Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Fed: Dimon di JPMorgan vede tassi fino al 6-7%

Fed: Dimon di JPMorgan vede tassi fino al 6-7%

23 Maggio 2023 09:37

Tassi Fed: per il ceo di JPMorgan Jamie Dimon non è finita qui

Jamie Dimon, numero uno di JPMorgan, torna ad avvertire gli investitori del rischio che la Fed di Jerome Powell alzo i tassi sui fed funds fino al 7%.

E’ quello che sto dicendo a clienti e banche. Dovreste tenervi pronti a tassi più alti, fino al 6%, 7%“, ha detto il ceo della banca numero uno degli Stati Uniti.

Non solo Dimon, Kashkari (Fed) non esclude tassi oltre il 6%

Un avvertimento agli investitori, già pronti a scommettere in un dietrofront sui tassi da parte di Powell & Co entro la fine del 2023, ovvero sull’arrivo di tagli ai tassi, è arrivato direttamente anche dalla Fed di Minneapolis, per la precisione dal presidente Neel Kashkari.

Kashkari ha avvertito che, anche nel caso in cui la Fed di Jerome Powell dovesse decidere di non alzare i tassi a giugno, la pausa non significherebbe la fine del ciclo delle strette monetarie.

“Se dovessimo saltare il mese di giugno, non significherebbe che avremmo finito con il ciclo di rialzo dei tassi”, ha detto Kashkari nel corso della trasmissione “Squawk Box” della CNBC.

Kashkari ha definito l’economia americana “robusta”, aggiungendo che i tassi potrebbero salire oltre il 6%, nel caso in cui l’attuale range compreso tra il 5% e il 5,25% non fosse sufficiente a sfiammare la crescita dell’inflazione.

Kashkari e Dimon sulla stessa lunghezza d’onda, insomma, in quella che per ora si conferma una view contrarian rispetto a quanto prezzato dai mercati monetari e, anche, dalla maggior parte degli economisti.

L’outlook più gettonato sui mercati è, infatti, quello di una svolta dovish della politica monetaria della banca centrale americana, sulla scia di un’inflazione il cui tasso di crescita ha messo il freno, ormai, da un po’ di mesi, ma non in linea con i desiderata di Powell.

Per questo motivo, il ceo di JPMorgan la pensa diversamente: “Credo che tutti debbano tenersi pronti a tassi in crescita”, che potrebbero arrivare al 6%, anche al 7%.

Alert anche da BofA, che parla anche di “baby bubble” nell’AI

C’è ancora troppa liquidità nel sistema, ed è questo il motivo per cui le azioni sono elevate” e gli spread tra i bond non si sono allargati, ha aggiunto ancora Dimon: una view, quella del ceo di JPMorgan, che trova d’accordo anche Michael Hartnett, strategist di Bank of America che, di recente, ha parlato di “baby bubble” dei titoli delle società che stanno investendo sempre di più nell’AI (intelligenza artificiale), spiegando che l’unico modo in cui bolle speculative di questo tipo possano essere sgonfiate è attraverso tassi di interesse più alti.

Harnett ritiene che nei prossimi 12 mesi la stangata più forte che colpirà il trading sarà rappresentata da tassi sui fed funds al 6%, e non al 3%.

Investor Day: JPMorgan alza stime su margine interesse 2023

Gli interessi più alti stanno facendo intanto sicuramente da assist alla redditività della prima banca degli Stati Uniti per valore degli asset, tanto che, nel JPMorgan Investor Day, il colosso di Wall Street ha annunciato di prevedere per il 2023 un margine di interesse (NII) di 84 miliardi di dollari, oltre gli $81 miliardi precedentemente attesi, grazie alla recente acquisizione della banca regionale ormai fallita, First Republic.

In generale, JPMorgan ha dichiarato di ritenere che l’economia degli Stati Uniti versi per ora in buone condizioni di salute, aggiungendo tuttavia di intravedere “segnali di deterioramento” e rendendo noto, anche, che i suoi modelli economici puntano su “una recessione moderata”.

Outlook tassi, Pil, inflazione: il nuovo outlook degli economisti

Tornando alla Fed di Powell, vale la pena di sottolineare anche la nuova view degli economisti interpellati dalla NABE (National Association for Business Economics).

Stando a quanto riporta un articolo dell’agenzia Reuters, gli esperti hanno spostato al 2024 l’outlook di un taglio dei tassi da parte della banca centrale americana, rivedendo al rialzo le stime sull’inflazione e anche quelle sul mercato del lavoro.

Le attese, ora, sono di una crescita del Pil Usa modesta, per la precisione di una espansione dell’economia Usa pari a +0,4% nel periodo compreso tra il quarto trimestre del 2022 e l’ultimo trimestre di quest’anno.

Le stime sull’inflazione Usa nel 2023, in particolare per il trend dell’indice dei prezzi al consumo, puntano inoltre su un rialzo del 3,3% nello stesso arco temporale, rispetto al +3% che era stato previsto nell’ultimo sondaggio di febbraio.

Per quanto riguarda l’occupazione Usa, la view ora è di una crescita dei nuovi posti di lavoro, in media, di 142.000 unità al mese, rispetto al rialzo di 102.000 unità atteso per il mese di febbraio.

Il tasso di disoccupazione, al momento pari al 3,4%, è atteso salire al 3,7% quest’anno, in flessione rispetto al 3,9% previsto a febbraio.

Nell’ultima riunione del 3 maggio scorso, la Fed di Jerome Powell ha alzato i tassi sui fed funds Usa in un range compreso tra il 5% e il 5,25%, al record in quasi 16 anni.

L’inflazione degli Stati Uniti appare tuttora persistente, anche se la crescita ha rallentato il passo, come ha dimostrato la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo CPI.

Detto questo, è stato lo stesso presidente Jerome Powell, nell’ultima riunione del Fomc del 3 maggio scorso, ad avvertire che non sarebbe appropriato tornare a tagliare i tassi.

La prossima riunione del Fomc è prevista per il 13-14 giugno.

Lo stesso presidente della Fed Neel Kashkari ha parlato di una Fed divisa, indecisa se alzare i tassi o fare una pausa (per poi ricominciare con le strette monetarie).