decreto-legge dovrebbe arrivare in Parlamento nel mese di settembre per la conversione in legge, con la possibilità che vengano effettuate alcune modifiche.

In tema di modifiche, nei giorni scorsi il dibattito si è acceso con le dichiarazioni di Antonio Tajani, il vicepresidente del Consiglio e segretario nazionale di Forza Italia, che vorrebbe rivedere la norma. “Capisco la premier ma non cambiamo idea”, ha dichiarato Tajani che con Forza Italia ha già le sue proposte di modifica pronte sul tavolo. In particolare, Tajani ha parlato della possibilità di escludere dalla tassazione di quelle banche che non rientrano sotto il controllo della Banca centrale europea (Bce), ovvero i piccoli istituti e le banche regionali. Altri due aspetti da rivedere, a suo avviso: rendere l’imposta fiscalmente deducibile, oltre a essere una tantum.

Reazione delle banche in Borsa

Intanto i principali titoli del comparto bancario sono sotto pressione sul Ftse Mib. La peggiore del listino è Mps che cede quasi il 4%, giù anche Banca Mediolanum che arretra del 2%. In flessione Intesa Sanpaolo che cede l’1,4% e UniCredit che perde l’1,2%.

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