Dividend yield, la classifica del Ftse Mib: chi rende di più e chi meno (06/03/25)

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Investire in titoli che offrono dividendi generosi può rappresentare una scelta strategica per diversi motivi. Da un lato, la distribuzione periodica delle cedole garantisce agli azionisti una fonte di reddito stabile e prevedibile. Dall’altro, aiuta a bilanciare l’impatto delle oscillazioni di mercato, contribuendo a mantenere il rendimento complessivo del portafoglio. Le società con alti dividendi tendono inoltre a essere realtà consolidate e finanziariamente solide, spesso più difensive rispetto alle aziende a forte crescita ma più esposte al rischio. Di seguito, una panoramica sulle società del Ftse Mib con i dividend yield attuali e stimati.
Perché puntare sui dividendi nell’attuale scenario di mercato
I titoli con dividendi elevati offrono un equilibrio interessante tra rendimento e protezione. Destinare una parte del portafoglio a queste aziende può rivelarsi una strategia efficace per diversi investitori, soprattutto in un contesto di mercato caratterizzato da possibili turbolenze.
Tra i principali fattori di rischio ci sono le tensioni geopolitiche, con la questione Ucraina ancora in primo piano, e i dazi dell’amministrazione Trump, che potrebbero pesare sulle prospettive di crescita globale e innescare una nuova ondata inflazionistica, mettendo sotto pressione le banche centrali.
Negli Stati Uniti, la Fed mantiene un atteggiamento prudente e sembra orientata a lasciare i tassi invariati ancora per un po’. Con un’inflazione ancora elevata e un mercato del lavoro solido – in attesa dei dati di domani sui nonfarm payrolls – l’istituto guidato da Powell preferisce monitorare gli effetti delle politiche di Trump prima di intervenire, anche se gli ultimi dati macroeconomici hanno leggermente offuscato le prospettive per l’economia americana.
Anche in Europa i dazi rappresentano un motivo di preoccupazione, insieme al minor supporto degli Usa che ha spinto l’Ue a valutare nuovi massicci investimenti nella difesa. La Bce ha tagliato nuovamente i tassi, ma potrebbe optare per una pausa nelle prossime riunioni.
Cos’è il dividend yield e come si calcola
Per misurare i dividendi pagati da una società gli investitori non devono guardare soltanto all’ammontare della cedola, ma anche, e soprattutto, calcolarne il rendimento, espresso dal dividend yield: un valore percentuale che si ottiene dal rapporto tra il dividendo unitario pagato da una determinata azione e il prezzo di mercato dell’azione stessa.
La formula per il calcolo del dividend yield è quindi la seguente:
(Dividendo Annuale per Azione / Prezzo Attuale dell’Azione) × 100
Questo parametro, così come tutti i principali multipli, viene utilizzato soprattutto nell’analisi comparativa allo scopo di confrontare il posizionamento di un’impresa rispetto ad altre. Più è elevato il dividend yield, migliore è il giudizio sulla capacità dell’azienda di remunerare il capitale investito.
Tuttavia, bisogna tenere presente che questo indicatore rappresenta una misura statica di rendimento e non prende in considerazione il rischio d’impresa.
Ftse Mib, la classifica dei dividend yield
Il dividend yield è un parametro chiave per valutare la capacità di un’azienda di offrire un ritorno interessante ai propri azionisti. Molte società a Piazza Affari si distinguono per gli elevati rendimenti da dividendo e le prospettive per il futuro rimangono incoraggianti. Nelle tabelle sottostanti i titoli del Ftse Mib vengono ordinati in maniera decrescente sulla base del dividend yield.
Per le società che hanno già comunicato il dividendo del 2025 (a valere sugli utili del 2024), viene evidenziato il dividend yield attuale (rapporto fra dividendo 2025 e prezzo attuale), mentre il prossimo dividendo stimato e il corrispondente dividend yield stimato fanno riferimento al 2026 (a valere sull’esercizio 2025). I titoli sono ordinati da quello che vanta il dividend yield più alto al più contenuto.
La maggior parte delle società di cui si conosce già il dividendo 2025 sono banche. Mps ha annunciato una cedola da 0,86 euro, per una distribuzione complessiva oltre il miliardo di euro e un dividend yield dell’11,8% rispetto al prezzo attuale. Banco Bpm, tra acconto e saldo, ha proposto un dividendo cash da 1,0 euro (dividend yield del 10,1%) mentre Bper ha raddoppiato la cedola a 0,6 euro (dividend yield del 7,9%). Saipem tornerà quest’anno a remunerare i propri azionisti con un dividendo a valere sul 2024, con una distribuzione di almeno il 40% del free cash flow, quindi pari a 333 milioni di euro (circa 0,167 euro per azione, dividend yield all’8,2%).
Rendimenti elevati anche per Banca Mediolanum (7,4%), Banca Popolare di Sondrio (7,2%) e Intesa Sanpaolo (7,1%), quest’ultima con un dividendo complessivo di 0,341 euro (0,17 euro di acconto già pagato e 0,171 di saldo proposto). Tim prevede il ritorno al dividendo nel 2026, mentre Stellantis ha tagliato la cedola a 68 centesimi (da €1,55 del 2024).
Nexi ha annunciato il primo dividendo dalla quotazione, pari a 0,25 euro per azione.
Titolo | Ultimo prezzo (€) | Dividendo per azione 2025 (€) | Dividend yield | Prossimo dividendo stimato (€) | Variazione stimata Dividendo a/a | Dividend yield stimato |
Banca MPS | 7,29 | 0,8600 | 11,8% | 0,8160 | -5,1% | 11,2% |
Banco BPM | 9,87 | 1,0000 | 10,1% | 0,8100 | -19,0% | 8,2% |
Saipem | 2,03 | 0,1666 | 8,2% | 0,1110 | -33,4% | 5,5% |
BPER Banca | 7,55 | 0,6000 | 7,9% | 0,7140 | 19,0% | 9,5% |
Eni | 13,20 | 1,0000 | 7,6% | 1,0440 | 4,4% | 7,9% |
Banca Mediolanum | 13,55 | 1,0000 | 7,4% | 0,7980 | -20,2% | 5,9% |
Bca Pop Sondrio | 11,15 | 0,8000 | 7,2% | 0,6850 | -14,4% | 6,1% |
Intesa Sanpaolo | 4,83 | 0,3410 | 7,1% | 0,3680 | 7,9% | 7,6% |
Italgas | 5,95 | 0,4060 | 6,8% | 0,4140 | 2,0% | 7,0% |
Poste italiane | 15,94 | 1,0800 | 6,8% | 1,1070 | 2,5% | 6,9% |
Unipol Gruppo | 14,37 | 0,8500 | 5,9% | 0,9400 | 10,6% | 6,5% |
Stellantis | 11,72 | 0,6800 | 5,8% | 0,7510 | 10,4% | 6,4% |
Inwit | 9,41 | 0,5156 | 5,5% | 0,5390 | 4,5% | 5,7% |
Tenaris (*) | 17,13 | 0,8300 | 4,8% | 0,8210 | -1,1% | 4,8% |
Nexi | 5,17 | 0,2500 | 4,8% | 0,1560 | -37,6% | 3,0% |
UniCredit | 53,54 | 2,4000 | 4,5% | 3,0730 | 28,0% | 5,7% |
FinecoBank | 18,47 | 0,7400 | 4,0% | 0,7500 | 1,4% | 4,1% |
Iveco Group | 15,92 | 0,3300 | 2,1% | 0,4420 | 33,9% | 2,8% |
Moncler | 63,92 | 1,3000 | 2,0% | 1,2880 | -0,9% | 2,0% |
Prysmian | 55,92 | 0,8000 | 1,4% | 0,9080 | 13,5% | 1,6% |
Ferrari | 418,50 | 2,9860 | 0,7% | 3,0700 | 2,8% | 0,7% |
Telecom Italia | 0,26 | – | – | 0,0070 | – | 2,7% |
(*) Dividendo in dollari
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 6 marzo 2025
Per le altre società vengono indicati l’ultimo dividendo complessivo distribuito (2024, a valere sugli utili del 2023) e la cedola stimata per quest’anno. Le aziende sono quindi ordinate sulla base del dividend yield stimato, calcolato come rapporto fra il prossimo dividendo stimato (relativo agli utili 2024) e il prezzo corrente.
Tra le migliori Enel (6,9%), Mediobanca (6,6%) e Snam (6,5%). In coda alla classifica si confermano Brunello Cucinelli (0,8%), Leonardo (0,8%) e Interpump (0,9%).
Titolo | Ultimo prezzo (€) | Dividendo per azione 2024 (€) | Prossimo dividendo stimato (€) | Variazione stimata Dividendo a/a | Dividend yield stimato |
Enel | 6,61 | 0,4300 | 0,4580 | 6,5% | 6,9% |
Mediobanca (**) | 17,37 | 1,0700 | 1,1470 | 7,2% | 6,6% |
Snam | 4,43 | 0,2820 | 0,2900 | 2,8% | 6,5% |
Azimut | 26,25 | 1,3800 | 1,4650 | 6,2% | 5,6% |
Terna | 7,68 | 0,3396 | 0,3810 | 12,2% | 5,0% |
A2A | 2,13 | 0,0958 | 0,1000 | 4,4% | 4,7% |
Pirelli&C | 5,85 | 0,1980 | 0,2650 | 33,8% | 4,5% |
Generali Assicurazioni | 31,96 | 1,2800 | 1,3950 | 9,0% | 4,4% |
Hera | 3,55 | 0,1400 | 0,1500 | 7,1% | 4,2% |
Recordati | 53,00 | 1,2000 | 1,5160 | 26,3% | 2,9% |
STMicroelectronics (*) | 23,48 | 0,3600 | 0,3360 | -6,7% | 1,4% |
Buzzi | 51,00 | 0,6000 | 0,7150 | 19,2% | 1,4% |
Amplifon | 24,12 | 0,2900 | 0,3060 | 5,5% | 1,3% |
Diasorin | 97,06 | 1,1500 | 1,1250 | -2,2% | 1,2% |
Campari | 6,22 | 0,0650 | 0,0690 | 6,2% | 1,1% |
Interpump Group | 36,28 | 0,3200 | 0,3300 | 3,1% | 0,9% |
Brunello Cucinelli | 116,50 | 0,9100 | 0,9790 | 7,6% | 0,8% |
Leonardo | 46,04 | 0,2800 | 0,3480 | 24,3% | 0,8% |
(*) Dividendo in dollari
(**) Il dividendo è riferito all’esercizio chiuso il 30 giugno
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 6 marzo 2025
Le prossime cedole a Piazza Affari
Ecco i dividendi sinora confermati fino a giugno 2025. Il 24 marzo, Eni staccherà la terza tranche da 0,25 euro del dividendo complessivo 2024 da 1 euro, mentre Stm procederà con lo stacco della quarta tranche trimestrale del dividendo 2024 da 0,36 dollari.
Per quanto riguarda le società del Ftse Mib (in grassetto), le prossime date clou per gli stacchi saranno il 22 aprile e il 19 maggio. Nel dettaglio, il 22 aprile staccheranno il dividendo Campari, Ferrari, Iveco Group, Prysmain, Stellantis e Unicredit. Il 19 maggio toccherà invece a Banco Bpm, Finecobank, Inwit, Intesa Sanpaolo, Italgas, Moncler, Nexi e Tenaris.
Società | Data stacco dividendo | Data pagamento dividendo | Cedola | Note | Dividendo complessivo |
Eni | 24/03/2025 | 26/03/2025 | 0,25 | 3^ tranche | 1 |
STMicroelectronics (*) | 24/03/2025 | 26/03/2025 | 0,09 | 4^ tranche | 0,36 |
Generalfinance | 14/04/2025 | 16/04/2025 | 0,83 | ||
Reti | 14/04/2025 | 16/04/2025 | 0,058 | ||
Campari | 22/04/2025 | 24/04/2025 | 0,065 | ||
Ferrari | 22/04/2025 | 24/04/2025 | 2,986 | ||
Iveco Group | 22/04/2025 | 24/04/2025 | 0,33 | ||
Maire | 22/04/2025 | 24/04/2025 | 0,356 | ||
Piaggio | 22/04/2025 | 24/04/2025 | 0,04 | Saldo | 0,155 |
Prysmian | 22/04/2025 | 24/04/2025 | 0,8 | ||
Stellantis | 22/04/2025 | 24/04/2025 | 0,68 | ||
Unicredit | 22/04/2025 | 24/04/2025 | 1,4764 | Saldo | 2,4025 |
Edison | 28/04/2025 | 30/04/2025 | 0,06 | ||
Intercos | 05/05/2025 | 07/05/2025 | 0,197169 | ||
Sogefi | 12/05/2025 | 14/05/2025 | 0,15 | ||
Anima Holding | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 0,45 | ||
Banca Generali | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 2,15 | Acconto 2025 | 2,8 |
Banco Bpm | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 0,6 | Saldo | 1 |
Finecobank | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 0,74 | ||
Inwit | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 0,5156 | ||
Intesa Sanpaolo | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 0,171 | Saldo | 0,341 |
Italgas | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 0,406 | ||
Lottomatica | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 0,3 | ||
Moncler | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 1,3 | ||
Nexi | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 0,25 | ||
Tenaris (*) | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 0,56 | Saldo | 0,83 |
Ariston | 23/06/2025 | 25/06/2025 | 0,08 |
(*) Dividendo in dollari
Fonte: Borsa Italiana, dati societari. Elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 6 marzo 2025
L’impatto dei dividendi sul Ftse Mib
Il Ftse Mib, come la maggior parte degli indici, è un price index. Viene quindi calcolato sommando le capitalizzazioni di mercato di tutte le società che compongono il paniere, ma senza tenere conto dei dividendi, che vengono distribuiti e non reinvestiti. Motivo per cui la performance del Ftse Mib non riflette pienamente il ritorno per gli investitori, considerando solo l’apprezzamento in conto capitale (capital gain) e non il rendimento da dividendi.
Più nel dettaglio, il giorno dello stacco della cedola i titoli inclusi nell’indice subiscono nominalmente un deprezzamento, teoricamente pari al dividendo pagato; poiché Piazza Affari è una delle Borse più generose al mondo in termini di dividendi (mediamente del 3-4% annuo), nel lungo periodo questa dinamica finisce per pesare sul Ftse Mib.
Per ovviare a questo problema e rappresentare più correttamente la remunerazione totale dell’indice, è possibile prendere come riferimento la versione Total Return del Ftse Mib, calcolata ipotizzando il reinvestimento dei dividendi.
* Le presenti informazioni vengono fornite al solo scopo educativo e non rappresentano consigli d’investimento o suggerimenti personali. Tali informazioni non devono quindi essere interpretate come offerte o solleciti di compravendita di strumenti finanziari.