Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Tassi e forex: la Bank of Japan di Ueda mette il turbo allo yen

Tassi e forex: la Bank of Japan di Ueda mette il turbo allo yen

11 Settembre 2023 08:35

Bank of Japan: vicina la svolta sui tassi negativi? A parlare il governatore Kazuo Ueda: e lo yen e i tassi dei bond decennali schizzano al rialzo.

Forti acquisti sullo yen e boom dei rendimenti dei titoli di stato giapponesi, dopo le dichiarazioni rilasciate da Kazuo Ueda, governatore della Bank of Japan, relative alla possibile fine della politica monetaria incentrata sui tassi negativi. Una politica che ha reso la banca centrale del Giappone una evidente eccezione tra le banche centrali di tutte il mondo, concentrate invece ad alzare i tassi per combattere la crescita dell’inflazione.

Nonostante l’inflazione sia salita anche qui – sebbene a ritmi inferiori – la BoJ ha confermato invece la propria impostazione estremamente accomodante, imperniata sulla politica di tassi negativi (ripetutamente lasciati invariati al -0,1%) e sul controllo della curva dei rendimenti (YCC – Yield Curve Control).

Ma qualcosa sta cambiando anche in Giappone, roccaforte della politica monetaria estremamente espansiva.

Tassi Giappone: cosa ha detto Ueda, numero uno della Bank of Japan

Nel fine settimana, il quotidiano giapponese Yomiuri ha riportato che il governatore della Bank of Japan, Kazuo Ueda, ha indicato la possibilità che la banca centrale ponga fine alla sua politica di tassi negativi con l’avvicinarsi del tasso di inflazione al target del 2%: una dichiarazione che ha fatto scattare subito al rialzo lo yen e i rendimenti dei titoli di stato made in Japan.

“Nel momento in cui saremo convinti del fatto che il Giappone sarà interessato da aumenti sostenuti dell’inflazione, accompagnati da una crescita dei salari, potremo decidere di adottare diverse opzioni”, ha detto Ueda.

“Se riterremo che il Giappone potrà centrare il target di inflazione anche dopo aver posto la parola fine ai tassi negativi, agiremo in tal senso”, ha aggiunto il numero uno della Bank of Japan.

In realtà sono mesi che l’inflazione del Giappone sale a ritmi ben superiori a quel target del 2% stabilito dalla BoJ. Ma la parola chiave per capire quanto sta accadendo è “sostenibile”.

Finora, lo stesso Ueda, ha ribadito la necessità di assicurarsi che la crescita dell’inflazione sia sostenibile, prima di imprimere una svolta ai tassi.

Detto questo, è ovvio che da mesi il trend dell’inflazione si sia rafforzato anche in Giappone: di conseguenza, il governatore ha detto nell’intervista rilasciata al quotidiano che la Bank of Japan non volterà le spalle al rischio che l’inflazione si confermi in modo sostenibile superiore al target del 2%, in un contesto, ha fatto notare, in cui la crescita dei salari sta iniziando a esercitare una pressione al rialzo sui prezzi dei servizi.

Cruciale sarà capire se i salari continueranno a salire il prossimo anno. A tal proposito, “non possiamo escludere la possibilità che riceveremo informazioni e dati sufficienti entro la fine dell’anno”, ha precisato Ueda, riferendosi al momento in cui la banca centrale potrebbe sancire la fine dei tassi negativi.

Va detto che il recente avvento del governatore Kazuo Ueda – che ha sostituito il precedente banchiere centrale super dovish Haruhiko Kuroda – aveva in realtà già alimentato le speculazioni su un cambio di rotta della Bank of Japan.

E qualche cambiamento si era presentato, perfino negli ultimi mesi di Kuroda, per la precisione nel dicembre del 2022, con la cosiddetta mossa etichettata dai mercati come il bis dello storico shock di Natale:

in quel caso, era stato lo stesso dimissionario Kuroda ad agire con una sorta di ultimo atto, annunciando di aver esteso la forchetta di oscillazione dei tassi dei titoli di stato del Giappone tollerata, dal precedente range compreso tra -0,25% e 0,25% alla nuova banda, tra il -0,5% e il +0,5%.

Boom yen con parole Ueda. USD/JPY scivola di oltre l’1%

Oggi, le dichiarazioni di Kazuo Ueda infiammano lo yen: il rapporto dollaro-yen scivola di oltre l’1%, a quota JPY 146,25:

uno scatto che fa notizia soprattutto se si considera che la valuta è stata attaccata ripetutamente nell’ultimo anno da una raffica di sell off, scontando l’ampia divergenza tra i tassi in Giappone da un lato e quelli degli Stati Uniti e dell’Eurozona dall’altro, provocata dall’altrettanta ampia divergenza tra la politica monetaria estremamente accomodante della Bank of Japan e i continui rialzi dei tassi anti-inflazione varati rispettivamente dalla Fed di Jerome Powell e dalla Bce di Christine Lagarde.

In una recente intervista rilasciata a Bloomberg, il ceo di Suntory e presidente della Japan Association of Corporate Executives Takeshi Niinami ha avvertito che lo yen potrebbe crollare addirittura fino a quota 170 nei confronti del dollaro Usa, se la Bank of Japan  dovesse continuare a mantenere i tassi sotto lo zero.

L’outloook non sarà sicuramente risultato gradito ad alcuni esponenti del governo, che di recente hanno mostrato tutta la loro irritazione nei confronti di movimenti del forex considerati distorsivi (lo yen si è attestato tuttavia nelle ultime sessioni attorno ai massimi dall’inizio del 2023, oscillando attorno a quota 147,50).

LEGGI ANCHE

Giappone e yen: l’uomo che sussurra alla Bank of Japan sbotta contro ‘movimenti speculativi’ sul forex

Forte l’effetto delle dichiarazioni del fine settimana di Ueda anche sui rendimenti dei titoli di stato giapponesi a 10 anni, che sono balzati allo 0,7%, al record dal 2014.

“Ueda sta poggiando le fondamenta di una uscita dai tassi di interesse negativi, dando un bel po’ di preavviso”, ha commentato alla CNBC Matt Simpson, analista senior dei mercati di City Index.