Notizie Analisi tecnica Banche sorvegliate speciali dopo i conti: i 5 grafici da osservare

Banche sorvegliate speciali dopo i conti: i 5 grafici da osservare

9 Febbraio 2024 12:28

La stagione delle trimestrali è entrata nel vivo anche a Piazza Affari, con i giganti bancari italiani che hanno recentemente pubblicato i risultati finanziari del 2023.

Il paniere principale di Piazza Affari, l’indice Ftse Mib, è infatti trainato proprio dai titoli finanziari, un comparto che da solo pesa all’interno dell’indice circa il 20%.

Proprio per questo motivo è importante analizzare l’andamento delle banche, titoli che proprio per la loro rilevanza assumono un ruolo centrale all’interno del listino azionario italiano.

In questo articolo ci soffermiamo proprio sull’analizzare il quadro grafico di: UniCredit, Intesa Sanpaolo, Bper Banca, Banco Bpm e Banca Monte dei Paschi di Siena.

UniCredit verso i massimi dal 2015

Dopo aver chiuso il 2023 in cima al Ftse Mib con un vigoroso rialzo di oltre l’85%, con l’avvio del nuovo anno Unicredit non ha affatto perso la sua intonazione, mostrando da inizio anno già un ottimo guadagno di oltre il 17%.

Il titolo ha beneficiato degli ottimi conti trimestrali dell’ultimo trimestre e per l’intero 2023, anno chiuso con un incremento degli utili di oltre il 47% a quota 9,5 miliardi di euro, con oltre 23 miliardi di ricavi.

Questi risultati record hanno scatenato gli acquisti che con la seduta in gap up di lunedì (chiusa con un rally di circa l’8%) ha messo a segno il breakout della resistenza a 27,15 euro.

Ma non solo, il gruppo guidato da Orcel ha superato con volumi di contrattazioni in aumento anche la soglia psicologica dei 28 euro, con il titolo che nelle ultime sedute sta consolidando il ristretto trading range compreso tra l’area supportiva dei 28,3 euro e la resistenza di breve periodo a 29,4 euro, prezzo massimo raggiunto in intraday con la seduta di martedì.

Ecco che questi due livelli di supporto e resistenza potrebbero essere usati dagli operatori come soglie di prezzo alert per aprire eventuali operazioni al rialzo o al ribasso sul titolo.

In quest’ottica, un deciso superamento dell’area di resistenza dei 29 euro, potrebbe proiettare il titolo verso i 30 euro, livello di prezzo ai massimi da novembre 2015.

Andamento su time frame giornaliero di UniCredit. Fonte TradingView

Al contrario, un cedimento del supporto visto a 28,3 euro, potrebbe innescare le prese di beneficio sul titolo che a quel punto rischierebbe di andare a chiudere il gap up che si è aperto da inizio settimana.

Situazione positiva anche dal punto dell’analisi algoritmica, con i prezzi che sono ancora distanti il 27% dall’importante media mobile a 200 giorni (linea arancione) e lontani l’11% da quella di più breve respiro a 50 giorni, con l’indicatore di direzione Parabolic Sar che permane in direzione long (pallini sotto i prezzi).

Andamento su time frame mensile di UniCredit. Fonte TradingView

La cavalcata rialzista di UniCredit è ben apprezzabile dal grafico (rappresentato qui sopra) che mostra l’andamento di lungo periodo del titolo (su time frame mensile), con le azioni della società che dai minimi di luglio 2022 ha già messo a segno un impressionante rialzo di circa il +250%.

Intesa Sanpaolo torna verso la media a 50

Conti record anche per Intesa Sanpaolo, banca che ha chiuso il 2023 con un utile netto in aumento di oltre il 76% a 7,72 miliardi di euro (contro i 4,27 miliardi di euro realizzati nel 2022).

Il deciso aumento dell’utile è stato favorito da interessi netti per oltre 14 miliardi di euro, in aumento di circa il 54% rispetto a quanto realizzato nel 2022.

Questi risultati permettono al gruppo guidato da Messina di distribuire dividendi per 5,4 miliardi di euro, con le previsioni dell’Ad del gruppo che per il 2024 e il 2025 sono di un utile netto superiore agli 8 miliardi.

Tuttavia, nonostante gli ottimi risultati presentati dal gruppo, il titolo intesa Sanpaolo, dal giorno della presentazione dei conti (6 febbraio) ha perso diverso terreno, con i prezzi che si stanno avvicinando a importanti aree di supporto.

In particolare, come vediamo dal grafico su time frame giornaliero (qui sotto) il titolo dopo aver messo a segno una candela di indecisione “doji” proprio nella seduta del 6 febbraio e sui massimi di periodo, dal giorno seguente il titolo ha iniziato a mostrare una certa debolezza.

Andamento su time frame giornaliero di Intesa Sanpaolo. Fonte TradingView

In particolare, dai massimi raggiunti in intraday il 6 febbraio (sopra 2,95 euro) il titolo ha già perso il 6% circa, questo considerando anche il rosso di oggi (-1,5%).

Ora il titolo si trova a quota 2,7735 euro e il cedimento del supporto visto proprio a 2,77 euro, potrebbe riportare i prezzi nei pressi del successivo supporto dinamico dato dalla media a 50 giorni (linea blu sul grafico) che transita a 2,72 euro.

Ecco che un breakout anche di quest’ultimo supporto potrebbe innescare una flessione dei prezzi verso l’area di supporto a 2,63 euro. 

In ogni caso la tendenza di medio periodo di Intesa è positiva con il titolo che dai minimi del 2022 ha guadagnato il 73%.

Bper Banca al test del doppio massimo

Dopo la presentazione dei conti del 2023 debolezza anche su Bper Banca che infatti dal 7 febbraio mostra una flessione di oltre un punto percentuale, considerando anche il calo di oltre mezzo punto percentuale della seduta odierna.

Questo nonostante i conti annunciati dal gruppo guidato da Montani che ha chiuso il 2023 con un utile netto di 1,5 miliardi di euro, in aumento del +4,8% rispetto al 2022.

Il margine di interesse si attesta a oltre 3,2 miliardi di euro, con un aumento di oltre il 78% rispetto all’anno precedente, in crescita per otto trimestri consecutivi grazie in particolare all’incremento dello spread commerciale dopo il rialzo dei tassi di interesse, ma anche al limitato impatto sul costo dei depositi e al contributo derivante dal portafoglio di investimenti.

Dal punto di vista grafico, nelle ultime ore il titolo è arrivato al test dell’area di resistenza a 3,56 euro e da questo punto di vista, con la seduta di ieri Bper Banca potrebbe aver messo a segno il doppio massimo proprio in corrispondenza di quest’ultimo livello.

Ecco che se così fosse, il titolo potrebbe perdere ulteriore terreno con target al ribasso un ritorno dei prezzi prima verso il supporto di breve periodo a 3,4 euro e poi verso la media mobile a 50 giorni (linea blu) che transita vicino al supporto statico importante a quota 3,2 euro.

Andamento su time frame giornaliero di Bper Banca. Fonte TradingView

Al rialzo, un deciso breakout dell’area di resistenza a 3,5-3,6 euro potrebbe favorire un recupero dei 3,8 euro, livelli di prezzo ai massimi dal 2017.

La tendenza di medio periodo è positiva con il titolo che dai minimi del 2020 mostra un progresso del 249%.

Banco Bpm buca la trendline ribassista

Dopo la presentazione dei conti di ieri sera, andamento sostenuto per Banco Bpm che oggi mostra un progresso di oltre un punto percentuale. In particolare, il gruppo guidato da Castagna ha chiuso il 2023 con un aumento di oltre l’84% dell’utile netto.

I conti sono stati accolti con favore dagli investitori, con il titolo che da questa mattina ha amplificato la sua intonazione rialzista. Guardando il grafico su time frame giornaliero (qui sotto) vediamo come questa settimana il titolo ha compiuto il superamento al rialzo della media mobile a 50 giorni (linea blu sul grafico), che tra l’altro transita nei pressi dell’area supportiva a quota 5 euro, ma anche il breakout al rialzo della trendline ribassista (linea rossa tratteggiata) costruita dai massimi relativi dello scorso novembre e confermata anche a inizio 2024.

Andamento su time frame giornaliero di Banco BPM. Fonte TradingView

Adesso il titolo ha messo nel mirino il raggiungimento della successiva resistenza a 5,4 euro, e un suo deciso superamento favorirebbe un ritorno di Banco Bpm su livelli di prezzo che non rivedeva dal 2016.

Da inizio anno il titolo mostra un progresso di circa il 7%, +128% dai minimi di luglio 2022.

Banca Mps supera la resistenza a 3,4 €

Acquisti anche su Banca Monte dei Paschi di Siena, con le sue azioni che dopo la presentazione dei conti record del 2023 sono balzate al rialzo rompendo al rialzo un’importante livello di resistenza.

In particolare, la banca di Siena ha archiviato il 2023 con un utile netto di oltre 2 miliardi di euro, rispetto ad una perdita di oltre 170 milioni di euro messa a segno nel 2022. Ma non solo, gli investitori di Mps hanno apprezzato anche il ritorno della distribuzione dei dividendi dopo ben 13 anni.

In tal senso, dal punto di vista grafico, da inizio settimana è migliorato il quadro grafico del titolo che con la seduta di mercoledì (gap up) è riuscito a mettere a segno il breakout della resistenza a quota 3,4 euro, area di prezzo che nella parte finale del 2023 ma anche nelle prime battute del 2024 ha impedito alla banca di proseguire la cavalcata al rialzo.

Andamento su time frame giornaliero di Banca Mps. Fonte TradingView

Dai minimi di ottobre 2022 il titolo mostra un progresso di oltre il 120%, mentre da inizio anno Mps ha già guadagnato il 15%.