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UniCredit: per AD Orcel maxi paga da 9,75 milioni

2 Marzo 2023 09:51

UniCredit: maxi paga da urlo per il ceo Orcel: quasi 10 milioni di euro

UniCredit pronta a premiare il suo ceo Andrea Orcel con una paga massima che sfiora i 10 milioni di euro, non senza condizioni. Il cda di Piazza Gae Aulenti ha proposto un aumento dello stipendio dell’AD, noto anche come il “Ronaldo dei bancheri”, pari a +30%, a 9,75 milioni di euro.

Confermate così le indiscrezioni sul maxi compenso di Orcel che erano state riportate inizialmente da il quotidiano Il Sole 24 Ore e che avrebbero portato Jayne-Anna Gadhia – ex responsabile del Comitato sulla remunerazione di UniCredit – a rassegnare le dimissioni.

Gadhia si è dimessa dal cda di UniCredit dopo essere stata accusata di aver divulgato l’intenzione del cda della banca di aumentare lo stipendio massimo percepito da Andrea Orcel, a pochi giorni dalla decisione del board relativa alla questione dei compensi.

Due fonti del Financial Times hanno precisato che le accuse contro di lei, alla fine, sono state ritirate ma che la dirigente ha deciso comunque di dimettersi “per una questione di principio”, continuando a detenere la posizione di consulente senior.

Paga troppo alta? Cosa dicono i detrattori e gli estimatori del ceo

Il Sole 24 Ore aveva inizialmente riportato i rumor di una proposta del cda volta a premiare il ceo con un aumento di stipendio tra il 20% e il 40%, rispetto ai 7,5 milioni attuali, a un valore compreso tra 9 e 10,5 milioni di euro.

Oggi il quotidiano di Confindustria, che ha visto confermate le proprie indiscrezioni, sottolinea così in un articolo firmato da Luca Davi:

“Di certo Orcel continua ad essere al centro dell’interesse del mercato: criticato, dai detrattori, per uno stipendio ritenuto spropositato; giustificato e supportato, dagli estimatori, per una paga giudicata coerente con i risultati conseguiti, il ‘Ronaldo dei banchieri’ – come è soprannominato- rimane comunque un benchmark, anche perché il suo è pur sempre uno degli stipendi più alti d’Europa”.

Della questione scrive oggi anche il Financial Times ricordando che, con la sua paga attuale di 7,5 milioni di euro, Orcel è già uno dei banchieri più pagati d’Europa.

E che sottolinea come l’ok degli azionisti alla proposta del cda sia tutto fuorché scontato, ricordando come il precedente pacchetto di remunerazione fosse stato approvato, due anni fa, da una esigua maggioranza una quota pari al 42,7% degli azionisti votò infatti contro la proposta del cda. Tra questi anche BlackRock, il principale azionista individuale di UniCredit.

Nel 2022 il consiglio di amministrazione e lo stesso Orcel stabilirono poi che la questione sarebbe stata rivista quest’anno.

E così sarà, quando l’assemblea degli azionisti di UniCredit si riunirà il prossimo 31 marzo per esaminare le diverse questioni poste all’ordine del giorno, tra cui, per l’appunto, l’aumento del 30% dello stipendio già cospicuo del Ronaldo dei banchieri.

Va detto che, da quando Andrea Orcel ha preso il timone di UniCredit, la banca, grazie ai buy scattati sul titolo, ha assistito a un aumento della sua capitalizzazione di mercato di circa 20 miliardi di euro: un risultato che consentirà al titolo UCG di rientrare nell’indice Euro Stoxx 50, questa settimana, per la prima volta in sette anni.

Reuters sottolinea anche che, con Orcel al comando, UniCredit ha aumentato nel 2022 la remunerazione agli azionisti del 40%.

La banca si appresta inoltre a distribuire ben 5,25 miliardi di euro sotto forma di dividendi e, principalmente, operazioni di buyback.

Si riaccende polemica su maxi paga del Ronaldo dei banchieri

L’FT riporta oggi come alcuni azionisti ritengano che Orcel dovrebbe essere pagato soprattutto in relazione alla buona performance che la banca ha riportato nel 2022; alcuni sostengono che, dopo tutto, il ceo avrebbe rinunciato al suo lauto stipendio percepito quando lavorava per UBS, decidendo di assumere la carica di numero uno di Piazza Gae Aulenti.

Ma altri azionisti, sottolinea il quotidiano britannico, credono che l’attuale paga di 7,5 milioni di euro sia sufficiente, soprattutto se si considera che UniCredit ha lanciato una strategia volta a tagliare i costi.  Una strategia tuttavia che punta però anche sulla remunerazione ghiotta agli azionisti, sotto forma di dividendi e buyback. Tanto che si parla di una vera e propria pioggia di cedole, pronta ad arrivare nelle tasche degli azionisti (tra cui per l’appunto BlackRock con una quota del 5,9%), come è stato annunciato dalla banca lo scorso 31 gennaio, quando ha presentato al mercato conti decisamente ottimi.

Va detto che la paga massima di 9,75 milioni di euro proposta dal cda di UniCredit sarà percepita dal Ronaldo dei banchieri solo in caso di superamento di alcuni target finanziari fissati.

Per la precisione, la proposta del cda prevede che la parte fissa della remunerazione di Orcel salga del 30% da 2,5 a 3,25 milioni, mentre quella legata al raggiungimento dei risultati scenda da 5 a 4,25 milioni.

Ma basta e avanza per riaccendere un dibattito tornato alla ribalta già qualche giorno fa, quando le cifre erano ancora solo indiscrezioni.

Già nell’aprile del 2021, quando Andrea Orcel aveva preso le redini di UniCredit al posto dell’ex ceo Jean Pierre Mustier, aveva fatto notizia, tra le altre cose, la rivolta degli azionisti della banca, che si erano ribellati a un compenso, a favore dell’AD attuale, doppio rispetto a quello percepito dal suo predecessore.

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L’anno scorso, alla fine di marzo, Glass Lewis – la società di consulenza agli investitori- aveva nuovamente manifestato preoccupazioni per lo stipendio dell’amministratore delegato di UniCredit, raccomandando agli azionisti per il secondo anno consecutivo di votare contro la sua retribuzione.

Il compenso di Orcel era finito nel mirino anche del consulente proxy Institutional Shareholder Services (ISS) che però, a differenza di Glass Lewis, non aveva chiesto agli investitori di votare contro la politica retributiva della banca.

Va detto per chiarire la situazione che, come riporta un articolo dell’agenzia di stampa Reuters, il titolo UCG ha più che raddoppiato il suo valore dall’arrivo di Andrea Orcel.

Il titolo  balzato inoltre del 42% quest’anno, rispetto al rialzo del 19% dell’indice dei titoli bancari europei.

Paga Orcel troppo alta? La stessa UniCredit che spiega perché

La stessa UniCredit è intervenuta sulla questione della maxi paga da 9,75 milioni di euro proposta per il ceo Andrea Orcel per il 2023, per voce del nuovo numero uno del Comitato di remunerazione di UniCredit, Jeffrey Hedberg.

Così si legge nella “Relazione sulla Politica di Gruppo in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti”:

“Il Consiglio e l’Amministratore Delegato hanno concordato una nuova serie di obiettivi ambiziosi che vanno ben oltre quelli previsti dal piano UniCredit Unlocked. L’accordo prevede l’introduzione di una curva più severa per i pagamenti inferiori all’obiettivo, al fine di rafforzare il principio della pay-for-performance”.

La nota prosegue:

“Inoltre, per allineare ulteriormente gli interessi del CEO con i nostri investitori e azionisti, abbiamo concordato che il 100% della retribuzione variabile sarà ora corrisposto in azioni. I requisiti di possesso azionario saranno inoltre aumentati da 2 a 3 volte lo stipendio – il che significa +c.100% in importi nominali – per garantire un’esposizione a lungo termine in azioni e incoraggiare il perseguimento di una redditività sostenibile”.

“Con questa nuova struttura in atto, e con l’approvazione del Consiglio di Amministrazione, la remunerazione fissa dell’Amministratore Delegato aumenterà pertanto da 2,5 a 3,25 milioni di euro, la remunerazione target totale rimarrà invariata a 7,5 milioni di euro e qualsiasi over-performance sarà riconosciuta fino ad una remunerazione massima complessiva di 9,75 milioni di euro”.

“Questo nuovo modello, corregge un difetto nel disegno iniziale del pacchetto retributivo ed agisce in coerenza con
un’organizzazione intenta a riconoscere, premiare e incentivare l’eccellenza e il superamento dei risultati. Si tratta
di un sistema che premia in modo equo l’overperforamance, stabilendo obiettivi che incentivino e promuovano

Per chiarezza, riassumiamo le nuove caratteristiche:

  1. La remunerazione dell’AD aumenterà solo se il nuovo e sfidante set di target saranno superati. Questi sono mentalità e comportamento che vogliamo incoraggiare nella nostra banca.
  2. La remunerazione totale dell’AD rimane invariata se gli obiettivi vengono semplicemente raggiunti. Questo per
    sottolineare l’orientamento strategico della banca.
  3. La curva d’incentivazione è più “severa” per i pagamenti inferiori all’obiettivo. Ciò significa che la remunerazione totale dell’AD sarà inferiore, nonostante l’aumento dello stipendio fisso, se gli obiettivi non vengono raggiunti.
  4. L’intera remunerazione variabile sarà riconosciuta in azioni.

“In sintesi – si legge nel documento – il target retributivo dell’Amministratore Delegato (Andrea Orcel) non cambia, ma è ora ancorato a obiettivi ben superiori a quelli di UniCredit Unlocked, con una penalizzazione più forte in caso di mancato raggiungimento e la possibilità che il superamento degli obiettivi venga adeguatamente premiato. Nel complesso, riteniamo che questo rappresenti un pacchetto equo che risolve il difetto strutturale esistente, in aderenza alla nostra filosofia generale di pay-for-performance, che incentivi l’eccellenza e il superamento dei risultati, e che sia espressione di ciò che vogliamo per la nostra banca”.

Il nuovo presidente del Comitato di Remunerazione di UniCredit Jeffrey Hedberg ha tenuto a rimarcare gli ottimi risultati perseguiti dalla banca guidata da Andrea Orcel:

“Nonostante il contesto geopolitico e macroeconomico sfidante – si legge nella Lettera del Presidente del Comitato Remunerazione – UniCredit ha raggiunto o superato tutte le sue principali ambizioni finanziarie: l’utile netto ha raggiunto i 5,2 miliardi di euro per l’intero anno, ben al di sopra delle nostre guidance, e l’EPS è aumentato di quasi il 60% anno su anno, a 2,50 euro”.

Riferimento alla “crescita dei ricavi netti rispetto all’anno precedente, ostenuta da uno slancio commerciale positivo, da un contesto di tassi d’interesse positivi, dalla riduzione dei costi, pur continuando ad investire per il futuro e nonostante un’inflazione senza precedenti, e da un costante basso costo del rischio”.

Jeffrey Hedberg ha ricordato che “questi risultati eccellenti e la nostra attenzione a rendimenti sostenibili e attrattivi ci hanno permesso di impegnarci a distribuire agli azionisti 5,25 miliardi di euro, con un aumento di 1,5 miliardi di euro rispetto all’anno precedente o, su base DPS (dividendo per azione), un incremento di oltre l’80%. Tale distribuzione è composta da un dividendo in contanti proposto di 1,91 miliardi di euro e da un riacquisto di azioni proprie di 3,34 miliardi di euro, soggetto alle approvazioni dell’autorità di vigilanza e degli azionisti. Il Total Shareholders Return di UniCredit è stato leader nel
gruppo dei peer nel periodo 21-22 (+86%), come effetto della nostra strategia di distribuzione e della performance del prezzo delle azioni”.