Ftse Mib: volumi e titoli più scambiati dell’ultimo mese, alta volatilità

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L’analisi dei volumi di scambio è molto utilizzata dagli investitori per comprendere la dinamica dei mercati e valutare la forza o la debolezza dei movimenti di prezzo. Ad esempio, può aiutare a confermare la validità di un trend, a identificare punti di inversione o a rilevare breakout o breakdown. Inoltre, viene utilizzata per valutare l’entità di notizie specifiche e per avvalorare, oppure smentire, i segnali dell’analisi tecnica. Il tutto, al fine di prendere decisioni di trading più informate e di adottare strategie di investimento più adatte al contesto di mercato. In seguito, vengono analizzati i titoli del Ftse Mib che hanno registrato i volumi di scambio più alti nell’ultimo mese.
I volumi come strumento di conferma di un trend
I volumi di scambio rappresentano il totale dei contratti negoziati su un determinato asset durante un periodo specifico.
Quando un titolo presenta volumi di scambio significativamente superiori alla sua media storica, ciò può indicare un notevole interesse da parte degli investitori e una partecipazione attiva del mercato per quel particolare asset.
Gli investitori e i trader utilizzano frequentemente l’analisi dei volumi come strumento di conferma. In particolare, consente di verificare la solidità di un trend di prezzo: se un aumento delle quotazioni è accompagnato da un incremento dei volumi, il movimento è considerato più stabile e rilevante. Al contrario, se i volumi rimangono bassi durante una fase di rialzo dei prezzi, il trend potrebbe risultare meno solido e quindi più suscettibile a inversioni.
Altri impieghi dell’analisi volumetrica
I volumi sono essenziali anche per confermare la rottura di livelli chiave di supporto o resistenza di un titolo. Un breakout, sia al rialzo che al ribasso, supportato da un incremento significativo dei volumi, rende il movimento più credibile, suggerendo un cambiamento di tendenza più stabile. Se la rottura si verifica invece con volumi esigui, il segnale potrebbe essere meno affidabile, indicando che il movimento potrebbe non essere duraturo.
L’analisi volumetrica è uno strumento utile anche per valutare come notizie importanti influenzano il prezzo di un’azione, permettendo di capire se la reazione del mercato sia proporzionata all’importanza dell’evento. Inoltre, i volumi possono confermare o smentire la validità di pattern tecnici o configurazioni grafiche, come il “testa e spalle” o i pattern candlestick.
Grazie alla sua versatilità, l’analisi dei volumi è considerata una delle metodologie più importanti nell’analisi tecnica. Può essere eseguita utilizzando due approcci principali: l’istogramma, in cui l’altezza delle barre indica il volume scambiato in un determinato periodo, e il volume profile, che visualizza la distribuzione dei volumi in relazione ai prezzi. Quest’ultimo mette in evidenza livelli chiave come il Point of Control (POC), che rappresenta il prezzo con il maggior volume di scambi in un intervallo temporale specifico.
I titoli con i maggiori volumi di scambio
Nell’ultimo mese i titoli più scambiati si confermano ancora una volta UniCredit e Intesa Sanpaolo, che negli ultimi 30 giorni hanno registrato rispettivamente volumi di negoziazione pari a 10,6 milioni e a 79,1 milioni di pezzi passati di mano, per un corrispondente controvalore di 509 milioni e di oltre 356 milioni di euro scambiati. Seguono Stellantis (€253 milioni), Ferrari (circa €211 milioni) e Leonardo (206 milioni). Società protagoniste a Piazza Affari nelle ultime settimane, che hanno visto acquisti sostenuti sulle banche e sui titoli della difesa, mentre l’automotive è stato oggetto di vendite anche a causa dei dazi che potrebbero ulteriormente frenare il settore.
Per quanto riguarda i titoli di Piazza Affari che nell’ultimo mese di negoziazione hanno registrato la maggiore volatilità e quindi la maggiore fluttuazione dei prezzi troviamo Iveco Group e Interpump con una volatilità rispettivamente pari all’84% e al 73%. La prima ha beneficiato di forti acquisti in scia ai risultati e all’annuncio del possibile scorporo di IDV, la seconda è stata investita dalle vendite a causa di un outlook deludente. Volatilità alle stelle anche per Prysmian, Leonardo, Stellantis e Stm, con valori intorno al 60%.
Titolo | Settore | Variazione prezzo ultimi 12 mesi | Volume medio ultimi 30 giorni (mln €) | Controvalore scambiato (mln €) | Volatilità ultimi 30 giorni |
UniCredit | Banche | 70,4% | 10,6 | 509,0 | 37,8% |
Intesa Sanpaolo | Banche | 59,4% | 79,1 | 356,3 | 27,2% |
Stellantis | Automotive | -51,5% | 19,8 | 253,1 | 60,1% |
Ferrari | Automotive | 11,9% | 0,5 | 211,0 | 43,2% |
Leonardo | Industriali | 119,1% | 5,9 | 206,2 | 63,9% |
Eni | Oil&Gas | -8,4% | 12,5 | 174,5 | 19,7% |
Enel | Utility | 11,4% | 23,8 | 164,3 | 15,5% |
BPER Banca | Banche | 97,3% | 21,0 | 143,1 | 46,3% |
Banca MPS | Banche | 87,2% | 20,0 | 131,2 | 36,6% |
Banco BPM | Banche | 78,9% | 13,7 | 124,5 | 33,6% |
Generali Assicurazioni | Assicurazioni | 45,3% | 3,8 | 120,6 | 15,1% |
STMicroelectronics | Tecnologia | -46,0% | 4,8 | 112,2 | 58,7% |
Saipem | Oil&Gas | 3,8% | 48,0 | 108,7 | 28,9% |
Telecom Italia | Tlc e Media | -6,8% | 383,5 | 106,7 | 46,9% |
Prysmian | Industriali | 21,3% | 1,5 | 94,5 | 64,5% |
Moncler | Moda e Lusso | -3,1% | 1,1 | 72,2 | 43,0% |
Iveco Group | Automotive | 30,2% | 3,9 | 56,6 | 84,4% |
Campari | Food&Beverage | -34,3% | 9,8 | 53,7 | 38,2% |
Mediobanca | Banche | 37,4% | 3,0 | 49,5 | 23,0% |
Tenaris | Oil&Gas | 0,9% | 2,4 | 44,0 | 35,2% |
Nexi | Industriali | -22,7% | 7,9 | 37,4 | 45,2% |
Terna | Utility | 5,8% | 4,4 | 34,9 | 19,8% |
Bca Pop Sondrio | Banche | 56,1% | 3,5 | 34,8 | 41,7% |
FinecoBank | Banche | 37,1% | 1,9 | 34,4 | 28,0% |
Poste italiane | Assicurazioni | 39,6% | 2,2 | 33,2 | 16,4% |
Snam | Utility | 2,1% | 7,3 | 33,0 | 20,3% |
Unipol Gruppo | Assicurazioni | 93,1% | 2,2 | 31,0 | 26,2% |
Recordati | Health Care | 3,9% | 0,5 | 27,8 | 32,6% |
A2A | Utility | 25,0% | 12,0 | 26,6 | 18,9% |
Brunello Cucinelli | Moda e Lusso | 6,9% | 0,2 | 20,8 | 27,2% |
Italgas | Utility | 16,0% | 3,3 | 19,5 | 22,3% |
Banca Mediolanum | Servizi Finanziari | 34,8% | 1,4 | 19,2 | 21,9% |
Azimut | Servizi Finanziari | -3,4% | 0,7 | 17,4 | 24,2% |
Amplifon | Health Care | -23,8% | 0,7 | 16,7 | 21,5% |
Interpump Group | Industriali | -17,4% | 0,4 | 16,2 | 73,2% |
Pirelli&C | Automotive | 2,5% | 2,5 | 14,2 | 34,7% |
Inwit | Tlc e Media | -6,8% | 1,4 | 13,3 | 20,6% |
Diasorin | Health Care | 6,7% | 0,1 | 12,0 | 17,8% |
Hera | Utility | 9,8% | 2,8 | 10,1 | 19,8% |
Buzzi | Edilizia e Materiali | -32,4% | 0,5 | 8,5 | 18,2% |
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 5 marzo 2025