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Chi è Kazuo Ueda, nuovo governatore Bank of Japan

14 Febbraio 2023 10:35

Kazuo Ueda, il premier giapponese Kishida lo nomina nuovo governatore Bank of Japan

Kazuo Ueda pronto a prendere le redini della Bank of Japan, la banca centrale del Giappone, mosca bianca tra le banche centrali più importanti al mondo, per la sua ostinazione a perseguire una politica monetaria estremamente accomodante, incentrata sui tassi negativi e sul controllo della curva dei rendimenti (YCC).

Oggi, martedì 14 febbraio 2023, il premier giapponese Fumio Kishida ha confermato le indiscrezioni degli ultimi giorni, nominando Kazuo Ueda prossimo governatore della BoJ, al posto di Haruhiko Kuroda, attuale numero uno dell’istituzione, che si dimetterà ufficialmente il prossimo 8 aprile, dopo aver guidato la Bank of Japan per ben 10 anni.

Molto probabilmente Kuroda passerà alla storia come l‘ultimo samurai dovish  a fronte di banche centrali che, nell’arco di un anno, si sono trasformate da ultra dovish a hawkish, a causa dell’inflazione galoppante in diverse parti del mondo, scatenata dagli effetti del reopening delle economie dai lockdown da Covid e dalla guerra in Ucraina.

D’altronde Kuroda si è trovato a gestire la politica monetaria di un paese ossessionato dalla deflazione, che ha martoriato la sua economia per decenni.

E’ stato proprio per merito della sua terapia shock, come l’ha definita il Japan Times, se l’inflazione giapponese ha iniziato a dare segni di vita.

Appena insediatosi nella Bank of Japan, nel marzo del 2013, Kuroda annunciò infatti subito un programma di acquisto di bond e di altri asset senza precedenti, al fine di riportare il tasso di inflazione del Giappone al 2% nell’arco di due anni.

Oggi, complice la guerra in Ucraina e il balzo dei costi energetici, l’inflazione in Giappone viaggia ben oltre quel target.

Ma è stato lo stesso Kuroda a precisare che, a suo avviso, proprio in quanto sostenuta soprattutto dalla componente dell’energia, la crescita dell’inflazione in Giappone non può definirsi ancora sostenibile.

BoJ, Kuroda pronto a lasciare: l’ammissione del fallimento

Kuroda in primis ha ammesso di aver fallito nel compito di creare un’inflazione sostenibile in Giappone.

Almeno, durante il mio mandato, abbiamo sradicato la deflazione – ha detto il governatore della Bank of Japan – La crescita economica si è anche rafforzata dal 2013″ e “la politica monetaria accomodante ha aiutato a cambiare la struttura economica del Giappone”.

Così il governatore della Bank of Japan, prossimo alla scadenza del mandato, il prossimo 8 aprile, ha fatto mea culpa, parlando da Davos, nei giorni del World Economic Forum:

“L’unico rimpianto che ho è di non essere riuscito a riportare l’inflazione del Giappone al 2%”.

Ora, è vero che i dati dicono che, nel mese di dicembre, l’inflazione del Giappone misurata dall’indice dei prezzi al consumo core è balzata del 4% su base annua, al ritmo doppio rispetto al target del 2% fissato dalla Bank of Japan. Ma, parole di Kuroda, “sfortunatamente non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo dell’inflazione in modo sostenibile. Questo è l’unico rimpianto che ho”.

Professore, 71 anni, Ueda ha già lavorato per la BoJ

A questo punto, toccherà al suo successore Kazuo Ueda riuscire dovelui ha fallito. Ed è proprio questo che i mercati prezzano.

Da quando hanno iniziato a circolare i rumor sulla possibile nomina di Ueda alla carica di governatore della Bank of Japan, lo yen si è impennato, scommettendo sulla fine dell’era dei tassi negativi in Giappone e sull’inizio di una normalizzazione della politica monetaria:

71 anni, Kazuo Ueda è al momento professore dell’Università Kyoritsu Women’s University.

In passato, è stato esponente del board della Bank of Japan negli anni compresi tra il 1998 e il 2005, quando la banca centrale del Giappone lanciò la politica dei tassi di interesse a zero per la prima volta, varando anche il QE-Quantitative easing.

Lo scatto al rialzo dello yen è stato motivato dagli esperti come una reazione hawkish alla sorpresa del nome di Ueda.

I mercati erano infatti convinti che il governo di Kishida avrebbe scelto Masayoshi Amamiya come possibile successore di Kuroda.

Secondo gli economisti,  Asashima avrebbe avuto una maggiore difficoltà a rompere con il passato lanciando qualsiasi eventuale revisione della politica della Bank of Japan, visto che lui stesso è stato uno degli architetti della politica monetaria dell’ultimo decennio, e anche oltre.

E di fatto il governo di Fumio Kishida ha contattato inizialmente Masayoshi Amamiya. Ma lui ha rifiutato, facendo tra l’altro lui stesso il nome di Kazuo Ueda.

Per molti, quel nome è stato un fulmine a ciel sereno, qualcosa di nuovo e di poco conosciuto nonostante l’esperienza nel board della banca centrale del Giappone. Tanto che un articolo di Bloomberg riferisce di come molti abbiano googlato Ueda, per sapere chi fosse.

Shigeto Nagai, ex funzionario della Bank of Japan e al momento responsabile della divisione di ricerca sul Giappone presso l’Oxford Economics ha rimarcato a Bloomberg che Ueda “è ben conosciuto dai funzionari (della BoJ), in quanto è stato a stretto contatto con l’istituzione per decenni”.

Secondo Nagai, dunque, si tratta della migliore scelta per la posizione di numero uno della banca centrale”. Detto questo, Ueda “probabilmente cambierà le misure straordinarie di Kuroda, per renderle più neutrali. Questo significa che porterà la politica monetaria a focalizzarsi sui tassi di breve termine. Ma prima, valuterà attentamente il quadro, perchè ha bisogno di tempo“.

Dal canto suo, lo scorso venerdì Ueda, interpellato dai giornalisti a seguito della diffusione dei rumor sulla sua nomina, e dunque a seguito del rally dello yen, ha cercato di rassicurare i mercati:

“La politica attuale della Bank of Japan è appropriata e, in questo momento, è necessario continuare a portare avanti la politica monetaria accomodante”.

Ma il mistero Ueda rimane.

Per Larry Summers è “il Ben Bernanke del Giappone”

Considerato dall’ex segretario al Tesoro Usa Larry Summers il Ben Bernanke del Giappone, Ueda non ha rilasciato commenti di rilievo sulla BoJ dal 2005, anno in cui lasciò il board.

A quell’epoca, l’allora governatore della Bank of Japan Toshihiko Fukui lo definì una “enciclopedia vivente”.

Altra curiosità: Kazuo Ueda ha studiato al MIT, ed è stato studente di Stanley Fischer, 79 anni che, prima di diventare vice presidente della Federal Reserve, ha insegnato economia al Massachusetts Institute of Technology.

Fischer non ha dato lezioni soltanto a Ueda. Il Japan Times fa i nomi dell’ex numero uno della Bce ed ex presidente del Consiglio Mario Draghi tra i suoi studenti, così come quelli dell’ex presidente della Fed Ben S.Bernanke e l’ex segretario al Tesoro Usa Larry Summers.

Ancora, il governatore della banca centrale dell’Australia Reserve Bank of Australia, Philipe Lowe, ha conseguito un Ph.D presso al MIT quando Fischer insegnava ancora.

“Possiamo pensare a lui come al Ben Bernanke del Giappone – ha detto Larry Summers, parlando di Kazuo Ueda, interpellato da David Westin nella trasmissione di Bloomberg Television “Wall Street Week” – Ha studiato al MIT all’incirca nello stesso periodo in cui ha studiato Ben, con lo stesso consulente per la tesi di Ben Bernanke. Si è specializzato in aree simili di economia monetaria (a quelle studiate da Ben Bernanke), e ha un linguaggio accademico calmo, ma è anche capace di essere fermo quando si tratta di prendere decisioni”.

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Ma Bank of Japan ha scioccato già mercati anche senza Ueda

Vedremo cosa succederà alla Bank of Japan quando l’era di Haruhiko Kuroda sarà ufficialmente conclusa e, sempre se il Parlamento giapponese darà il suo assenso, Kazuo Ueda diventerà prossimo governatore della banca centrale.

Va detto che la BoJ ha già scioccato di recente i mercati, con lo stesso Kuroda al comando, facendo praticamente il bis dello storico shock di Natale del 1989.

Lo scorso 20 dicembre 2022, più di 30 anni dopo quello shock di Natale famoso, la banca centrale ha annunciato di aver lasciato il costo del denaro invariato a -0,1% ma di aver apportato anche una modifica al YCC (Yield Curve Control), ovvero allo strumento di controllo della curva dei rendimenti.

In che modo?

Aumentando il range di oscillazione dei tassi dei titoli di stato del Giappone, dalla precedente forchetta compresa tra -0,25% e 0,25% alla nuova banda, compresa tra il -0,5% e il +0,5%.

In un momento in cui la crescita dell’inflazione inizia a far paura anche in Giappone, la modifica annunciata all’YCC è stata considerata dalla platea degli economisti, di fatto, una manovra di politica monetaria restrittiva visto che, in questo modo, la banca centrale del Giappone ha permesso ai tassi di lungo termine di salire da 25 punti base (il precedente limite fissato con la politica YCC) a 50 punti base, nuovo limite fissato a dicembre.

Detto questo, se innalzare il limite del range di oscillazione a 50 punti base è stata una mossa da falco, sicuramente non lo è stato l’annuncio relativo al QE-Quantitative easing, ovvero l’annuncio di aumentare gli acquisti dei titoli di stato made in Japan fino a 9 trilioni di yen al mese, nel periodo compreso tra gennaio a marzo del 2023.

Tuttavia, che l’inflazione abbia iniziato a mordere anche il portafoglio dei consumatori del Giappone è noto da un po’. Non per niente, Uniqlo ha fatto di recente un annuncio storico,  alzando gli stipendi dei suoi dipendenti fino a +40%.