Spread BTP-Bund a minimo in due anni tra mosse Bce e buy Italia
Notizie confortanti per il governo Meloni, con lo spread BTP-Bund a 10 anni che, nella giornata di oggi, è sceso al minimo dal marzo del 2022, praticamente in quasi due anni.
I rendimenti appetibili dei BTP continuano ad alimentare i buy degli investitori sulla carta italiana in un contesto in cui, almeno nel breve periodo, il quadro macroeconomico e politico dell’Italia non desta particolari preoccupazioni.
Lo spread BTP-Bund è così sceso oggi fino a 145,90 punti base, al valore più basso dal marzo di due anni fa, per poi ridurre le perdite e oscillare attorno a quota 146, a fronte di tassi a 10 anni che oscillano attorno al 3,9%.
Spread BTP-Bund al livello più basso dal marzo del 2022
A mettere in evidenza il momento positivo che i BTP continuano ad attraversare è l’articolo di Reuters Italian-German yield gap hits lowest level since March 2022.
Viene menzionata in particolare l’opinione degli strategist di Deutsche Bank, che confermano che il fattore principale che sta provocando il restringimento dello spread BTP-Bund è l’appetito degli investitori verso il rischio.
L’articolo mette in evidenza inoltre che, negli ultimi tre mesi, la correlazione tra i BTP e i Bund tedeschi è aumentata, il che significa che i BTP stanno scontando in misura inferiore quelle che sono le vulnerabilità tipiche dell’Italia.
La correlazione -ricorda Reuters nell’articolo – è una misura statistica che esprime il modo in cui due variabili – in questo caso, i rendimenti dei BTP e i Bund – cambiano insieme a tassi costanti.
Citi spiega buy Italia con Pil e inflazione
Per Citi, gli acquisti di BTP e di altri titoli di stato italiani si spiegano con il fatto che il Pil dell’Italia migliore delle attese non si è tradotto per ora in un’inflazione più accesa rispetto a quella di altre economie dell’area euro.
“E questo a causa dell‘espansione dell’offerta, in particolar modo dell’offerta di lavoro”, si legge nella nota di Citi relativa ai paesi del Sud Europa.
Gli strategist del colosso americano inoltre ottimisti anche perchè “abbiamo rilevato nuovi punti di forza che indicano una crescita decisamente più forte andando avanti, perfino in Italia”.
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Altro elemento che sta blindando l’Italia è la fiducia nel fatto che la Bce di Christine Lagarde, per quanto determinata, così pare, a mettere la parola fine al piano PEPP, noto anche come QE pandemico, ha deciso di procedere, come già annunciato nel mese di dicembre con l’ultimo atto del 2023, in modo graduale.
Inoltre, la prospettiva di una politica monetaria più espansiva starebbe compensando la paura per la fine di questo altro QE (in termini tecnici Pandemic Emergency Purchase Programme).
Buy sui BTP anche con meno scommesse su tagli tassi Bce
Vero è che i continui attenti di Lagarde contro l’inflazione dell’area euro – in particolare contro il rischio che i prezzi tornino a scattare – e in generale la ritrosia della Bce a parlare di tagli ai tassi hanno raffreddato le scommesse dei mercati sull’entità delle sforbiciate in arrivo da Francoforte.
Ora le scommesse sono di riduzioni del costo del denaro, nell’arco del 2024, pari a -105 punti base, rispetto ai tagli di 120 punti base previsti il 13 febbraio scorso, prima del dato sull’inflazione Usa che ha sparigliato di nuovo le carte dei mercati, e ai -150 punti base attesi dall’inizio di questo mese
Altrettanto vero è però il fatto che la stagione dei rialzi dei tassi da parte della Bce si è ormai conclusa, e che su questo sembrano essere d’accordo tutti i trader.
Buone notizie per i BTP sono arrivate intanto nel fine settimana con la pubblicazione di un’analisi della FABI, che ha messo in evidenza come la missione lanciata dal governo Meloni, tesa a convincere gli italiani a sottoscrivere fette “crescenti di debito pubblico , abbia avuto un enorme successo nel corso del 2023.
La strategia “più titoli di stato nelle mani degli italiani” è stata accolta con favore dalla platea delle famiglie e delle imprese italiane, che hanno fatto incetta di BOT e BTP.
Allo stesso tempo, mentre è da un bel po’ scattato il countdown per la terza emissione del BTP Valore, qualche interrogativo sulla continua capacità di questi titoli di stato rivolti esclusivamente ai retail di attrarre gli acquisti è stato sollevato, soprattutto se si considera il fatto che le banche italiane sono pronte ad affilare le armi contro la concorrenza del Tesoro, mettendo sul piatto conti correnti e conti deposito con remunerazioni decisamente più ghiotte.
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