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Bank of Japan conferma tassi negativi: come uscirne? Yen KO con ultimo atto 2023

19 Dicembre 2023 12:34

Ultimo atto del 2023 della Bank of Japan: la banca centrale del Giappone guidata dal governatore Kazuo Ueda ha confermato oggi la sua politica monetaria estremamente accomodante, imperniata sui tassi negativi e sul controllo della curva dei rendimenti (YCC).

Ancora nessuna grande svolta della BoJ di Ueda sui tassi, dunque, che anche in questo 2023 sono rimasti inchiodati in Giappone a un valore al di sotto dello zero (-0,1%), a fronte di una Fed di Jerome Powell e di una Bce di Christine Lagarde che hanno continuato invece imperterriti ad annunciare nuove e ulteriori strette monetarie, dopo quelle del 2022, almeno fino a qualche mese fa.

Fine tassi negativi in Giappone? La Bank of Japan conferma anche oggi status quo

In teoria, il percorso di normalizzazione della politica monetaria dovrebbe essere ormai tracciato anche in Giappone, dove si attende da parecchio l’annuncio della fine dell’era dei tassi negativi, di cui Ueda, di fatto, oggi ha parlato, ma non al punto da impedire alla borsa di Tokyo di segnare un corposo rialzo, forte del regalo di Natale ricevuto con la conferma dello status quo.

L’indice Nikkei 225 dell’azionario giapponese è stato assistito dall’ennesima flessione dello yen, scattata dopo che la Bank of Japan ha posticipato di nuovo la grande mossa sui tassi.

Oggi, martedì 19 dicembre 2023, la Bank of Japan ha annunciato la decisione, presa all’unanimità, di lasciare i tassi di riferimento del Giappone invariati al -0,1%.

Confermata anche la politica del controllo della curva dei rendimenti (YCC), a cui la banca centrale aveva apportato una importante modifica alla fine di luglio, quando aveva alzato all’1% il limite superiore della forchetta di oscillazione dei rendimenti dei titoli di stato giapponesi tollerata.

Con una politica di controllo della curva dei rendimenti definita “ più flessibile “, la BoJ aveva fatto un passo hawkish, andando oltre quei paletti rigidamente fissati della banda precedente di oscillazione dei tassi tollerata, compresa tra il -0,50% e il +0,50%. Banda che era stata a sua volta ampliata rispetto a quella precedente, nel giorno del bis dello shock di Natale, praticamente un anno fa, con l’annuncio a sorpresa arrivato dal predecessore di Kazuo Ueda, l’ex governatore Haruhiko Kuroda.

Piccoli passi hawkish, dunque, che in questi ultimi mesi e in questo ultimo anno hanno portato economisti, strategist e mercati a scommettere sulla fine imminente della politica dei tassi negativi in Giappone.

Ma “l’incertezza sull’outlook è estremamente elevata e dobbiamo assistere ancora a una inflazione che sia sostenibile e che raggiunga il nostro target in modo stabile”, ha avvertito oggi il governatore Kazuo Ueda, nel corso della conferenza stampa indetta per commentare la decisione della BoJ di confermare, di nuovo, la politica dei tassi negativi.

Ueda e il rebus su come dire addio all’era dei tassi sotto lo zero

Ueda ha frenato così i falchi, aggiungendo che “è difficile al momento illustrare con un alto grado di certezza il modo in cui potremmo uscire (dalla politica ultra-accomodante)”. Una uscita che avrebbe tra l’altro effetti negativi, così come è stato fatto notare neanche tanti mesi fa, anche sui BTP e sull’euro.

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L’effetto dell’annuncio della Bank of Japan di oggi è stato il crollo dello yen. La valuta giapponese continua ad affondare nei confronti del dollaro e dell’euro.

Il rapporto dollaro-yen è in rialzo di oltre l’1,44% a JPY 144,89, mentre il rapporto euro-yen balza di oltre l’1,5% a quota JPY 158,28.

 

Il governatore della Bank of Japan Kazuo Ueda non ha  avallato insomma le speculazioni dei mercati che, nelle ultime settimane, hanno scommesso sulla fine dell’era dei tassi negativi in Giappone già nel mese di aprile del 2024, stando a quanto emerso dai risultati di un recente sondaggio lanciato da Bloomberg.

Le scommesse hawkish dei mercati sono state affossate anche dal fatto che la BoJ non ha apportato oggi alcuna modifica alla forward guidance, che rimane di conseguenza dovish.

Ueda ha fatto notare inoltre che, sebbene l’impressione è che “i prezzi e i salari si stiano muovendo nella giusta direzione, visto che sia dai sindacati che dalle grandi imprese si segnala la prospettiva di un aumento dei salari sostenuto nel corso del 2024, le condizioni macroeconomiche rimangono incerte”.

“La possibilità che l’inflazione acceleri verso il nostro target sta aumentando in modo graduale – ha detto Ueda – Ma dobbiamo ancora accertarci se si manifesterà un ciclo positivo tra salari e inflazione”.

“Ovviamente – ha continuato il governatore della Bank of Japan – considero sempre diversi scenari riguardo al modo in cui potremmo modificare la nostra politica (monetaria), nel momento in cui dovessero avverarsi alcune condizioni”.

“Ma – per l’appunto – l’incertezza sull’outlook è estremamente elevata”.

Nessuno scampo dunque per lo yen.

Ottima invece la reazione della borsa di Tokyo, che ha chiuso la sessione odierna mettendo a segno un solido rialzo, e scattando al record delle ultime due settimane.

I rendimenti dei titoli di stato giapponesi sono scesi invece allo 0,622%.

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