Notizie Notizie Italia UniCredit, Mps, Intesa & Co: outlook, rating e tp

UniCredit, Mps, Intesa & Co: outlook, rating e tp

22 Febbraio 2023 10:02

Banche italiane: i tp e i rating di Deutsche Bank su UniCredit, Intesa, Mps & Co.

Il business core di UniCredit, Credem e Banco BPM dovrebbe permettere alle tre banche italiane di continuare a sorprendere positivamente sul fronte degli utili, nel corso del 2023, grazie ai trend migliori delle attese dei relativi margini di interesse (NII). E’ quanto si legge in una nota di Deutsche Bank dedicata agli istituti di credito italiani.

UniCredit
UniCredit

Il commento presenta un quadro positivo per il settore bancario italiano.

Tuttavia, viene messa in evidenza anche la performance delle azioni in Borsa, che non è stata brillante in proporzione al NII (margini di interesse) e agli utili netti migliori delle attese.

Deutsche Bank ha inoltre tagliato il rating di Mediobanca da hold a sell, facendo notare che il titolo viene scambiato a premio rispetto alla media delle azioni delle altre banche italiane.

Un altro motivo del downgrade è rappresentato dal fatto che la quota detenuta da Delfin nel capitale di Piazzetta Cuccia, pari al 20%, potrebbe ostacolare eventuali future operazioni di M&A di Mediobanca con altri istituti (ovvero eventuali operazioni di fusioni e acquisizioni).

Il target price degli analisti di Deutsche Bank sul titolo Mediobanca è pari a 9,8 euro.

Resi noti da Deutsche Bank i target price relativi ai titoli di altre banche:

  • Per Banco BPM, la banca guidata dal ceo Giuseppe Castagna, il prezzo obietto è stato migliorato dai precedenti 4,2 a 5,4 euro
  • UniCredit merita il buy di Deutsche Bank, a fronte di un tp pari a 20,2 euro.
  • Rafforzato il buy su Intesa SanPaolo, il cui target price passa da 2,9 a 3,2 euro.
  • Rating buy anche su Credem, con tp a 9,3 euro.
  • Mps Monte dei Paschi è invece da hold, a fronte di un prezzo obiettivo pari a 3 euro.
  • Upgrade sul tp anche sul titolo Bper, da 2,6 a 3 euro: in questo caso, alla banca concentrata sull’integrazione con Carige, è stata assegnata una valutazione pari a hold.

Banche italiane: il ‘verdetto’ di Deutsche Bank

Nella nota dedicata alle banche italiane successiva alla pubblicazione di trimestrali migliori delle attese, gli analisti di Deutsche Bank hanno messo in evidenza che, sebbene le banche italiane abbiano riportati utili netti e margini di interesse migliori delle attese, la reazione dei titoli è stata in proporzione meno brillante.

Soltanto Mps Monte dei Paschi, Intesa SanPaolo e UniCredit sono riuscite a fare meglio a Piazza Affari rispetto al trend generale dei titoli bancari.

Gli analisti del colosso bancario tedesco hanno messo in evidenza la maggiore selettività da parte degli investitori.

Gli investitori stanno iniziando a fare distinzioni tra le qualità dei margini di interesse” delle diverse banche italiane, e tra il modo in cui sono state battute le previsioni, con una particolare attenzione alla loro “sostenibilità andando avanti”.

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Bce e il ‘tesoretto’ tassi alle banche italiane

Di banche italiane si sta parlando molto dall’inizio dell’anno, anche per le scommesse su un risiko nel settore, che dovrebbe vedere protagonista, nelle vesti di preda, la banca senese Mps (il cui titolo ha spiccato il volo con i suoi frequenti rally  )

Ma di banche si sta parlando anche in riferimento, per l’appunto, a quel tesoretto tassi arrivato dalla Bce che, con i suoi rialzi dei tassi continui varati per cercare di affossare la crescita dell’inflazione nell’area euro, ha sostenuto in modo significativo quei NII (margini di interesse) che, in tutta l’Eurozona, avevano scontato la persistenza di una politica dell’Eurotower che per anni si era incentrata piuttosto sui tassi negativi, a discapito della redditività delle banche.

Banche Europa: meglio di quelle Usa? Cosa dice la Borsa

Negli ultimi giorni un articolo di Bloomberg ha riassunto i notevoli progressi compiuti in generale dagli istituti di credito dell’Eurozona che, in media, hanno battuto le stime degli analisti sugli utili al lordo delle tasse del 13% circa.

Il fattore chiave – spiega l’articolo – è proprio riassunto nell’acronimo NII ovvero nel margine di interesse, che ha battuto le previsioni del consensus del 6% circa. E un riferimento viene fatto proprio alle due Big Banks del made in Italy: UniCredit e Intesa SanPaolo, “che hanno assistito a una crescita del margine di interesse, su base annua, di oltre il 40%, nel corso del quarto trimestre (del 2022); per il settore intero, nel complesso, la crescita media dell’NII è stata del 30% circa”.

Bloomberg ha ricordato nell’articolo che, “per più di un decennio, una delle storie più credibili della finanza globale è stata la performance peggiore delle banche europee rispetto a quelle americane, sia in termini di utili che in payout (dividendi) agli azionisti”. Ma “la situazione sta migliorando nel Vecchio Continente”, visto che, “negli ultimi tre mesi, (i titoli delle) banche europee hanno performato quelle Usa del 20% in termini di dollari”.

El margine di rialzo sarebbe ancora notevole per le azioni visto che i titoli degli istituti, in Europa, “viaggiano tuttora a valori inferiori del 70% rispetto ai massimi testati nel 2007 prima dell’esplosione della crisi finanziaria globale, picchi che le banche americane hanno invece ritestato nel 2018”.

L’articolo ricorda anche come, tra il 2014 e il 2022, le banche europee abbiano accumulato capitali aggiuntivi per un valore superiore ai 200 miliardi di euro. “La loro posizione finanziaria è dunque oggi più stabile, fattore che ha portato le autorità di regolamentazione a dare il via libera” alla distribuzione dei dividendi. Lo dimostrano i fatti: basta guardare ai grandi annunci sulle cedole arrivati in Italia dalle varie big del settore.

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