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25 anni di Bce. Lagarde: con euro Europa più unita

24 Maggio 2023 10:05

La Bce compie 25 anni. Lagarde: con l’euro Europa più unita

25 anni di Bce: 25 anni da quando è stata fondata la banca centrale europea, creata per lanciare l’euro, “la moneta unica che ha reso l’Europa più resiliente”, come ha scritto l’attuale presidente dell’Eurotower Christine Lagarde, in una lettera che è stata inviata a 20 quotidiani nazionali dei rispettivi 20 paesi membri dell’Eurozona.

In Italia, la lettera firmata da Lagarde è stata pubblicata da “Il Corriere della Sera”. Una lettera, quella di Lagarde, che ha messo in evidenza, come dice il titolo, la forza e la funzione dell’euro. Quell’euro irreversibile, come disse anni fa, in quella frase che fece la storia, e nel bel mezzo della crisi dei debiti sovrani dell’Eurozona, l’ex numero uno della Bce ed ex presidente del Consiglio Mario Draghi.

In quel discorso che venne proferito il 26 luglio del 2012 in occasione del Global investment conference di Londra, Mario Draghi lanciò anche l’altra frase, che sarebbe diventata il suo motto e che avrebbe posto le basi della politica monetaria della Bce: “Whatever It takes”. Ovvero, “fare tutto il possibile” per salvaguardare l’euro e l’Eurozona.

Ed è di questo euro, così come anche di Europa e di Bce, che Christine Lagarde parla nella lettera pubblicata da Il Corriere, celebrando il 25esimo anniversario della nascita dell’Eurotower.

Bce, Lagarde: l’euro funziona e ha reso l’Europa più unita

L’euro “funziona e ha reso l’Europa più unita”, ha rimarcato la presidente dell’Eurotower Christine Lagarde.

Il 1° giugno 1998 è stata istituita la Banca centrale europea per preparare l’introduzione dell’euro, la più vasta conversione valutaria mai realizzata”.

“Allora lavoravo come avvocato, e ricordo ancora con quale concitazione rivedevamo contratti basati su tassi di cambio che sarebbero presto scomparsi. La moneta comune poteva funzionare davvero? Oggi, in occasione della celebrazione del 25° anniversario di questa istituzione, sappiamo che funziona e che l’euro ha reso l’Europa più unita”, così Lagarde, ex numero uno dell’Fmi (Fondo Monetario Internazionale) ha ricordato quei giorni febbrili, che hanno dato vita all’istituzione e, successivamente, alla moneta unica. L’euro, quella moneta unica che ha decretato, con la sua nascita, la fine della lira, del marco, del franco.

Lagarde ha sottolineato il compito più importante della Bce, quello assegnato dai “governi dei Paesi dell’Unione europea (Ue): “salvaguardare l’euro”, diventato tassello imprescindibile dell’Eurozona.

Certo, la strada per tutelarlo è stata segnata da diverse sfide, ma anche da grandi successi.

Basta pensare che “negli ultimi 25 anni abbiamo accolto nove nuovi Paesi nell’area dell’euro, che è così passata da 11 a 20 membri. Abbiamo assunto nuove funzioni, fra cui la vigilanza sulle banche europee. Oggi l’euro è la seconda valuta più importante del sistema monetario internazionale, dopo il dollaro statunitense”.

I percorsi difficili non sono mancati. “Ma attraverso gli alti e bassi del ciclo economico, con la guida dei miei predecessori Wim Duisenberg, Jean-Claude Trichet e Mario Draghi, la Bce ha sempre cercato soprattutto di consolidare le fondamenta dell’Europa di domani, assolvendo il nostro mandato”.

Bce paladina dell’euro, dunque, insieme perno attorno a cui ruota il destino quei 20 paesi europei.

Bce, Lagarde conferma lotta contro l’inflazione

Christine Lagarde ha rimarcato il mandato dell’Eurotower: “mantenere la stabilità dei prezzi. Un lavoro fondamentale per la prosperità dei cittadini europei”. Obiettivo mai così attuale, si potrebbe aggiungere, visto che, dopo la minaccia della deflazione che ha assillato l’Eurozona per anni, con il reopening dell’economia europea dai lockdown imposti nella serrata battaglia contro la pandemia Covid-19, e successivamente con la guerra tra la Russia e l’Ucraina, la priorità per la Bce è diventata fermare l’impennata dell’inflazione: un obiettivo che l’Eurotower sta continuando a perseguire, non senza essere bersagliata da un’ondata di critiche, che vedono protagonista, in particolare, proprio l’Italia.

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A dispetto delle critiche, la presidente dell’istituzione è tornata  a sottolineare proprio la determinazione della banca centrale a far tornare l’inflazione dell’area euro al target prefissato pari al 2%, in una sorta di Whatever It Takes contro la crescita incontrollata dei prezzi dell’area euro.

“Dopo essere stata per anni troppo bassa, l’inflazione è ora troppo elevata e rimarrà prevedibilmente tale per troppo tempo. L’inflazione – è tornata a spiegare Christine Lagarde -erode il valore del denaro, riduce il potere di acquisto e colpisce i cittadini e le imprese di tutta l’area dell’euro, in particolare i membri più vulnerabili della nostra società”.

“Ma riporteremo l’inflazione al nostro obiettivo del 2% a medio termine – ha promesso di nuovo Lagarde, mostrando tutta l’intenzione di continuare a tirare dritto – Per questa ragione abbiamo innalzato i tassi di interesse a un ritmo senza precedenti e li fisseremo su livelli sufficientemente restrittivi — mantenendoli su questi livelli per tutto il tempo necessario — al fine di ricondurre rapidamente l’inflazione al nostro obiettivo”. Della serie, le colombe si rassegnino: altre strette monetarie sono all’orizzonte, come Lagarde e i suoi colleghi più fedeli hanno ribadito nelle ultime settimane.

Lagarde parla di banche e stabilità finanziaria

Non poteva mancare il riferimento alle banche, nell’anno in cui, per la prima volta in 15 anni, sui mercati è tornata la minaccia di un evento Lehman Brothers, di una crisi finanziaria della stessa gravità di quella del 2008, che fece sprofondare nella Grande recessione gli Stati Uniti e tutto il mondo: la minaccia innescata dal fallimento di SVB (Silicon Valley Bank), seguita dalla fine dei giochi di Signature Bank e poi dal crac, anche, della banca regionale First Republic., mentre in Europa si consumava il Credit Suisse ,  banca svizzera rifilata poi dalle autorità elvetiche alla rivale di casa UBS.

“Come ci ricordano i recenti avvenimenti nel settore bancario, un sistema bancario solido agevola il compito della politica monetaria – ha scritto Lagarde nella sua lettera dedicata ai 25 anni della Bce – La stabilità finanziaria è un presupposto essenziale per la stabilità dei prezzi, e viceversa. Dal 2014, quando abbiamo assunto la funzione di vigilanza bancaria, ci siamo adoperati per preservare la solidità delle banche dell’area dell’euro”.

E “le autorità di vigilanza bancaria guidate da Andrea Enria proseguiranno i nostri sforzi per assicurare che le banche siano ben capitalizzate e resilienti al mutare delle condizioni, così potranno continuare a erogare prestiti alle imprese e alle famiglie”.

Ma come può l’Europa, già blindata dall’euro, rafforzare la sua resilienza?

La presidente dell’Eurotower ha così risposto:

“In un mondo che diventa più imprevedibile, l’Europa può rafforzare la resilienza su due fronti. Integrando i suoi mercati dei capitali, l’Europa può promuovere meglio gli investimenti nei settori verde e digitale, così cruciali per dare impulso alla sua crescita futura”.

Seconda cosa: “Completando l’unione bancaria, possiamo assicurare che il settore bancario contribuisca a contenere i rischi durante le crisi future anziché amplificarli”.

Lagarde cita Simone Veil. E ancora sull’euro: è più di una valuta

Christine Lagarde ha citato infine Simone Veil, per ribadire la sua visione dell’euro e della banca centrale:

“Come dichiarò Simone Veil, già Presidente del Parlamento europeo, «abbiamo bisogno di un’Europa capace di solidarietà, indipendenza e cooperazione». Questa frase coglie appieno ciò che l’euro rappresenta”.

“L’euro – ha concluso Lagarde – è più di una valuta. È la forma più forte dell’integrazione europea e simboleggia un’Europa unita che sa collaborare, a tutela e beneficio di tutti i suoi cittadini. La Bce sarà sempre una colonna portante di questo impegno”.